16. Come Si Bacia?

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Sequel di "Compiti  casa"

Come si baciava qualcuno?

Per la miseria, avevo quindici anni e non avevo mai dato il mio primo bacio! Certo, c'erano state quelle poche volte in cui un ragazzo aveva provato a baciarmi, come quel nerd del mio corso di chimica, ma era sempre andata a finire male. Solo due ragazzi avevano provato a baciarmi in tutta la mia vita, una di questi fu Ryan, prima media, conclusione? Gli ho vomitato addosso. Il secondo, invece, fu l'anno precedente, in prima superiore, conclusione? Il ragazzo finì all'ospedale perché, per sbaglio, avevo rovesciato un po' di acido si di lui. Quindi, si, non sapevo come si baciava un ragazzo e, in quel momento, quando il mio volto e quello di Thomas furono vicini, andai nei panico più totale. Avevo letto molti baci, sia casti che passionali, nei libri, ma le descrizioni erano superficiali e, per sfortuna, avevo lasciato il mio manuale "esperienze adolescenziali" sulla mia scrivania. Avevo qualche provato a baciare i cuscini...con la faccia di Robert Pattinson* appiccicata sopra. Quanto poteva essere difficile? E poi, ero veramente sicura che lui volesse realmente baciarmi? 

Portò una mano sul mio ginocchio, tirandomi di più verso di lui e io, a quel gesto, rabbrividì. Il suo volto era così vicino al mio che i nostri respiri si intrecciarono, mischiandosi insieme. Però, come ogni favola che si rispetti, il momento tanto atteso viene sempre rovinato e, infatti, bussarono alla porta proprio quando lui portò una mano sulla mia guancia. Lui sospirò, allontanandosi da me per portarsi una mano sulla faccia, nascondendo il proprio viso. Mi avviai verso la porta, pronta per insultare chiunque si fosse mezzo in mezzo tra me e il mio primo bacio. Sbirciai attraverso il buchino e vidi la faccia di mia madre, con le braccia incrociate, in attesa. 

-ciao mamma- la salutai, dopo aver aperto la porta per farla entrare in casa nostra. Lei subito posò il suo sguardo su Thomas il quale, nel frattempo, si era avvicinato a me, mettendomi una mano sulla spalla. Era impossibile, per me, non rabbrividire a quel gesto e fantastico il modo in cui il mio corpo reagiva al suo tocco. Un leggero brivido mi percorse la schiena e subito mi raddrizzai. 

-E' meglio che vada- disse Thomas, superandomi per uscire dalla porta. Lo seguì, accompagnandolo davanti al vialetto di casa nel quale, poco dopo, se ne andò, lasciandomi lì con un leggero "alla prossima". Sapevo che era tutta colpa mia, della mia inesperienza nel settore "baci e effusioni amorose". Questo era il motivo per cui, dopo gli insulti ricevuti dalla mia coscienza, mi infilai il giubbotto e corsi tra le strade di Londra, sperando di incontrare il ragazzo per cui avevo una grande cotto da tre anni, ma non ero mai riuscito a dirglielo per la timidezza e la mia bassa autostima. E mentre vagavo per le strade di Londra, avvolta dalla leggera nebbia e da una grande quantità di ansia in corpo, intravidi una figura alta e familiare, seduta sul tavolo esterno di un bar notturno. Misi a fuoco la mia vista e, non appena mi accorsi che quel ragazzo era quello che stavo cercando, corsi nella sua direzione, urlando il suo nome, il suo nome che, per anni, trascrivevo nel mio diario, raccontando i miei numerosi tentativi di riuscire finalmente a parlargli. 

Lui si girò nella mia direzione, ascoltando il suo nome che usciva innumerevoli volte dalle mie labbra, cercando di raggiungerlo e di non farlo scappare un'altra volta. Lui sorrise, arpionandomi per i fianchi una volta che gli fui vicino. 

-Si, t/n?- domandò e la sua voce uscì come un sussurro. 

E, per l'ennesima volta , mi chiesi: come si baciava qualcuno?

𝐼𝑀𝑀𝐴𝐺𝐼𝑁𝐴 - 𝑻𝒉𝒐𝒎𝒂𝒔 𝑩𝒓𝒐𝒅𝒊𝒆 𝑺𝒂𝒏𝒈𝒔𝒕𝒆𝒓 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora