Axel guarda da entrambe le parti prima di farmi cenno di uscire dalla stanzina.

Non credevo fosse possibile eppure ora c'è un minimo barlume di speranza. Voglio andarmene da qui: non ho ben capito per quale motivo gli Altri ci vogliano come prigionieri, ma forse il loro obbiettivo è solo quello di minare la stabilità del comando. Kase conosce molte cose sul nostro universo, non è da escludere che ci tenga come ostaggi per mettere l'Atlantis e la flotta con le spalle al muro in qualche trattativa.

«Torniamo lassù?»

Immagino intenda la montagna. Sa essere criptico nei discorsi, ma adesso è quasi un bene: non possiamo rischiare, dobbiamo fare ancora più attenzione se vogliamo andarcene da qui.

«Sì, è il posto migliore» gli rispondo sistemando il guanto al suo posto.

«Per far cosa?» chiede Kase arrivando alle mie spalle. Mi irrigidisco sul posto, Axel aggrotta la fronte, ma continua a fissare Kase. Sento i suoi occhi sulla schiena, decido di voltarmi.

«Osservare il panorama» azzardo incrociando le braccia. Quanto mi da sui nervi.

«Volete fuggire?» chiede Kase accarezzandosi il mento.

«Chi? Noi? Ma quando mai?»

Mi trattengo dal tirare un pugno ad Axel. Prima o poi finiremo male per quel suo tono da presa in giro.

Ci guarda socchiudendo gli occhi. «Non mi fido».

Nemmeno io.

«Non c'è nulla da fare qui, siamo nel vuoto, ci annoiamo» protesta Axel. Annuisco: anche se ho fatto qualche schizzo per delle nuove bombe, non ho né il modo né i mezzi per realizzarle. E odio esser senza nulla da far esplodere.

«Fate sesso» ci dice prima di allontanarsi, silenziosamente com'era arrivato.

Ci scambiano un'occhiata complice: mi viene da ridere al solo pensiero.

«Peccato non ci sia Za-» si interrompe, mordendosi la lingua. «Ops».

Lo guardo sorridendo. «Quindi è con lui che stavi uscendo».

Annuisce, arrossendo appena. Che carino.

«Perché non volevi dire nulla?»

Si passa una mano tra i capelli, appoggiando poi la schiena alla parete. «Doveva essere un modo per rilassarsi dopo la battaglia, ma la cosa è degenerata. Troppo. Ma non ti dirò niente, avevamo promesso di non farla venire fuori la nostra storia e sai già troppo. E non fare quella faccina delusa! Ho fatto una promessa!»

Io in realtà volevo saperlo. «Tranquillo, non voglio forzarti. In fondo nemmeno io ti dissi niente di Erix».

«Ma siete stati mai beccati?»

«Sì...» E fu anche abbastanza imbarazzante. «Una volta, quando eravamo con la Coalizione». Sospiro. «Da mio padre. A ripensarci, non è che fu una buona idea quella di sfruttare il suo ufficio...»

Scoppia a ridere, allunga una mano per spettinarmi. «Che carini».

«Da allora cercammo posti e luoghi sempre più nascosti e impensabili. I ritardi nei nostri rientri dalle missioni in genere erano dovuti a quello, non a imprevisti. Immagino che ci non credesse nessuno al fatto che ci capitasse qualcosa ogni volta, ma non volevamo scoprirci troppo, sai com'è, lui era pur sempre un ostaggio».

«Che cretini siete stati da ragazzi».

«Grazie».

«Troviamo qualcosa da fare mentre le acque si calmano? Dobbiamo renderli certi del nostro non voler scappare».

Ai confini del vuoto 2 - Operatio MortisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora