Chapter 25

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"Beh se non altro possiamo dire che sa più di quanto sappia io" risponde Chloe dall'altra parte del telefono. Appena tornata a casa ho subito preso il telefono e le ho raccontato ciò che era successo con Emily.

Si beh, diciamo che avevo omesso la parte in cui aggiungevo il mio "se anche fosse" in modo tale da non farle capire che le accuse di Smith fossero più reali di quanto volessi far credere.

"Che ne dici di vederci alle 6 in caffetteria? Quella vicino al negozio di vestiti in cui andiamo sempre" propongo. Ho la necessità di sfogarmi con qualcuno, spiegarle ciò che è successo con Jace e di svuotare il mio cuore, magari quella ragazza potrebbe addirittura aiutarmi ad avere un ordine mentale.

"Mi spiegherai cosa succede?" chiede. Posso sentire la sua curiosità e frenesia persino dal telefono "si, magari potresti aiutarmi" Chloe emette un gridolino di gioia "ERA ORA, GRAZIE MILLE" urla dal telefono.

In realtà ho un sacco d'ansia addosso, non so come potrebbe prenderla Chloe, spero solo che non mi prenda per un'idiota, so già benissimo di esserlo.

Chiudiamo la chiamata e decido di andare a mangiare qualcosa, faccio un uovo e un'insalata e decido di dedicarmi ad un film.

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Sono le 5:40.
Ho deciso di uscire leggermente prima da casa per fare una passeggiata da sola, ho voglia di scrivere e stare un po' da sola mi potrebbe solo fare bene se voglio pensare un po' prima di incontrare la mia amica.

Osservo gli alberi, le foglie, le nuvole.

Mamma diceva che ero una grande osservatrice, che sapevo cogliere ogni piccola cosa in tutto ciò che mi stava attorno e io un po' mi ci ritrovo.

Improvvisamente mi balenano in mente delle frasi e le annoto su un pezzo di carta

Amor
infinitamente ama
colui che il sè perde
per chi amare sa

(anche questa è una cosa che ho scritto io, mi è venuta in mente mentre scrivevo il capitolo perciò non sono molto sicura se sia decente o no, non siate troppo cattivi)

Il sè perde.
Ho perso me stessa dal momento in cui le iridi di Jace Moore hanno incontrato le mie, il problema è che non mi sembra che lui sia una persona che sappia amare.

Mi fa male quanto io mi sia potuta illudere di un possibile sentimento nei miei confronti da parte sua.

Sono le 5:57 così decido di andare direttamente in caffetteria.

Entro e mi accomodo in uno dei tavoli accanto la finestra.

Al centro del tavolo c'è un vaso di metallo con un fiore rosa. È un po' appassito, ma lo trovo comunque bellissimo. Mi concentro sui colori e su quanto siano perfettamente sfumati andando verso l'interno.

Sono talmente presa a fissarlo come  un'idiota che non mi accorgo nemmeno che Chloe è appena arrivata davanti il tavolo e mi sta guardando "se vuoi vi lascio soli a te e quel fiore eh" mi giro di colpo e dopo aver realizzato a cosa si riferisse rido insieme accompagnata da lei.

Mi concentro troppo su cose abbastanza "banali".

Lei si siede togliendosi il leggero piumino nero e appoggiandolo alla sua sinistra.

Il cameriere si avvicina a noi con un taccuino in cui prendere le ordinazioni "cosa desiderate ragazze?" chiede gentilmente "una cioccolata calda" rispondo in fretta io "anche per me" si aggiunge Chloe.

Appena il cameriere si allontana con le nostre ordinazioni la ragazza davanti a me non perde tempo nei giri di parole "beh? Che cosa sta succedendo in questo periodo?" ingoio un grumo di saliva. Non riesco a dirle che sono innamorata del mio ex bullo.

Lei mi guarda con le sopracciglia corrugate e mi prende le mani "Hey Aria, ti ho già detto che puoi dirmi tutto, e quando intendo tutto vuol dire proprio ogni cosa" mi dice rassicurandomi.

Oh grazie Dio per aver fatto arrivare sul pianeta una Chloe Wilson.

"Si Chlo ma è un po' complicato, davvero" dico per poi stringere a mia volta le mani.

Il cameriere arriva con le due cioccolate calde e le posiziona sul tavolo "grazie" dice la mia amica per poi tornare a guardarmi.

Prendo la tazza tra le mani e soffio per poi mandare giù un sorso bollente.

"Te lo dirò chiaro e tondo" inizio io "tra me e Jace c'è qualcosa, o c'è stato e ora non più, sto cercando ancora di capire".

Vedo Chloe quasi strozzarsi con la cioccolata che stava per mandare giù.

Mi metto a ridere instintivamente "COSA HAI DETTO SCUSA?" chiede ignorando la mia risata.

Torno subito più seria "si beh, abbiamo avuto una storia se così si può chiamare"

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"Quindi Emily aveva delle vere accuse contro di te?" chiede Chloe per la duecentesima volta, sbuffo "si".

"Sei davvero uno stronza, come fai a non dirmi una cosa del genere?" mi dice la ragazza dai capelli castani incrociando le braccia al petto "dovrò rigirarti la moneta dalla stessa faccia appena ne avrò l'occasione".

Mi dispiace davvero di non averne parlato prima, ma non potevo dirle realmente nulla "scusami Chloe, davvero, era Jace che non voleva che qualcuno sospettasse qualcosa" dico amaramente ricordandomi di quel ragazzo dai ricci neri e dai suoi dannati modi di fare.

Ad ogni modo Chloe si è in realtà rivelata la persona migliore del mondo. Quando le ho spiegato i motivi per cui non ho potuto raccontarle nulla non ha più protestato, comprendendomi fino in fondo.

"Grazie per avermi ascoltato Chlo" le dico sorridendole sinceramente "Aria" dice con espressione seria "riesci a comprendere, vero, che non aspettavo altro da circa due mesi?" mi allungo sul tavolo arruffandole leggermente i capelli sulla testa ricevendo da parte sua un'occhiataccia. Le sorrido e non ci vuole molto prima che anche lei si addolcisca e mi sorrida a sua volta.


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