brothers | formula 1

21|colpa tua

📍Silverstone, Regno Unito
Luglio 2018

Sono tante le cose che odio, ma in cima alla lista c'è senza dubbio il meteo in Inghilterra.
Cinque minuti fa diluviava ed eravamo tutti con le giacche addosso, adesso c'è il sole e si sta bene a mezze maniche.
Se arrivo a fine giornata senza aver preso come minimo una polmonite dovrei ritenermi molto fortunata.
Ma non è solo il tempo la cosa che non mi piace di questo posto: il tracciato non è uno dei miei preferiti, non ho mai brillato particolarmente qui, e per il 90% dei tifosi che sono qui a vedere la gara sembra che Lewis sia l'unico pilota in griglia.
Poi è una settimana che bevo solo tè, nonostante a me non piaccia, ma non ho alternative: qui bevono solo questo.
Potrei continuare per un bel po' ad elencare tutto ciò che odio di questo paese, ma è meglio che mi sbrighi ad andare nel box, visto che sono già in ritardo.

Entro e ad accogliermi trovo la solita espressione severa e di rimprovero di Toto, che poi si scioglie in un lieve sorriso.
Mi siedo di fianco al mio ingengnere di pista ed inizio a discutere con lui della gara, che vista la mia partenza in quarta posizione, dovrebbe essere abbastanza complicata.

"Buongiorno Kumpen, pronta a perdere anche oggi?" domanda sorridendo Lewis, entrando nel box molto più contento ed energico del solito.
La maggior parte delle volte prima della gara è sempre concentrato, non vuole nessuno vicino a lui e non si rilassa mai, invece oggi sembra tutta un'altra persona.

"Anche?
Fino a prova contraria sei tu che le prendi ogni volta." esclama George intervenendo, anticipando la mia risposta.

"Sì, ma qui sono imbattibile!
Non hai speranze contro di me." continua incrociando le braccia al petto, con sguardo fiero.
Scoppio a ridere anche se so che in realtà ha ragione, qui è sempre andato bene e io non ho speranze di arrivargli davanti.
Dovrò solo cercare di limitare i danni per non perdere tanto nella classifica del mondiale, almeno vorrei cercare di battere Sebastian.
Devo ancora abituarmi a considerare lui e l'inglese i miei obiettivi e rivali, e non Kimi.
Non avrei mai pensato di poter arrivare a questo punto della stagione ad essere in testa al campionato.
Non so per quanto durerà, probabilmente non finirà così, ma alla fine, sognare non costa nulla.

Restiamo qualche altro minuto insieme a scherzare, fin quando Lewis non è richiamato dal suo ingegnere di pista e deve correre dall'altra parte del box.
Io intanto ritorno a studiare i soliti dati, prestandogli però poca attenzione perché distratta da George.
Alla fine ci rinuncio e mi concentro sull'inglese, lasciando perdere quelle telemetrie che ormai so praticamente a memoria.

Oggi mi sento meglio del solito: i giorni passati con Daniel mi hanno fatto davvero bene.
Ho staccato completamente la spina, ho messo i problemi da parte e mi sono rilassata e divertita, mi ci voleva proprio.
Daniel non poteva farmi proposta migliore.
Lui sì che mi conosce bene.

Nonostante la sua voglia di sapere gli ultimi sviluppi con Lewis, non ha toccato l'argomento per tutto il tempo, dandomi la possibilità di non pensarci e quasi di dimenticarlo.
Ma so che prima o poi dovrò raccontargli della nostra conversazione in ospedale, e penso che non ne sarà molto contento: alla fine è stato lui a farmi aprire gli occhi con Lewis, e sperava nel fatto che la cosa potesse evolversi.

Però forse è meglio che la situazione rimanga questa, l'idea di provare dei sentimenti per lui mi ha provocato solo danni, e mi ha dato più volte la dimostrazione di non fare per me.
Me l'avevano anticipato tutti, ma ci ho dovuto prima soffrire per capirlo.
Almeno ho evitato di commettere quello che probabilmente sarebbe stato un grande sbaglio.
Resta comunque il fatto che Lewis è una persona fantastica e un ottimo amico: solo, io e lui come coppia non dureremmo a lungo.
Io troppo insicura per uno come Lewis, lui troppo e basta per una come me.