Appena pronunciai quelle parole, sembrò tentennare. Parve che le gambe gli stessero per cedere; di sicuro non si aspettava una richiesta simile...ma mi ero molto trattenuto.
Anche se, sotto sotto, avevo un animo buono, avevo anche io gli istinti sessuali.
Avrei potuto chiedergli da farmi da schiavo, di darmi la sua verginità...invece, qualcosa mi diceva che con lui dovevo andarci lentamente, mi dovevo gustare ogni cosa.E, a dirla tutta, era quello che dentro di me volevo. Pregai con tutto me stesso che rispondesse di sì, che, con quella sillaba, mi permettesse di ricominciare.
Arrossì violentemente sulle guance. Cazzo quanto era bello...avrei voluto baciarlo lì, ma sapevo che era ancora riluttante sull'esperienza in bagno.
Abbassò lo sguardo e si mordicchiò un labbro, facendolo diventare leggermente rosso dalla forza che ci stava impiegando."I-intendi dire...di fidanzarmi con te?"
"Beh...direi di sì. Se non vuoi subito, potremo andare un po' in giro e-"
"Accetto"
Mi interruppe con quella parola, e, all'istante, la mia voce si spezzò.
Avevo sentito male io, o mi aveva per davvero risposto in affermativo?
Sperai di non esser diventato così pazzo da sentire le voci..."C-che?" Balbettai.
Lui rise, avendo notato per la prima volta che mi si stavano fermando le parole in bocca.
Annuì col capo e si dondolò sui piedi: a volte sembrava proprio un bambino. Un bambino di cui mi sarei preso cura nel modo migliore, parola mia.
Allargai le labbra in un grosso sorriso, inclinai il volto"Bene...vuoi che ti accompagni a casa, mio fidanzatino?"
Calcai sulle ultime due parole, portando le mani nella tasca e guardandolo furbo. Alla mia domanda, diventò ancora più rosso e si coprì il viso con le mani, ridendo imbarazzato sotto esse.
Poi, scosse il capo e mi guardò, abbassando le mani e incominciando a torturarsi le dita."Forse è meglio di no...Jimin-hyung non vorrebbe"
"Fai davvero tutto quello che ti dice Park?" Chiesi acido, alzando un sopracciglio per intesa.
"Se vuoi essere il mio ragazzo, allora devi comportarti bene anche con lui. È una delle pochissime persone che mi ha visto crescere, mi è stato accanto in tutti i momenti e oramai lo considero come un fratello carnale...quello che non ho mai avuto" mi confessò, sussurrando.
Stavo tirando fuori il suo passato, un argomento di cui lui non mi parlava mai e non accennava nemmeno con quella testa di carota...avrei fatto bene a domandare e a cercare di scavare il più profondamente possibile?
Di sicuro, sarebbe stato difficile per lui: mi conosceva appena e, anche mettendo in mezzo il fatto che eravamo "fidanzati", lui non aveva tantissima confidenza con me.Ero molto curioso, però; desideravo sapere, desideravo conoscere ciò che l'aveva portato a condividere la casa con Park e a trasferirsi nella mia scuola assieme a lui.
Decisi di non chiedere, per risparmiarmi di avere davanti il suo faccino contorto in un'espressione triste."Va bene...mh, ci si vede domani a scuola..." parlai, facendo un piccolo passo.
"Sì, Tae...se ora mi messaggerai, saprò di certo che sei tu" sussurrò rosso. "Non ti tratterò più male, ora che so la tua identità e sono sicuro chi sia il destinatario delle mie mail"
"Bene Kook, a domani. Aspettati un mio messaggio questo stesso pomeriggio. E, per domani, tieniti libero dalle tre e mezza alle sei, dopo scuola ti porto in un posto"
"Come vuoi...ciao Tae"
Prima che potesse andare via, lo fermai e lo feci igirare verso di me; avevo il suo viso ad un centimetro di distanza dal mio...chi ero io, per mantenere quella minima distanza? Tanto valeva eliminarla del tutto.
Quindi, posai una mano dietro la sua nuca e feci scontrare le nostre labbra. Iniziai a baciarlo con passione, chiudendo gli occhi e accarezzandogli i capelli.Si staccò per primo, con le labbra rosse dall'intensità del contatto appena avuto e il viso colorato di porpora.
Mi salutò frettolosamente, senza neanche una parola, andandosene dalla parte opposta alla mia. Era così innocente, il marmocchio.Casa mia era un bel po' lontana dalla scuola, quindi ogni giorno, per arrivare in quella prigione obbligatoria, dovevo fare una bella camminata: lo stesso per tornare nella mia villetta solitaria, isolata.
Non appena arrivai, aprii la porta ed entrai chiudendola subito dopo. Buttai lo zaino a terra, in un angolo, e andai in cucina a mangiare qualcosa tanto per mettere qualcosa sotto i denti.
Poi, mi andai a fare una doccia rinfrescante per recuperare un po' di energie e, dopo essermi vestito con una tuta grigia e nera, mi sdraiai sul divano in pelle del soggiorno. Come al mio solito, controllai le notifiche dai vari social, notando numerosi commenti alle mie foto.Tutte contenevano richieste esplicite. Tutte.
Sbuffai altamente e decisi di ignorare la cosa, tanto non mi cambiava nulla. Erano loro che soffrivano, non io.
Per smorzare la noia, andai sulla chat con Kook e cliccai, iniziando a digitare.Tu:
Ehi Kook...
Voglio fare qualcosa. Mi annoio a morte
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Tҽxƚ αɳԃ Sҽxƚ [VKook]
FanfictionDove Taehyung scrive a Jungkook, dopo aver preso il suo numero telefonico dal registro scolastico. Tratto dalla storia: "Kook...perché non capisci che io, quando ti vedo, divento un pazzo? Perché non capisci i miei sentimenti? Ho fatto tutto questo...