È filato tutto liscio, è troppo sospetta come cosa. Continuo a camminare avanti e indietro sul ponte, grattandomi una guancia: è stato facile, ma dalle minacce di Kase sembrava che ad attendermi sul B8 ci fosse un'intera flotta. Erix mi afferra un braccio all'improvviso, tirandomi verso di lui, poi mi prende il viso tra le mani, dandomi un bacio sulle labbra.

«La smetti di preoccuparti per niente? Stiamo bene, siamo tutti insieme. Cos'altro vuoi?» 

«Vedere Kase che esplode, se devo essere sincera».

«E il pianeta? Non lo fai esplodere?» chiede Axel. 

«Forse è meglio non rischiare, non ho la certezza che il sistema non subirebbe alcuna perturbazione dell'equilibrio».

«Non l'avrei mai detto da parte tua» mormora Erix grattandosi una guancia.

«La situazione è delicata e conosciamo troppo poco sul B8 per muoverci senza pensare alle conseguenze».

Erix annuisce, poi si volta a guardare Sayth che sta dormendo su quello che sarebbe il mio posto: è crollata poco fa, dopo che si è stancata dopo essere andata a correre qua e là sulla Starfall insieme a Cyd che ora le sta tenendo una mano, seduta su un bracciolo. Aesta, seduta al tavolo, stringe le mani su una tazza di caffè, ha l'aria stravolta e continua a osservare il liquido scuro; l'Orlan fissa il vuoto con aria assente, chissà a cosa sta pensando... per quanto abbia bisogno delle informazioni, non voglio infierire su di loro. Chissà che hanno patito dopo la nostra fuga, chissà se e come gliel'hanno fatta pagare per quel nostro gesto avventato. Aesta sbadiglia, mi avvicino a lei e le metto una mano sulla spalla. «Vai a dormire, ho un intero equipaggio per riportare la nave sull'Atlantis, non c'è bisogno che tu resti sveglia».

«Sistemi pronti per il salto» annuncia all'improvviso Axel all'interfono. «Se vi portate ai vostri posti, evitiamo altri infortuni dovuti allo sbattere contro le pareti metalliche». Mi passo una mano sul volto: voglio sapere se anche sulle altre navi è così la situazione o l'equipaggio cretino è toccato solo a me. 

«Aspetto l'atterraggio se non è un problema» mormora Aesta appoggiando la testa sulle braccia. Guardo Erix che è rimasto in silenzio a guardare fuori.

«Axel ha ragione – per una volta. Dovresti sederti, è pericoloso rimanere in piedi durante il salto».

Lui si volta, annuisce con un cenno del capo, raggiungendo uno dei sedili liberi. Si allaccia le cinture con gesti lenti, mi sembra provato anche lui. Prendo Sayth in braccio e lei apre gli occhi piano piano, avvinghiandosi subito al mio collo. Continuo a stringerla mentre mi siedo, le accarezzo i capelli e le do un bacio sulla fronte.

«Ti voglio bene, mamma» sussurra prima di appoggiare la mano sul ciondolo della collana.

«Anch'io, tesoro» le dico sistemandola in braccio. «Esegui il salto» ordino subito dopo ad Axel. Lui annuisce, abbassando la leva. Siamo in vista dell'Atlantis in pochissimo tempo, come al solito.

Sayth guarda fuori, tiene la bocca aperta, le appare tutto nuovo visto che è la prima volta che la porto sulla Starfall in volo. Sorrido mentre allunga una mano verso le stelle, poi mi guarda, continuando a indicare fuori. Mi alzo, avvicinandomi a una vetrata, lei si incolla con la faccia al vetro, scruta lo spazio qui fuori con la bocca aperta. Erix si avvicina, mi stringe con un braccio. Sorride appena, ma lo vedo che è teso. Siamo tutti preoccupati, è inutile negarlo.

«Fase di atterraggio nave 5930 iniziata. A tutto l'equipaggio, ritornare ai propri posti».

«Zio Alle!» strilla Sayth sentendo la voce di Axel. Le do un bacio sul nasino. «Siamo quasi a casa, tesoro. Siamo quasi a casa».

Ai confini del vuoto 2 - Operatio MortisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora