16 (Axel)

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Non riesco a capire che stia succedendo: è successo tutto troppo in fretta. Immagino che questi siano gli Altri, i risultati dell'esperimento di cui tutti non hanno fatto altro che parlare negli ultimi giorni.

Non so cosa possano volere da me: sono l'ultima persona con cui dovrebbero avere a che fare. Nayla è quella che ha lavorato all'Operatio Mortis, Vivi è al comando della Starfall e Aesta aiuta entrambe.

Io non sono nessuno.

Io sono solo un pilota, non mi intendo di queste cose.

Lascio ciondolare le braccia lungo il corpo mentre guardo in terra senza riuscire a darmi una risposta. Fuggire da qui sembra sempre più impossibile: i corridoi mi sembrano tutti uguali – senza contare che il mio senso dell'orientamento è pari a zero. Questi esseri sono armati fino ai denti, probabilmente ci farebbero fuori non appena siamo a tiro.

Siamo disarmati, sul punto di impazzire e nelle loro mani.

E senza caffè.

Non so cosa darei per averne un po' adesso – probabilmente alleggerirebbe il peso di quel che dobbiamo sopportare giornalmente. Un po' di caffè aiuterebbe a non uscire di testa, ma è già tanto se ci danno da mangiare. Alcuni giorni dobbiamo razionare quel poco di cibo che ci arriva. Sembra quasi che ci vogliano solo tenere in vita, che si sia ostaggi piuttosto che prigionieri. Non è il non aver niente da fare a mandarmi fuori di testa, è l'essere bloccati in quella stanza senza possibilità di uscire, di avere abbastanza spazio per vivere decentemente.

Ormai le nostre divise sono diventate grigie per la polvere accumulata nella stanza. Non abbiamo nient'altro che il minimo indispensabile e lavarle in quel misero lavandino che c'è in un angolo della stanza è impossibile.

È strano vedere Vivi quasi rassegnata, come se non sapesse cosa fare. È sempre stata in grado di tirarsi – e tirarci – fuori dai guai, ma adesso... se ne sta spesso in silenzio, per conto suo. Non posso permettere che si arrenda così, non sarebbe una fine degna per chi ha sempre comandato la Starfall.

Infilo le mani in tasca, lasciandomi andare a un sospiro. Non so da quanto sto camminando, non ci ho fatto caso. Non so che ora sia, non so più niente.

Sono rimasto da solo con quello che sembra il loro capo, lo sto seguendo da non so quanto lungo un corridoio che sembra infinito. Non ha porte né rientranze, se solo provassi a fuggire mi ammazzerebbe visto che porta in bella vista alla cintura più di una pistola.

Non mi sento affatto tranquillo: non è il mio regno qui, non conosco a memoria tutte le procedure.

Perché io? è l'unica domanda che riesco a farmi.

Non posso prendere decisioni in autonomia, Vivi è qui. È lei al comando.

Ho paura, per quanto voglia cercare di mantenere la sicurezza, vorrei solo scappare.

Fuggire è sempre stata un'opzione che abbiamo contemplato, in casi critici non ci abbiamo pensato due volte.

Ma ora non posso affrontare da solo questo... questo tipo. Non so chi sia, che voglia da me.

Se solo ci avessero detto di quella base, l'avremmo tolta di mezzo a suo tempo, insieme alle altre.

Se solo avessimo distrutto Kalea, probabilmente adesso avrei un po' di caffè con me. Spero che quelli di là non finiscano le mie scorte... sono ben nascoste. Se non le ha trovate Aesta, dubito lo possa fare qualcun altro.

Chissà se ci danno per morti, se sulla Starfall è rimasto tutto normale o se sono finiti in qualche buco nero.

Chissà qual è la situazione sull'Atlantis.

Ai confini del vuoto 2 - Operatio MortisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora