Carlos
📍Bali, Indonesia
Agosto 2018È quasi una settimana che siamo qui in Indonesia, e la mia pazienza è arrivata al limite.
Dopo il discorso che mi ha fatto Alex il primo giorno, sulla spiaggia, ho cercato in tutti i modi di sforzarmi di sopportare la presenza di Stoffel, ottenendo però scarsi risultati.Non ce la faccio a vederlo insieme ad Alex senza che mi salga la voglia di prenderlo a pugni.
Dopo tutto quello che le ha fatto, non ho ancora capito dove lei abbia trovato il coraggio di perdonarlo.
Io, al posto suo, non l'avrei mai fatto.Sono sempre stato contrario a questa sua decisione, anche se non gliel'ho mai espresso direttamente, non che ce ne fosse bisogno per capirlo.
Quando poi ho scoperto che, per colpa dell'insistenza di Daniel, Stoffel sarebbe venuto con noi in vacanza, sono andato su tutte le furie.
Vedere tutti i giorni, per due settimane, quello che non stacca per un momento gli occhi di dosso dalla mia Alex, è una cosa che non riesco a sopportare.
Se continua così, di certo non riuscirò a trattenermi fino alla fine della prossima settimana.Potrebbe sembrare un semplice fatto di gelosia, ma non è così.
Amo Alex, con tutto me stesso, da anni ormai, ma non è solo il fatto che anche Stoffel ne sia innamorato e che in passato siano stati sul punto di finire insieme che non mi fa sopportare la sua presenza.
È che ho vissuto con Alex il periodo più difficile della sua vita, provocato proprio da Stoffel, e l'idea che la persona che l'ha fatta stare così male sia adesso di nuovo al centro della sua vita, mi fa infuriare.
Semplicemente, penso che lui non la meriti.
Forse non la merito nemmeno io, ma non è questo l'importante.
Voglio solo che lei sia felice, che sia con me o con qualcun'altro, ma non penso che lei possa esserlo con lui, dopo tutto quello che è successo.Il rumore improvviso della porta principale che sbatte mi fa sobbalzare, distogliendomi dai miei pensieri.
Mi alzo dal letto e scendo al piano di sotto, ritrovando Stoffel seduto sul divano e non vedendo Max, Alex e Daniel."Dove sono gli altri?" domando perplesso, mentre entro in cucina, trovandola vuota.
Spero non abbiano avuto la brillante idea di lasciare me e quello da soli."Sono usciti a prendere il pranzo e a fare la spesa, dovrebbero tornare fra mezz'ora." risponde il belga, accendendo la Tv, senza neanche guardarmi.
Sbuffo e faccio un respiro profondo, con l'intento di tornare in camera e cercare di ignorare il pilota della McLaren per tutto il tempo che dovremmo passare da soli, altrimenti, se restassi qui, le cose potrebbero finire male."Comunque... penso che io e te dovremmo parlare." continua, mentre salgo le scale, facendomi bloccare e tornare indietro.
"Non ho nulla da dirti." ribatto, incrociando le braccia al petto.
"Nemmeno a me fa piacere avere a che fare con te, ma almeno io, a differenza tua, sto cercando di seppellire l'ascia di guerra, per Alex.
Le fa male vederci così, tiene ad entrambi e non concludiamo nulla comportandoci in questo modo.
Non ti chiedo di diventare amici, ma almeno di far finta di sopportarci in sua presenza." aggiunge, alzandosi dal divano e fermandosi di fronte a me.
Per quanto le cose che ha detto possano essere giuste, non potrei mai riuscirci."Non posso, non ci riuscirei." rispondo secco, in tono duro.
"Mi spieghi perché?" domanda, alzando gli occhi al cielo.
"Perché hai quasi ucciso la persona che amo.
E tu non sai quello che lei e tutti noi che le siamo stati vicini abbiamo dovuto passare per causa tua.
Non sai quante volte abbiamo dovuto calmare le sue crisi, quante lacrime le abbiamo dovuto asciugare dal volto, quante volte abbiamo dovuto aiutarla a camminare perché le ferite le facevano troppo male per riuscirci, quante serate abbiamo dovuto passare al suo fianco per consolarla, perché tutta quella situazione la stava distruggendo.
Tu non sai nulla.
E lei può anche far finta di aver dimenticato, di essersi gettata tutto alle spalle, ma io so che ha sofferto troppo per riuscire a chiudere definitivamente la questione.
So per certo che una piccola parte di Alex non ha dimenticato e non dimenticherà mai.
E se lei sta cercando di ignorare quella piccola parte sè, io non ci riesco.
Quindi no, mi dispiace, ma non posso." esclamo alzando il tono, con gli occhi che diventano lucidi e la voce rotta.
Stoffel resta in silenzio, abbassando la testa, senza rispondere."Lo so, pensi che per me non sia stato altrettanto duro?
Anch'io amo Alex, e la amavo anche quando ho fatto quello che ho fatto.
Tu non sai quante volte mi sono pentito delle mie azioni, quante notti ho passato in lacrime proprio come ha fatto lei.
Ho sofferto anch'io, più di quanto pensi, e non è stato facile neanche per me andare avanti.
Lo so che quello che ho provato io non è a livello di quello che ha provato Alex, ma ha fatto male lo stesso.
Ho cercato di farmi perdonare in tutti i modi, e nonostante io sappia che una piccola parte di lei non dimenticherà mai quello che ho fatto, a me basta averla vicino.
E se lei mi ha perdonato, fidati che puoi riuscirci anche tu." risponde alzando a sua volta il tono, anche lui con gli occhi lucidi e la voce rotta."Anche se ho la sensazione che tu sia semplicemente geloso di Alex.
Sai, se fossi stato al tuo posto, due domande me le sarei già fatte." aggiunge, questa volta in tono provocatorio, toccando proprio il punto sbagliato, facendomi infuriare.
Vorrei replicare a tono, ma mi sembra un'idea migliore rispondergli in un altro modo, togliendomi anche qualche soddisfazione.
Così gli lancio uno sguardo truce, e prima che lui possa aggiungere qualcosa, gli sferro un pugno.
Erano quattro anni che avevo voglia di farlo."Questo non dovevi farlo, Sainz." esclama, rialzandosi, e tirandomi un pugno a sua volta.
Mi piego leggermente in avanti per il colpo, mi tocco la mascella e mi preparo a rispondere di nuovo, ma prima che io possa farlo, sentiamo il rumore della porta che si apre e vediamo Daniel entrare in stanza."Si può sapere che cazzo state facendo voi due?
Stoffel, perché stai sanguinando?" urla l'australiano, posando le buste che ha in mano al lato della porta ed avvicinandosi a noi."Salite subito sopra e datevi una sistemata prima che Alex vi veda così.
Se scoprisse cosa stavate facendo, vi ucciderebbe." aggiunge, spingendoci verso le scale."Ah e vorrei informarvi che le questioni si possono risolvere anche in altri modi.
Siete adulti, non comportatevi come dei bambini." dice infine, stizzito, incrociando le braccia al petto.
Annuiamo colpevoli, realizzando di esserci comportati da stupidi, e saliamo nella nostre stanze, per cercare di nascondere i segni del nostro scontro.
Sento nuovamente il rumore della porta che si chiude, segno che anche Alex e Max sono rientrati, così approfitto del fatto che siano in cucina a sistemare le cose per il pranzo e vado verso la camera di Stoffel.
Busso e viene ad aprirmi pochi secondi dopo, facendomi segno di entrare con un gesto del capo."Mi dispiace per il pugno, non avrei dovuto." esclamo sospirando, cercando di chiarire definitivamente la questione.
"Ho sbagliato anch'io, non avrei dovuto dire quelle cose.
Scusami." risponde, con la mia stessa espressione."Possiamo chiudere una volta per tutte l'argomento?" chiedo, sperando di far finire questa storia.
"Sì, penso sia meglio mettere una pietra sopra a tutto quello che è successo." aggiunge, porgendomi la mano.
Gliela stringo e gli sorrido lievemente, per poi uscire dalla stanza e tirare un sospiro di sollievo.
Se l'ho fatto, l'ho fatto solo per Alex.
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brothers | formula 1
Random"Abbiamo condiviso tutto: genitori, casa, animali, festeggiamenti, catastrofi, segreti. I fili della nostra esistenza sono ormai talmente intrecciati che resteremo uniti per sempre. Non potrò mai sentirmi completamente sola, sapendo che sei sul mio...