Guardo il piccolo spazio pieno di scritte. Ci abbiamo lavorato per un'oretta buona, perdendo il filo e ricercando il senso del discorso più di una volta.

«La situazione per ora è questa: dopo aver rilevato movimenti sospetti su Kalea, è venuto fuori il progetto segreto dell'Operatio Mortis, un esperimento che l'Atlantis ha portato avanti senza successo per anni durante la guerra con la Federazione».

Che idioti, siamo meglio noi ha appuntato Axel togliendomi il quadernino e la penna di mano. Vorrei tirare un frego su quella scritta, ma ci rimarrebbe troppo male.

«L'Orlan dapprima ci ha lavorato su Kalea, poi ha abbandonato tutto quando le cavie si sono ribellate. Finita la guerra, ha deciso di riprenderlo in segreto... sperando forse di poter cancellare il suo passato. Da quel che abbiamo capito, si è vista crollare il mondo addosso un'altra volta» continua lui distendendosi a terra, le braccia sotto la testa. «Ma non credo sia il tipo da pentirsi... Cioè, quel che non mi torna è il fatto che ti abbia trascinato in questa cosa con la scusa degli universi alternativi. Non mi pare abbia spiegato cosa sia quell'arma».

Annuisco, l'ho pensato anch'io. Ma l'Orlan non parlerà facilmente: sapere la verità, qualunque essa sia, mi sembra difficile.

«Però con gli Altri si comporta sempre in modo strano. Voglio dire, sembra che ne abbia paura. Sull'altra Kalea è tornata scossa dal suo incontro con Kase» aggiungo passandomi una mano tra i capelli. Non so cosa darei per avere un po' d'acqua calda.

«Ne ha paura, Vivi. Sono esseri spietati e chissà che le ha fatto Kase... non mi sembra nemmeno la stessa persona contro cui combattevamo... e gli Altri covano un odio troppo grande... Kase ha rammentato un'altra che ha lavorato all'Operatio Mortis, ma sembra che sia concentrato solo su Nayla, che la ritenga responsabile della sua condizione... be', diciamo di schiavo».

«Io l'ho visto sull'At5. So benissimo quali erano le condizioni della schiavitù imposte dall'Atlantis a chiunque non si allineasse con il pensiero centrale. La caduta della monarchia ha significato tanto per questo fatto» mormoro abbassando lo sguardo.

Axel si mette a sedere, fissa l'orizzonte dopo aver appoggiato la schiena al sasso. «Io non so quale sia il loro piano, ma se Kase sta cercando piloti, non immagino certo che sia conquistare la galassia con una partita a carte. Ma ho il sospetto che loro rimarrebbero qui, nel vuoto. Sopravvivrebbero». Sospira, abbassa lo sguardo. «Vivi, sperano che si sia noi a fare quello che vogliono. Non l'hai ancora capito? Per loro siamo patetici, desiderano guadagnarsi la nostra fiducia con il cibo e la libertà... qualcuno cederà prima o poi. Forse vogliono che sia qualcuno di noi ad attivare Minerva dalla Starfall. Io... io mi sono rifiutato di seguirli, di lasciare il mio posto. So che non sono altro che il pilota della Starfall... però...»

Gli metto una mano sulla spalla, lo guardo sorridendo appena. «Axel. Tu non sei solo il pilota della Starfall. Sei il primo ufficiale, sei quello che ci hai tirato fuori dai guai non so quante volte. Sei il mio migliore amico. Sei anche un idiota troppo dipendente dal caffè, un dettaglio molto rilevante... ma non credo di poter immaginare la mia vita senza di te».

«Ho paura che sarò io a tradire, visto che ci sarà sempre quella parte di me - una parte da cui non potrò staccarmi mai. Però... Vivi... per favore... non mi abbandonare...»

Appoggia la testa contro il sasso, mi guarda con gli occhi lucidi.

«Se è necessario per proteggerti, farò esplodere qualsiasi cosa che si metterà in mezzo a noi, hai la mia parola».

Axel sorride. «Se non ci fossi, bisognerebbe inventarti».

«Se ho Minerva, perché non dovrei usarlo? Ma ora chiudi quella bocca e inizia a pensare a un piano. Non voglio vedere la mai vita cadere nuovamente a pezzi... soprattutto a causa di una serie di cavie con troppa capacità celebrare. Avrebbero dovuto farle senza cervello, mai una volta che sull'Atlantis si faccia qualcosa di buono!»

Ai confini del vuoto 2 - Operatio MortisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora