24|promettimi

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📍Hockenheim, Germania
Luglio 2018

"Salve signorina Kumpen, sono Maurizio Arrivabene." sento dire, con un marcato accento italiano, dall'altro capo del telefono.
Resto a bocca aperta e con gli occhi spalancati, senza che il mio cervello riesca ad elaborare una risposta.

"Abbiamo saputo della sua situazione con la Mercedes, e, se non è un problema, vorremmo incontrarla martedì a Maranello per farle alcune proposte." continua subito dopo, in tono pacato.

"Certo, nessun problema." rispondo cercando, con scarsi risultati, di non far trasparire l'emozione nella mia voce.

"Bene, le mando i dettagli per e-mail.
E mi raccomando, non faccia parola a nessuno della nostra breve conversazione.
A martedì." aggiunge, prima di staccare.
Resto ancora con il telefono in mano, immobile, per qualche secondo, cercando di realizzare ciò che è appena avvenuto e immaginando ciò che accadrà nei prossimi giorni.
Mi getto sul letto e porto le mani sul volto, sorridendo come una bambina, incredula per aver appena parlato con Maurizio Arrivabene.

Sono troppo eccitata per non parlarne con nessuno, così velocemente mi alzo dal letto, esco dalla camera e mi dirigo verso la stanza di Daniel.
Busso alla porta e dopo pochi secondi l'australiano viene ad aprirmi, salutandomi con un sorriso.
Mi getto subito fra le sue braccia e lo stringo più forte che posso, quasi a cercare di trasmettergli e fargli capire tutto quello che provo in questo momento.

"Come mai tutto questo entusiasmo?
Cos'è successo?" domanda ridendo, dopo aver chiuso la porta ed aver sciolto l'abbraccio.

"Hai da fare martedì?" chiedo, ignorando la sua domanda, non riuscendo a smettere di sorridere.

"Mh no, perché?" esclama, continuando a non capire.

"Ho appena ricevuto una telefonata, e dovresti accompagnarmi in un posto." continuo, aumentando la curiosità del pilota della RedBull.

"Verstappen, arriva al punto, non tenermi così sulle spine!" aggiunge ridendo ed alzando gli occhi al cielo.

"Ho un incontro con la dirigenza della Ferrari a Maranello.
E vorrei che tu venissi con me." dico lasciando trasparire la mia felicità, per poi scoppiare a ridere osservando la sua reazione.

"Cosa?!
Davvero?!
Ma è fantastico!
Certo che vengo con te." esclama, un po' incredulo, abbracciandomi.

"Però non dire nulla a nessuno, neanche a Max.
Già è tanto che l'abbia detto a te, teoricamente non avrei potuto farne parola con nessuno." aggiungo.

"Conta pure sul mio silenzio." risponde sorridendo.
Il fatto che sia emozionato tanto quanto lo sono io mi fa capire quanto ci tenga a me e quanto io sia fortunata ad averlo nella mia vita.
È una persona fantastica.

"Comunque ho ottime notizie per te." dice, sedendosi sul letto e facendomi segno di andare accanto a lui.

"Max è al limite.
Litiga con Dilara tutti i giorni, e sia a me che a Carlos chiede sempre e solo di te.
Fidati, la cosa non durerà ancora a lungo." continua, sorridendo.
Faccio un sospiro di sollievo e spero che sia come dice lui, perché anch'io sono nella stessa situazione di mio fratello.

"Sarebbe anche ora." sussurro, ma in modo da farmi sentire dall'australiano.

"Non vi sopporto più, quando non vi parlate siete uno peggio dell'altro." ribatte, alzando gli occhi al cielo ma ridendo.

"È meglio che torni in camera, è tardi e domani abbiamo una gara.
Buonanotte Danny." concludo, alzandomi e lasciandogli un bacio sulla guancia, uscendo dalla porta e tornando in camera mia.

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