34|ci sei mancato

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📍Vienna, Austria
Settembre 2018

Entro nell'enorme edificio in cui negli ultimi mesi ho passato una buona parte del mio tempo con George al mio fianco, ma oggi abbiamo entrambi un umore diverso dalle volte precedenti.
Finalmente abbiamo ricevuto una buona notizia, ed entrambi non vediamo l'ora di rivedere Niki con gli occhi aperti, poterlo abbracciare e parlare con lui.
Quasi correndo, arriviamo nel corridoio della stanza dell'austriaco, e subito vediamo Birgit, sorridente come non l'ho mai vista, venirci incontro ed abbracciarci.

"Sono felice che siate arrivati, Niki vi stava aspettando e ha chiesto tanto di voi." esclama la donna, sciogliendo l'abbraccio.

"Possiamo entrare o sta dormendo?" domanda George, un po' agitato.

"Entrate, non vede l'ora di rivedervi." aggiunge sorridendoci, mentre noi non ce lo facciamo ripetere due volte e ci precipitiamo nella stanza.
Nel momento in cui, dopo tanto tempo, rivedo finalmente Niki sveglio, con gli occhi aperti, che ci guarda e ci sorride, non riesco a trattenermi e corro verso di lui, abbracciandolo cercando di non fargli male e di stare attenta ai numerosi fili attaccati al suo corpo.
Pochi secondi dopo si unisce anche George all'abbraccio, e numerose lacrime di felicità iniziano a solcare il mio volto.

"Sono così contenta che tu stia bene." sussurro, con la voce rotta dal pianto, senza avere intenzione di staccarmi dall'abbraccio.

"Ci sei mancato." esclama George, staccandosi e asciugandosi le lacrime.

"Anche voi mi siete mancati, sono contento che siate venuti." risponde Niki, sorridendoci, visibilmente ancora un po' debole.

"Saremmo venuti prima se avessimo potuto." continua l'inglese, mentre ci sediamo su due piccole poltroncine ai lati del letto.

"Come ti senti?" domando, cercando di smettere di piangere, con scarsi risultati.

"Non mi sono ancora ripreso del tutto, ma sto bene.
Credo che fra qualche settimana potrò anche uscire da questo posto." aggiunge, speranzoso.
Conoscendolo e sapendo quanto sia, nonostante la sua età, attivo e pieno di vita, immagino che stare a letto fermo, senza poter fare nulla, sia una tortura per lui.

"Ma non voglio parlare delle mie condizioni, la situazione la conoscete bene.
Piuttosto, raccontatemi quello che è successo in questi mesi.
Mi sono perso qualcosa di eclatante?" chiede sorridendo, mentre io e George ci scambiamo uno sguardo e scoppiamo a ridere, pensando a quante cose non sappia.

"Diciamo che abbiamo molte cose da raccontarti." rispondo, ridacchiando.

"Partiamo dalle cose importanti allora.
Come va il campionato?" domanda, ovviamente è la prima cosa di cui si preoccupa.
Non si smentisce mai.

"Benissimo, sono davvero tanto soddisfatta.
Sono seconda a soli tre punti da Lewis, ho vinto altre tre gare dopo quella a Le Castellet e mi sono tolta tante soddisfazioni." esclamo, sorridendo.

"Anche a me sta andando bene, sono in testa e per fortuna Lando è molti punti dietro." aggiunge George.

"Bravi ragazzi, sono fiero di voi.
Per l'anno prossimo invece?
Sapete già qualcosa?
Alex, immagino che ti abbiano rinnovato il contratto." continua, mentre io e George dobbiamo trattenerci per non scoppiare a ridere un'altra volta.

"Non esattamente.
Diciamo che ad un certo punto i rapporti con Lewis sono peggiorati, e questo ha portato Toto e la società a far firmare Valtteri per l'anno prossimo." rispondo, alzando la spalle, osservando divertita la sua faccia sorpresa.

"Cosa?!
Ma sono completamente fuori di testa!
Se ci fossi stato io, non gli avrei mai permesso di prendere una decisione del genere." dice, facendomi sorridere.

"E allora l'anno prossimo dove andrai?" chiede curioso.

"In Ferrari." aggiungo, scoppiando a ridere alla sua reazione.

"Non posso crederci!
Non immaginavo che la Ferrari fosse ancora capace di prendersi dei rischi.
Comunque te lo meriti tantissimo, se in Mercedes non hanno saputo apprezzare le tue capacità, é giusto che tu abbia un'altra importante opportunità.
Sarà brutto vederti in un altro box l'anno prossimo, ormai mi ero abituato a farti da mentore." esclama, poggiando la sua mano sulla mia.

"A proposito di questo... ho una proposta da farti." continuo, mentre lui mi guarda perplesso.

"I tuoi consigli mi sono sempre stati enormemente d'aiuto, senza di te non avrei fatto così bene e sei stato fondamentale per me durante il corso di questa stagione.
Per questo volevo chiederti di venire con me in Ferrari." dico, rivelando una cosa a cui sto pensando da molto tempo e di cui ho parlato anche alla dirigenza della scuderia di Maranello, che è sembrata entusiasta della mia idea.

"Ne sarei onorato." risponde sorridendomi, mentre io mi alzo per abbracciarlo di nuovo.

"Grazie Niki, senza di te sarei persa." aggiungo, stringendolo forte per qualche secondo, per poi tornare a sedermi.

"Ah ti sei anche perso le innumerevoli litigate di Alex e Lewis, dovevo proprio vederli!
Lui è tornato a comportarsi come un bambino, le speranze che possa cambiare ormai si sono volatilizzate." continua George, facendo ridere Niki.

"Non avevo dubbi, lo conosco bene.
Anche se ad un certo punto avevo iniziato seriamente a sperare che potesse migliorare." esclama, alzando le spalle.

"Comunque nel box è stata durissima senza di te, soprattutto i primi tempi.
C'era un'aria diversa, tutti erano molto preoccupati e io avevo sempre pensieri per la testa.
Pensavo di non riuscire a gestire la cosa, credevo che sarei crollata prima o poi, e specialmente credevo che le mie prestazioni in pista ne avrebbero risentito.
Però ad un certo punto ho pensato che non potevo mollare.
Non potevo, perché tu non avresti voluto che lo facessi.
Mi avresti detto di continuare a lottare e di non farmi abbattere da quanto era accaduto, e io ho fatto così.
Sei riuscito a spingermi a dare il meglio di me anche da un letto di ospedale, e se sono ancora in corsa per il campionato, è soprattutto merito di questo.
E sappi che ti ho dedicato tutti i traguardi che ho raggiunto in questi mesi." esclamo, lasciando sfuggire qualche lacrima al mio controllo.
Volevo dirgli queste cose dal momento in cui ho saputo che si era risvegliato, ed ora che finalmente l'ho fatto mi sento più libera.
Nel vedere i suoi occhi lucidi e il sorriso che mi rivolge, il mio pianto si fa ancora più forte, e anche George si commuove un po'.
Passiamo tutta la giornata chiusi in quella stanza, a raccontare a Niki tutto ciò che di bello e di brutto è successo in questi mesi, a ridere e a scherzare come quando eravamo nel box, prima di una gara.
Quando si fa tardi e dobbiamo uscire dalla camera, per lasciare l'austriaco da solo a riposare, siamo tutti e tre tristi di doverci interrompere, ma estremamente felici perchè siamo finalmente di nuovo insieme.

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