Scusate l'angst.
Di nuovo quei passettini leggeri che si fermano sulla porta.
Sono giorni che Sayth si infila sotto le coperte dalla parte di Vivi, rannicchiandosi sul cuscino, abbracciata al pupazzo.
Non ha mai detto niente e non so se se n'è accorta del fatto che la vedessi. Ma ora è diverso: è ferma sulla porta, mentre io continuo a guardare in silenzio la lettera che non ho mai avuto il coraggio di inviare a Vivi, l'unica donna che abbia mai amato.
«Vieni qui, tesoro» le dico ripiegando quel pezzo di carta.
Sayth si avvicina, trascina il pupazzo sul pavimento, tenendosi una mano sul labbro.
«Dov'è la mamma?»
Di nuovo quella domanda a cui non posso darle una risposta certa, quella che mi fa stringere il cuore ogni volta.
Non lo sa nessuno. Sulla Starfall non hanno notizie, è come se fossero scomparsi nel vuoto. Anche Jacob sembra capirlo, passa le giornate davanti alla porta, agitando la coda e aspettando che Nayla torni a prenderlo in braccio e strapazzarlo di coccole.
«Non... non lo so».
Ho finito le scuse, le bugie che potrei dirle per rassicurarla.
Sayth allarga le braccia, appoggio il foglio di carta sul comodino, poi la sollevo da terra. Lei si sistema stringendo il pupazzo e appoggiando la testa sulla mia spalla, le accarezzo i capelli, osservando il muro davanti a me senza troppa attenzione.
Sayth guarda la foto che campeggia in bella vista sul comodino, allunga una mano verso di quella. Mi sporgo appena, afferrando la cornice e, non appena è alla sua portata, Sayth la prende tra le mani, continua a guardarla. È una delle tante del giorno in cui ci siamo sposati: ricordo ancora troppo bene quanto Vivi fosse bella. Fu capace di sorprendermi un'altra volta - l'ennesima. Aesta aveva ragione a ripetere sempre che tutto sarebbe stato sistemato alla perfezione, soprattutto Vivi.
Sayth trema appena, singhiozza. La stringo, le bacio la testa cercando di calmarla.
«Voglio la mamma...» sussurra prima di voltare la testa e singhiozzare contro la mia maglietta. «Dov'è? Aveva... perché non è tornata?»
Le accarezzo la schiena, rimanendo in silenzio: non so più che rispondere a quella domanda che sembra strapparmi il cuore dal petto ogni volta che mi viene posta.
Sayth alza lo sguardo, mi guarda con i suoi occhioni scuri.
«Tornerà. Vivi ha sempre mantenuto le sue promesse».
Annuisce, si passa il dorso della mano sugli occhi. Non sembra per nulla tranquilla. Appoggia la foto sulla coperta, la sposto al suo posto.
«Papà».
«Dimmi, tesoro».
«Mi racconti una storia su mamma?»
Le accarezzo i capelli, sorridendo appena. Farà male, farà male a entrambi parlare di Vivi. È troppo tempo che non è sull'Atlantis. La Starfall è tornata, ma lei non c'era.
Torneranno. Stiamo parlando di Vivi e Axel, non di reclute. Zavis fu anche troppo ottimista.
«Papà?»
Sayth mi sta guardando, aspetta che le dica qualcosa mentre stringe il pupazzo a sé.
Sospiro. Non so cosa dirle: non ricordo nemmeno il momento preciso in cui Vivi è entrata a far parte della mia vita.
STAI LEGGENDO
Ai confini del vuoto 2 - Operatio Mortis
Ciencia Ficción[la descrizione può contenere spoiler per Ai confini del vuoto 1 - Progetto Minerva!] A due anni dalla fine della guerra tra Alleanza e Federazione, quando l'intera galassia sembra ormai in pace, vengono registrati dei movimenti sospetti nella zona...