Non mi aspettavo di trovare un totale silenzio sulla Starfall: sono tutti immobili ai loro posti, controllati a vista da chi non dovrebbe proprio esserci a bordo. Gli Altri sono ovunque, ghignano tenendo in bella mostra le loro armi. Non ci sono tracce di sangue in terra, l'equipaggio deve essersi arreso senza combattere.

Axel si avvicina appena salgo sul ponte di controllo, tiene il cappello fra le mani e la testa bassa; gli Altri, che tengono tutti sotto tiro, non perdono di vista ogni suo movimento.

Erix continua a stringere Sayth, le accarezza i capelli cercando di tranquillizzarla, ma lei non stacca gli occhi da Kase. Lo guarda impaurita, come se avesse il timore che potesse strapparla di nuovo dalle braccia del padre.

Vorrei poter ostentare la sua calma, ma lui è un politico, io sono abituata all'azione. Stringo i pugni - è l'unico gesto con cui riesco a far smettere di tremare le mani. Di solito, parlamentare non è tra le prime opzioni che contemplo e ora come ora vorrei tanto ammazzare Kase solo per aver terrorizzato così Sayth. Non è da lei starsene in silenzio in presenza di Axel che pure le sta accarezzando la testa.

Kase ghigna, sono riusciti ad arrivare sull'Atlantis, all'interno della Starfall. Sa di essere un passo più vicino alla vittoria.

«Com'è che vi hanno abbordato? Com'è che voi, l'equipaggio dell'ammiraglia, vi siete fatti mettere nel sacco così?»

Axel sospira, si passa una mano tra i capelli. «Eravamo appena atterrati, ci hanno colto di sorpresa mentre stavamo sbarcando».

«Com'è possibile che abbiano oltrepassato di nuovo le barriere?» chiede Erix.

«Non c'erano restrizioni su navi commerciali, sono atterrati con una di quelle... ma dato che hanno assunto la capacità di molti dei migliori scienziati dell'Atlantis, non credo sia difficile per loro aver ottenuto anche i nuovi codici. Poi, vabbè. Io non capisco quasi niente di questa roba, probabilmente ho preso da lui allo stato larvale» risponde Axel alzando le spalle e indicando Kase che lo guarda male.

«Stipuliamo un patto, presidente?» chiede la Cavia 1, ignorando Axel che lo osserva a braccia conserte e con la fronte corrucciata. Guardo Erix, lui annuisce di malavoglia.

Ci hanno messo con le spalle al muro e ho paura per la trattativa: so quel che vuole ottenere Kase, che è determinato a prendersi la Starfall. Ho paura che il mondo possa crollare ancora di più sotto i nostri piedi.

Prendo in braccio Sayth che non ha ancora detto una parola. Sta tremando, le do un bacio sulla fronte e lei mi guarda per un attimo, poi si stringe, nascondendo la faccia sulla mia spalla: mi si stringe il cuore a vederla così. Mi guardo intorno, non so a chi affidarla. Non voglio tenerla in braccio durante la trattativa, non voglio che sia coinvolta in queste cose. È una bambina, ha solo due anni e mezzo.

«La controllo io, comandante» si fa avanti Zavis dopo che ha intuito che mi serve una mano. «Non preoccuparti» aggiunge quando la prende in braccio.

Non posso non preoccuparmi: vorrei potermi dire al sicuro, ma qui non va per niente bene e l'Atlantis non è più in pace...

Sayth si avvinghia al collo di Zavis, finalmente si è calmata e ora sa di essere tra le braccia di qualcuno che conosce. Lui si allontana, lanciando un'altra occhiata d'odio a Kase.

Mi affianco a Erix che mi stringe una mano, Axel si ferma accanto a me, si toglie la giacca e me la passa.

«Non ti si può prendere sul serio in codeste condizioni» mi sussurra all'orecchio. Alzo gli occhi al soffitto, trattenendomi dal tirargli uno schiaffo.

Ai confini del vuoto 2 - Operatio MortisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora