Rabbrividisco all'improvviso.

Non so quanto tempo sia passato da quando mi sono sistemata qui, ma adesso inizia a fare freddo: mi alzo e, dopo aver raccolto la mia roba, mi metto la coperta sulle spalle, cercando di scaldarmi il più possibile. Il blocco rischia di cadermi a ogni passo, costringendomi ad andare a passo lento. Non che abbia qualcosa di importante da fare. Mi fermo all'improvviso, sbattendo le palpebre. Non avrei mai creduto di poter arrivare a pensare una cosa: mi manca la burocrazia con cui avevo a che fare prima di esser catturata. Almeno con quella, anche se era noiosa, restavo al caldo o a casa o in ufficio. 

Mi tocca dar ragione a Erix e ai suoi discorsi su quanto più sicuro sia avere a che fare con montagne di fogli rispetto al decollare senza sapere la data del ritorno. È sempre stato così, non gli è mai piaciuta la vita all'interno della flotta.

L'entrata della costruzione è ormai davanti a me: è una struttura di cemento, dipinta quasi dello stesso colore della sabbia per mimetizzarla alla perfezione. Si snoda tutta sotto terra su più livelli: sono arrivata fino al meno tre, ma ho visto delle scale che scendevano più in basso, quindi non escludo che ci sia almeno un altro piano che non ho ancora esplorato. L'ambiente non è molto curato e immagino che agli Altri non interessi tenere in ordine. Ci sono ragnatele in quasi ogni angolo: non avrei mai detto che potessero esserci insetti su questo pianeta, ma chissà quanti altri segreti nasconde, visto che quando è buio, seppur ovattati, si sentono dei versi bestiali. Ho passato notti insonni ad ascoltarli con il cuore che batteva forte nel petto, a cercare di dare un aspetto a quel che sentivo. Ho paura che a differenza di Minerva questo sia abitato da qualche creatura. Non ci ho pensato prima di uscire...  poteva esserci qualsiasi cosa fuori da questa base, in cui i pavimenti e le pareti sono coperti da spessi strati di polvere, forse è la sabbia dell'esterno che viene portata dentro attraverso scarpe e vestiti; so solo che irrita gli occhi ed è facile sentire tossire qualcuno. La cosa peggiore sono i bagni comuni: le mattonelle hanno perso il loro colore originario, diventando gialle e marroni e c'è sempre un tanfo così terribile che spesso preferiamo usare quella misera zona igienica che si trova in un angolino nella cella piuttosto che recarci lì. Ogni volta che ho deciso di farmi una - veloce - doccia mi è successo qualcosa e ora ho quasi i brividi a entrare lì dentro. In ogni caso, non mi pare che ci sia un gran bisogno dell'etichetta e del protocollo nella nostra situazione.

Come se non bastasse, l'illuminazione è pessima ovunque: molte luci sono sul punto di bruciarsi, alcune funzionano a intermittenza e alcune nemmeno si accendono. Fu un colpo di fortuna trovare questa torcia - funzionante - in un angolo. Anche la lampadina sopra l'ingresso non fa eccezione: oggi sembra non dare problemi, se non per qualche sfarfallio di tanto in tanto. 

Mi blocco sul posto, sentendo dei passi lungo le scale, probabilmente sono Altri - non mi sembrano affatto quelli di Axel visto che lui le sale sempre a corsa. Sembra che siano due e che stiano parlando tra loro: tendo l'orecchio, ma mi giungono poche parole confuse. 

Siero è una di quelle.

Quando vedo le loro ombre arrivare quasi sugli ultimi gradini, mi rannicchio dietro a una struttura di cemento, cercando di farmi il più piccola possibile. Appoggio tutto in terra senza fare rumore dopo aver spento la luce: non voglio essere scoperta per colpa di una torcia che cade. Mi sporgo quanto basta per osservarli per qualche istante.

Sono due cavie: rispetto a me sono di profilo e i riflessi della luce mi rendono difficile identificare i loro volti. Ritorno a nascondermi, non voglio farmi vedere visto che si sono fermati a parlare proprio in cima alle scale. Spero che la luce sull'ingresso non riveli la mia presenza. Rimango immobile, tendendo il più possibile l'orecchio.

«Quindi il progetto è alla conclusione?» chiede uno.

«Sì, le prove sono andate a buon fine» risponde l'altro. Nemmeno le loro voci mi suonano familiari: è vero anche che non ho idea dell'effettivo numero di persone presenti in questa base e che potrebbero essere completi sconosciuti. 

Ai confini del vuoto 2 - Operatio MortisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora