Capitolo 23

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Sentii la dolcezza e la morbidezza delle sue labbra mentre premevano sulle mie, il suo tocco era delicato e allo stesso tempo rude, forse perché non voleva che me ne andassi.

Mi zittii all'istante, sgranai gli occhi spaesato e serrai la bocca.
Il mio cuore palpitava impazzito, sentivo qualcosa nello stomaco, ma non sapevo come decifrare quel segnale...erano, per caso, le famose farfalle?
Quelle che ti venivano quando eri accanto ad una persona verso la quale provavi dei forti sentimenti, per la quale avresti dato la vita pur di vederla felice e in salute.

Nah, impossibile, io non potevo esser innamorato di lui...non poteva essere vero.
Però...non volevo spezzare quel contatto, era così bello che io...avevo il desiderio profondo di ricambiarlo.

Così feci, seguii il mio istinto: mossi le labbra sopra quelle del maggiore e strinsi gli occhi per non vedere la sua reazione.
Lo sentii irrigidirsi sotto la mia scioltezza; probabilmente non si aspettava quel gesto e lo avevo colto impreparato. Poi, sorrise sui miei boccioli e posò le mani sui miei fianchi, in modo tale da avvicinare i nostri corpi, freddi dall'aria dell'autunno.

Si staccò per primo, con il sorriso di prima ancora stampato sulla bocca.
Passò la lingua sulle labbra rosee e fissò gli occhi nei miei, a scrutarmi come per cercare di capire cosa mi avesse spinto a ricambiare il bacio.
Fece per parlare, ma io fermai alzando una mano davanti al suo viso.

"Non ho ricambiato il bacio perché mi piaci, ma perché...p-perché..."

Avevo intenzione di prendere una scusa, ma mi inceppai nelle parole e non riuscii a completarla a causa del caos che, in quel momento, regnava nella mia mente.

Lui rise, inclinò il viso e continuò a fissarmi; mi avrebbe messo inquietudine, se ci fossimo trovati in un'altra situazione...ma in quell'attimo no, non ne trasmetteva.
Piuttosto, al contrario, era...bellissimo.
Ma perché pensavo una cosa del genere?!

Il suo sguardo, i suoi occhi, il suo viso...le sue labbra. Mi stavano mandando nel più completo macello.
Quando ero vicino a lui mi tremavano le gambe, avevo paura ed ero affascinato dal suo comportamento, dal suo atteggiamento maturo...
Ma era un bullo, si comportava male e non andava per niente bene a scuola: mi avrebbe portato solo che guai.

In un certo senso...avrei pagato oro per stargli vicino, sentivo di esser legato a lui da uno spago invisibile e astratto.
Io ero l'angelo, lui il diavolo.

Gli opposti si attraggono, e alla fine si mischiano.

Ruppi il contatto visivo e abbassai lo sguardo, facendo un passo. "T-Taehyung...io ora devo andare"

Neanche io avrei voluto pronunciare quelle parole, ma ero sicuro di dover scappare da quella situazione imbarazzante e confusa.
Lui rimase in silenzio, ad osservarmi con i suoi occhi scuri e sfavillanti.

Dato il silenzio piombato, gli voltai le spalle e feci per andarmene, quando sentii una forte stretta al polso che mi impedì di continuare il mio cammino.
Mi girai di scatto e gli rivolsi l'attenzione sbattendo un paio di volte le palpebre.

"C-che c'è...?" Mormorai in ansia.

"Kook...perché non capisci che io, quando ti vedo, divento un pazzo? Perché non capisci i miei sentimenti? Ho fatto tutto questo per poterti stare accanto, per sentirti ogni giorno e per esser sicuro che sarei stato al centro dei tuoi pensieri...tutto ciò perché io...perché io ti amo..."

Tҽxƚ αɳԃ Sҽxƚ [VKook] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora