Mi volto verso l'interno della Starfall, da quanto stringo forte i pugni le nocche mi stanno sbiancando. Il rumore dei motori di quella nave commerciale aumenta sempre più, arriva anche qui dentro, non fa altro che dilaniarmi l'animo.
«Richiama ogni nave. Voglio tutti i comandanti convocati per domani mattina, il prima possibile. A quanto pare strappare completamente le erbacce è più difficile di quel che pensassi».
«Vivi...» mormora Axel. «Io non credo che...»
«Esegui un ordine una volta senza protestare?» gli urlo interrompendolo.
«Calmati» aggiunge massaggiandosi le tempie con i polpastrelli.
«Calmarmi? Adesso?» Allargo le braccia. «Credi che lo possa fare? Fai quel che ti ho detto, prima che cambi di nuovo primo ufficiale» gli sibilo a un palmo dal volto. «E volete eseguire gli ordini o avete bisogno di un foglio scritto?»
Nessuno parla, se ne stanno tutti immobili.
«Il file è criptato» è l'unica voce che si alza.
Appoggio gli occhiali sul tavolo, mi prendo la faccia tra le mani. Mi sento svenire.
«Convocate immediatamente tutte le navi. Voglio la flotta pronta a partire entro tre giorni». Non credevo che il tono della mia voce potesse risuonare così calmo.
Axel rivolge un'occhiata a Zavis, poi alza le spalle. «Va bene».
Cyd.
Mi torna in mente all'improvviso.
Non separarti mai da lei aveva detto Aesta, cosa che puntualmente ho fatto.
Mi rimetto gli occhiali, scendo a corsa dalla nave, non mi interessa se Axel mi sta chiamando. Attraverso la pista di atterraggio, non mi interessa se ci sono le navi private in arrivo che rischiano di colpirmi in pieno. Io rivoglio solo la mia piccina...
Continuo a correre, ignoro il datapad che continua a vibrare nella tasca dei pantaloni, non ho tempo per i richiami di Axel.
Mi fermo solo quando arrivo davanti alla porta del laboratorio: piego le gambe, appoggio le mani sulle ginocchia, prendendo un respiro profondo; sento il petto e i muscoli bruciarmi.
Cyd è sempre sul tavolo, sembra mi stia fissando male con quei suoi occhioni.
Mi avvicino, cercando di non scoppiare a piangere. Tutto, tutto andava bene, ma non doveva toccare Sayth. Mi forzo a non osservare la foto sul mobile, quella che mi porto sempre dietro anche sulla Starfall, quella scattata in riva al più grande dei tre laghi di Lemuria in un momento felice.
È stato uno scambio inutile.
La mia bambina per... per dei file criptati.
Prendo il datapad con le mani che tremano: ci sono solo messaggi ufficiali, sono quelli inviati dalle navi che stanno tornando – a occhio e croce, in poche ore l'intera flotta dovrebbe tornare sull'Atlantis.
Mi asciugo una lacrima con il dorso della mano, riaccendo Cyd, cerco di nuovo il bottone della chiamata.
«Dove cazzo eri finita? Ho tentato di avvisarti in tutti i modi che Kase e gli Altri erano in partenza».
La voce di Aesta rimbomba nella stanza. Non so nemmeno cosa dirle, rimango in silenzio, appoggiando la fronte su quella di Cyd.
«Vivi?» chiede Aesta quando mi lascio andare a un respiro profondo. Scivolo lentamente in terra, con la faccia nascosta tra le mani.
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Ai confini del vuoto 2 - Operatio Mortis
Science Fiction[la descrizione può contenere spoiler per Ai confini del vuoto 1 - Progetto Minerva!] A due anni dalla fine della guerra tra Alleanza e Federazione, quando l'intera galassia sembra ormai in pace, vengono registrati dei movimenti sospetti nella zona...