È Sayth la nostra sveglia – come al solito. Mi stropiccio gli occhi, mettendomi a sedere. Erix sospira, rimanendo disteso, come se volesse godere di qualche altro momento di calore.

La sentiamo piangere e strillare, avrà fame senza dubbio.

«Buongiorno anche a lei» borbotta Erix scostandosi di dosso le coperte. «Vado a preparare da mangiare» mi dice afferrando i propri vestiti.

Annuisco, prendo gli occhiali e mi alzo, rabbrividisco al contatto con il pavimento freddo mentre mi vesto. Raggiungo la camera della piccina strascicando i piedi, accendendo la luce non appena arrivo.

Sayth sta piangendo aggrappata al bordo del letto, Cyd è come impazzita, si sposta a scatti nella stanza, finendo più volte in mezzo ai giocattoli mai rimessi a posto – sembra quasi che stia cercando la causa dei capricci di Sayth senza riuscire a trovarla. Si calma appena quando mi vede, allarga le braccia.

«Mamma... braccio» la sento mormorare mentre mi avvicino. Le do un bacio sulla fronte, sistemandole appena i capelli. La sollevo e lei gorgoglia qualcosa, ma ho troppo sonno per capire cosa voglia.

«Pappa!» urla Sayth, non appena vede il padre intendo a cucinare mentre io cerco di sistemarla al suo posto. Ma come fa a essere così attiva di prima mattina? Mi lascio cadere su una sedia, osservando Sayth che allunga le mani verso la colazione che Erix le sta preparando.

«Non è un amore?» chiedo quasi sovrappensiero, appoggiando la testa sul palmo della mano. Sayth mi guarda, piega appena il labbro, continuando ad agitarsi sulla sedia. Si vede quanto abbia preso da Erix con i capelli ricci e il frignare per ogni cosa. Eppure non riesco a non pensare che sia adorabile, con quegli occhioni scuri e con indosso il suo pigiamino rosa.

«Cosa? Tua figlia o la teiera che ho sistemato per te?»

«Sayth. È l'unica che non potrei mai preferire al tè».

«Potevi sposare una teiera allora» sbuffa Erix portandosi indietro un ciuffo di capelli.

Sorrido, mi alzo e gli do un bacio sulla guancia. «Cretino».

«Pappa...»

«Ora arriva, tesoro» le risponde Erix, finendo di sistemare la colazione per la piccina. Le sorride quando le appoggia il piatto davanti, dandole poi un bacio sulla fronte.

«Ora mi spieghi perché ogni dannata volta devi mettere il tè sulla mensola più alta!»

Erix scrolla le spalle mentre cerca di contenere i danni di Sayth. Borbotto qualche insulto, afferrando una sedia da usare come scaletto. Odio dover sottostare alle regole dettate dalla sua altezza in cucina. Rimetto a posto tutto, appoggiandomi vicino ai fornelli ad aspettare che il tè sia pronto.

Sayth sembra tranquillizzarsi del tutto solo quando ha la pancia piena. Sospiro: non va tanto per il sottile quando ha fame e sa già far valere le sue ragioni.

«Ha preso da te, si calma solo con il cibo e le coccole» fa notare Erix prendendola in braccio.

Mi lascio sfuggire un grugnito di disapprovazione, pur sapendo che è vero. Erix si avvicina dopo aver messo in terra Sayth che si precipita ad abbracciare Cyd, mi da un bacio sulle labbra.

«Togliti di torno, cretino» gli sibilo.

«Ieri sera la pensavi in modo diverso» sorride accarezzandomi una guancia.

Inzuppo un biscotto. «Dipende dai momenti... sappi comunque che mi mancava implorarti in quel modo».

«Tu sei strana. Ma parecchio».

Ai confini del vuoto 2 - Operatio MortisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora