||Love My Bully|| {Completa}

Chapter 13

Sono passate circa 2 settimane da quando io e Jace abbiamo "accordato quel patto".

Tutto sembra andare per il verso giusto, è tutto bellissimo.

La mattina prima che suoni la campanella ci vediamo nel solito angolo dietro la scuola per stare un po' insieme, ci baciamo, parliamo di tante cose.

Questa mattina ho particolarmente voglia di piacergli.
Metto una maglietta lunga fino a poco sopra le ginocchia, calze a rete (la rete e era molto fitta), parigine e stivaletti con poco tacco.

Arrivo a scuola e svolto l'angolo, arrivo dietro l'edificio controllando che nessuno mi segua, finché non mi trovo davanti l'angolo, Jace è lì appoggiato al muro con le mani nella felpa e i ricci neri che escono di fuori, mi guarda venire verso di lui e mi sorride, quando arrivo vicino a lui mi prende con le mani nei fianchi e mi avvicina a sè per poi baciarmi e sorridermi sulle labbra.

"Buongiorno signorina" dice "salve" rispondo io ricambiando il sorriso "bene ora posso andare" dico levandomi dalla sua presa e allontanandomi di poco da lui.

Mi prende per il polso facendomi mettere con la schiena contro il muro "tu" dics baciandomi il collo "non vai da nessuna parte" sorrido. Tutto questo mi fa stare meglio di quanto dovrebbe.

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Mancano circa 10 minuti all'inizio delle lezioni. Jace prende lo zaino ed estrae un pacchetto di marlboro gold e un accendino, si siede sulla panchina vicino a noi e si accese la sigaretta.

Prendo il pacchetto di sigarette in mano e lo guardo interessata ad ogni angolo "posso?" gli chiedo mostrando il pacchetto "fumi?" chiede lui alzando un sopracciglio "ogni tanto" rispond.

Non è vero per nulla. Non ho mai fumato, ma non ho amiche che fumavano e voglio provare da tempo, perciò.

Prendo la sigaretta, la metto in bocca, la accendo, faccio un tiro e respiro, dopodichè inizio a tossire.

Jace mi guarda sorpreso e mi butta la sigaretta a terra "non sarò di sicuro io a farti iniziare a fumare Aria" afferma comvinto. "Voglio provare, è una mia scelta" riprendo la sigaretta da terra soffio sul filtro e dopo altri due tiri riesco a non tossire più.

Jace è palesemente molto contrario a questo, ma la scelta è mia e io volevo assolutamente farlo. "Aria..." dice guardandomi "cosa cazzo sono quelli?" continua lui indicandomi il braccio appoggiato sulla gamba.

La maglietta non è proprio lunga e appoggiando il braccio sulla gamba si è accidentalmente alzata la manica e si intrevedono una moltitudine di cicatrici ormai schiarite dal tempo.

Proprio in questo momento suona la campana "ehm devo proprio andare, alla prima ora ho inglese" dico in fretta raccogliendo le mie cose. Jace mi ferma prendendomi stavolta con più delicatezza dal polso "Aria dimmi cosa sono" mi sento pervadere da un orribile sensazione "ne parliamo più tardi Jace" dico quasi in preda al panico. Mi giro e cerco di arrivare fin dentro la scuola il più veloce possibile.

Non avrei voluto che li vedesse. Cosa potrebbe pensare? Mi potrebbe prendere per un'idiota. È il mio passato e per me è ancora una ferita aperta, basta sfiorare l'argomento e brucia, brucia tutto, il mio cuore, gli occhi per le lacrime, le cicatrici.

Non avrebbe dovuto vederle.

Semplicemente questo.