📍Maranello, Italia
Luglio 2018Afferro la mia valigia e scendo dal treno, che dall'aeroporto di Milano ci ha portati a Maranello, seguita da Daniel.
Sono nel panico più totale da quando ho messo piede sull'aereo stanotte, e sto cercando in tutti i modi di non pensare a ciò che accadrà fra pochi minuti, fallendo miseramente nel mio intento.Usciti dalla stazione, ci dirgiamo a piedi verso l'albergo in cui staremo fino a domani pomeriggio, visto che è mattina presto e in giro non c'è praticamente nessuno, quindi non corriamo il pericolo di essere scoperti.
Ovviamente, oltre Daniel, nessuno è a conoscenza di questa cosa, come espressamente chiesto da Arrivabene, anche se è stata dura trattenermi dal rivelarlo a George e Carlos.
In parte sono ancora incredula, non mi sarei mai aspettata una notizia del genere, e ormai, dopo aver rescisso il contratto con la Mercedes, mi ero praticamente rassegnata a dover passare il 2019 in un team di seconda fascia."E se mi stessi illudendo?
Magari vado lì e mi propongo un posto da terzo pilota o al simulatore." esclamo rivolgendomi verso l'australiano, mentre troppi dubbi, per colpa dell'ansia, si stanno insinuando nella mia testa."Alex, fai un profondo respiro e calmati.
Non farti paranoie inutili, secondo te potrebbero mai chiamare il pilota in testa al campionato per un ruolo da terzo pilota?" risponde, avvolgendomi un braccio intorno alle spalle, cercando di tranquillizzarmi."Ho paura di rimanere delusa Dan.
Se alla fine non è ciò che mi aspettavo come ci rimarrò?" sussurro, accovacciandomi di più a lui."Sta tranquilla, non rimarrai delusa.
Fidati, sono da molto tempo nell'ambito e so come funzionano le cose.
È normale che tu sia in ansia, è comprensibile, ma non lasciarti troppo condizionare da questa cosa." continua sorridendomi."Non sono abituata a sentirmi dire cose così sagge da parte tua." aggiungo scoppiando a ridere.
"Scusami?!
Io cerco di aiutarti e tu mi rispondi così?
Ingrata." afferma, staccandosi da me e facendo il finto offeso.
Non riesco a fermare le risate osservando la sua espressione da bambino imbronciato, che dura molto poco visto che alla fine si scioglie anche lui in una risata."Comunque grazie Dan, senza te qui ora avrei già avuto una crisi di panico." esclamo sorridendogli, mentre siamo nella hall dell'albergo.
"Questo ed altro per la mia Verstappen preferita." risponde, lasciandomi un bacio sulla guancia.
È riuscito a calmarmi come solo lui sa fare.
Sarei persa senza il mio migliore amico."Ma è tardissimo!
Tra un'ora devo essere nell'ufficio di Arrivabene." dico, entrando di nuovo nel panico, dopo essere entrati nella nostra camera ed aver visto l'orologio."Alex, la sede della Ferrari è a 50 metri da qui, non ci metterai più di cinque minuti ad arrivarci." continua, alzando gli occhi al cielo e ridendo sotto i baffi per la mia ansia eccessiva.
"Non c'è assolutamente niente di divertente." aggiungo, incrociando le braccia al petto.
"Non ti ho mai vista così nel pallone." esclama sorridendo, un po' stupito.
"Ci tengo veramente tanto.
Era il mio sogno sin da bambina quello di diventare pilota della Ferrari un giorno, e oggi quello per cui ho tanto lottato potrebbe diventare realtà.
Ti rendi conto?" rispondo, portandomi le mani sugli occhi e gettandomi di peso sul letto matrimoniale su cui è seduto Daniel."Te lo meriti." dice, abbracciandomi.
Restiamo sul letto per qualche minuto, fin quando non mi faccio prendere, per l'ennesima volta da questa mattina, di nuovo dal panico e decido di avviarmi con 40 minuti d'anticipo verso la sede della Ferrari.

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brothers | formula 1
Random"Abbiamo condiviso tutto: genitori, casa, animali, festeggiamenti, catastrofi, segreti. I fili della nostra esistenza sono ormai talmente intrecciati che resteremo uniti per sempre. Non potrò mai sentirmi completamente sola, sapendo che sei sul mio...