Ai confini del vuoto 2 - Operatio Mortis

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Sayth sbadiglia, poi si sveglia, aggrappandosi subito alla collana. Le do un bacio sui capelli, poi Erix la prende in braccio. Rimango sul divano mentre Sayth si sposta di continuo tra me e lui.

«Continua pure, non fare caso alla bambina, fa sempre così».

L'Orlan annuisce mentre Erix se la sistema sulle gambe, cercando di tenerla ferma. Jacob salta sul divano, si piazza vicino a me e Sayth subito si precipita ad accarezzarlo, ignorando totalmente il fatto che mi stia massacrando le gambe.

«Aspetta» dice Axel sedendosi sul divano accanto a me e prendendo in braccio Sayth che allunga le mani verso il gatto che, miagolando, struscia la testa contro la mano della piccina. A quanto pare solo io e Aesta non gli andiamo a genio.

«Dal momento che volevo chiudere il progetto, l'unica cosa da fare era controllare che effettivamente gli Altri fossero rimasti su Kalea, dove li avevamo lasciati sotto forma di larve... ammetto che mi aspettavo che si fossero sviluppati, in fondo hanno la capacità di inglobare le persone e assumerne i tratti e l'avevano già fatto. Non ho idea se abbiano attirato qualche nave su Kalea e massacrato gli equipaggi senza che nessuno se ne accorgesse. La madre di Axel e Kase sono solo uno dei tanti esempi».

«Però se non mi sbaglio, dopo la fine della guerra è passato un periodo in cui sono scomparse varie persone - scienziati, piloti, comandanti, ma anche semplici soldati o persone normali come i mercanti. Erano comunque notizie che venivano da pianeti ai margini della galassia e spesso non sono state verificate. Potrebbe essere collegato agli Altri?» chiede Zavis.

«Sì, molto probabilmente sì. Si sono sviluppati molto di più di quel che pensassi, è per quello che non sono riuscita a chiudere il progetto, è come loro si fossero rifiutati di scomparire».

«Perché non ce l'hai detto su quel pianeta? Abbiamo passato mesi prigionieri, siamo quasi stati fatti fuori dalla Starfall e ora...»

«Che intendi con quasi fatti fuori dalla Starfall?» Axel viene interrotto da Aesta che ci guarda con occhi sbarrati.

Sospiro. «Quando siamo tornati qua dopo la fuga, eravamo nei pressi dell'At10 con una LWSS di classe 12A. Solo che le comunicazioni su quel catorcio di nave non funzionavano nemmeno per sbaglio e siamo stati classificati come nemici da togliere di mezzo dalla Starfall, visto che quella classe a quanto pare è stata sfruttata dagli Altri per compiere attentati. È stato un miracolo se non siamo esplosi dopo essere stati colpiti da Minerva».

«Un miracolo?» urla Axel allargando le braccia. «Guarda che ho fatto tutto io! Ho evitato che il colpo ci prendesse in pieno, ma senza un'ala e con la coda distrutta fu difficile atterrare per bene e quindi precipitammo sull'At10!»

«E lì ci rendemmo conto del nostro errore» conclude Zavis. «E dire che eravamo felici di aver quasi distrutto una nave degli Altri».

«Io me la cavai con poco alla fine, qualche giorno in coma e una gamba rotta... Vivi... era in condizioni disperate».

Erix mi stringe una mano. «Io ho avuto seriamente paura» lo sento sussurrare.

Aesta ci guarda, cerca di rimanere impassibile, ma lo vedo che è sul punto di scoppiare a ridere nonostante il racconto della nostra quasi morte. «Avrei pagato per vedere la reazione di Vivi quando tutto si è sistemato».

«La sua reazione fu quella di far esplodere un asteroide per dimostrarci la differenza» le risponde Zavis mentre scrollo le spalle. E poi sarei io quella che non ci vede.

«Perché non ce l'hai detto prima, Nayla? Capisci che ci hai messo nei guai? Avremmo potuto aiutarti...»

«Si sono rovinate troppe persone con questi progetto, Erix. Non era una cosa egoistica, cercavo solo di proteggere per il bene tuo e della tua famiglia» mormora guardando la piccina ed Erix mi stringe una mano. «Mi dispiace, va bene?» sbotta lei allargando le braccia. Non è proprio il tipo che viene a chiedere scusa, ma mi pare sincera.