«Tu! Tu lo sapevi!» urlo ad Axel appena lo trovo. Non mi importa di essere nel mezzo del piazzale, se lui sta parlando con qualcuno.
«Vivi... io...»
Faccio un respiro profondo, mi massaggio gli occhi; lui alza una mano, poi la riabbassa, infilandola nella tasca dei pantaloni, si morde un labbro, poi inizia a parlare.
«Avevo paura a fartelo vedere, ma credo che adesso sia meglio che tu sappia di cosa si tratta... è che... hai visto cosa è diventato chi ha messo mano al progetto, non dico che sia maledetto, ma che almeno possa portare alla pazzia...»
Stringo i pugni, la pelle del guanto si contrae sul metallo.
«Quell'Isbel Jaxon... era mia madre. È per questo che hai detto che il passato poteva tornare a galla?»
Annuisce con un cenno lento della testa. «Anche per quello. Spero tu non te la sia presa se ho sbirciato nel tuo fascicolo mentre cercavo di entrare nel file».
«Quello a cui il computer di bordo non ti ha dato l'accesso ai file riservati?»
Annuisce di nuovo. Immaginavo: ci sono informazioni riservate sul fascicolo di ogni comandante, senza il codice non si possono leggere.
«Perché non me l'hai voluto dire, Axel? Ho trentadue anni, non sono una bambina... so che Sayth ha preso da me la testardaggine, ma come pensi che possa guidare la flotta senza conoscere il nemico? Sebbene conosciamo noi stessi, ignorare ciò che sono loro potrebbe portarci a qualche sconfitta».
«Ti conosco, Vivi, ti conosco bene ormai. Lo so che per te quel progetto è una bella tentazione, non me lo negare in faccia: non è tanto per gli Altri, so che ti fanno schifo, piuttosto per gli universi alternativi a cui viene accennato – quelli ti fanno gola». Mi mordo un labbro, consapevole che Axel ha toccato un tasto dolente. È vero, ha ragione: sviluppare la parte dell'Operatio Mortis sugli universi alternativi sarebbe quel che manca alla Starfall... se l'avessi saputo ai tempi della guerra forse Kalea sarebbe diventata una dei miei obbiettivi. «Capisci però che abbiamo altre priorità?»
Faccio un gesto stizzito con la mano. «Sayth è in mano di Kase, credi che mi importi di altro adesso? Io la rivoglio indietro, la rivoglio con me. Le armi potremmo aspettare, lei no. Ma sappi che non mi fermerò finché Erix, Sayth, Aesta e Nayla non saranno tornati sani e salvi sull'Atlantis. A quel punto potrei non voler sentire scuse: mi prenderò gli universi alternativi, con o senza il tuo appoggio. Ci sono stati già dodici anni di guerra, non ne voglio altrettanti».
Annuisce, mi mette una mano sulla spalla.
«Hai seriamente chiamato l'Orlan per nome? Che ti succede?»
Lo guardo storto. «Ti pare il momento in cui fare queste considerazioni idiote? Muoviti, torniamo sull'Atlantis, perdiamo tempo a rimanere qui. E già che ci sono sfasamenti nei sistemi di Lemuria e dell'Atlantis, rischiamo di fare ritardo».
«Che sarà mai un leggero ritardo?»
«Ogni secondo che perdiamo qui a parlare significa non cercare affatto di salvarli. Vai a preparare la nave per il decollo, io torno a riprendere i progetti».
Annuisce, ma con la coda dell'occhio lo vedo alzare le spalle prima di grattarsi la testa. Ripercorro lo stesso percorso fatto poco fa, ritornando velocemente nella stanza: sul monitor sta ancora lampeggiando il cursore in fondo al secondo nome.
Chiudo la schermata trattenendo il fiato, esco dal programma. Spero che nessuno sia venuto qui e l'abbia visto: si classifica come un file riservato e potrei passare sotto accusa di alto tradimento a lasciarlo aperto... a quel punto il cretino di famiglia sarei io, non Erix.
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Ai confini del vuoto 2 - Operatio Mortis
Science Fiction[la descrizione può contenere spoiler per Ai confini del vuoto 1 - Progetto Minerva!] A due anni dalla fine della guerra tra Alleanza e Federazione, quando l'intera galassia sembra ormai in pace, vengono registrati dei movimenti sospetti nella zona...