Adoravo vederlo in imbarazzo, era così carino che assomigliava ad un bambino con le guance rosse e dalle gesta poco più impacciate.
Sempre ridendo, gli porsi il piatto con la sua porzione di pranzo, lo guardai e sorrisi prendendo le bacchette e iniziando a mistare la pasta per farla freddare più in fretta.
"Mangia ora, quando finiremo ti farò vedere la mia camera e il resto della villa" avvisai versando ad entrambi dell'acqua fresca.
"Va bene Tae, buon appetito" annuì acconsentendo.
Iniziammo a mangiare; i soli rumori udibili erano quelli dei piatti e dei bicchieri.
Mi parlò della sua infanzia, del fatto che non avesse fratelli e di come vedesse in Park una guida degna di tale nome. Come biasimarlo, Park era un ragazzo e uno studente modello: non fumava, non beveva e non andava in giro a fare stupide cazzate come i minorenni rincoglioniti e nati solo per rompere le palle.Dopo che finimmo di mangiare, impilai i piatti e mi alzai per andare a metterli nella lavastoviglie, ma il marmocchio si mise davanti a me e mi barrò la strada.
"Lascia fare a me, tu hai già fatto abbastanza" si propose con un sorriso tenero sulle labbra.
Negai col capo e gli lasciai un bacio casto sulla fronte, evitandolo e andando davanti all'elettrodomestico. "Non preoccuparti"
Sentii da parte sua uno sbuffo. Il suo comportamento a volte mi ricordava veramente quello di un bambino, che a volte cercava attenzioni e a volte faceva i capricci.
Mi rividi da piccolo, sempre giocherellone e euforico.Dopo che misi tutto in ordine, gli andai davanti e gli presi la mano facendo quindi intrecciare le nostre dita con leggerezza.
Gli sorrisi, baciandolo sulla tempia stavolta."Ti mostro la mia stanza, vieni" sorrisi andando verso le scale. "Hai qualche hobby in particolare?"
"Mh..." fece all'inizio, salendo la rampa. "Non molti in realtà, però mi piace disegnare e ascoltare la musica. Vorrei imparare a suonare il pianoforte...ma non ho mai partecipato ad una lezione di prova"
"Ne ho uno, in cantina...e anche se è da un bel po' di tempo che non lo suono, ti potrei insegnare io" alzai le spalle.
"Davvero lo faresti?" Domandò.
Potei percepire nel suo tono molta allegria, probabilmente gli si erano illuminati gli occhi a quella rivelazione.
Annuii col capo in un cenno d'assenso, nel mentre lo guidai davanti la camera.
Ne aprii la porta e la spalancai, facendolo entrare mentre rimanevo sulla soglia a guardarlo e ad osservare la sua reazione.Camera mia la consideravo una tana vera e propria, uno dei posti più tranquilli in cui mi rifugiavo e passavo molto tempo, dove potevo fare ciò che mi pareva. Oltre allo stare in casa a cazzeggiare, me ne andavo in giro per la città a camminare; anche passeggiare mi rilassava, l'aria pulita e dolce che respiravo mi liberava la mente dai pensieri negativi e per poco tempo mi faceva vedere una realtà molto diversa.
Vidi il marmocchio sbarrare gli occhi e spalancare la bocca; forse per la struttura della camera, o forse per come era decorata, per i mobili che c'erano e per tutti i fumetti e i videogiochi sparsi per il pavimento.
Sì, adoravo giocare alla play. Sin da piccolino avevo avuto una passione anche per il game, oltre che per la melodia del pianoforte."Come ti sembra?" Domandai mettendomi al suo fianco.
"È meravigliosa! La vorrei anche io una camera così" rispose estasiato, battendo le mani freneticamente.
Risi avvicinando lentamente le labbra al suo orecchio, soffiando appositamente sulla sua pelle al profumo di fiori. "Ti va di fare una partita?"
Lui annuì mantenendo il solito sorriso ammansito; non potei che ricambiare quella smorfia felice.. Prima, però, girò il viso verso di me e mi accarezzò una guancia, piantando gli occhi scuri e luccicanti nei miei. Avvicinai il volto e poggiai le labbra su quelle del minore, pressandole successivamente così da iniziare un vero bacio.
Lo sentii ricambiare immediatamente, lo strinsi a me per la foga facendo attaccare il mio petto alla sua schiena, riempiendolo di amore e affetto.
Sorrisi nel bacio, accarezzandogli nel mentre i capelli delicatamente."Okay ora basta. Voglio giocare!" Urlò nel bel mezzo, facendomi saltare dallo spavento.
Mi dovetti staccare controvoglia, con un broncio al posto del sorriso. Alzai gli occhi al cielo quando vidi che già si era sistemato davanti alla play, col controller nella mano.
Scossi il capo e lasciai andare una risata, andando a prendere una scatola da dietro il mobile che teneva in piedi la play e la tv."Scegli ciò che vuoi" dissi sedendosi accanto a lui a gambe incrociate.
Kook guardò la scatola con occhi interrogativi, ma la sua espressione prese una piega sorpresa quando l'aprì. Quel contenitore racchiudeva tutti i miei videogiochi, dai più vecchi ai più recenti.
"Wow...li hai tutti comprati?" Domandò rovistando nelle custodie.
"La maggior parte sì, alcuni sono dei regali" risposi poggiandomi sui gomiti.
Alla fine, scelse un Call of Duty. Doveva essere una delle sue sigle preferite, perché se lo rigirò nelle mani varie volte prima di inserirne il disco nel lettone della play.
"Non ci hai mai giocato?" Chiesi inclinando il capo.
"Sì, mi piaceva molto...però l'ho perso" rise grattandosi la nuca. "credo che mia madre l'avesse scambiato per un giocattolo vecchio che non usavo più e lo abbia buttato"
"Io fortunatamente non mi sono mai perso nessun videogioco...li tengo tutti qua dentro e li tiro fuori solo quando voglio giocare" risi prendendo un paio di cuscini dal letto.
Una volta che la partita si fu caricata, Kook iniziò a giocare e si immerse completamente nel mondo del game. Lo osservavo: era così bello mentre era concentrato...gli occhi fissi sullo schermo e la bocca di poco schiusa, le labbra che ogni tanto venivano torturate dai denti e poi curate dalla lingua.
Dopo quasi mezz'ora, mi stiracchiai portando le braccia in alto dato che mi stavo indolenzendo e sbadigliai annoiato. Ancora lui stava giocando, muoveva schivo i pollici per le rotelle e faceva sgattaiolare attento il personaggio.
Non avevo nulla da fare, mi stavo facendo trasportare dalla noia; volevo giocare, divertirmi un po'.E quale miglior modo, se non dar fastidio a Kook mentre giocava?
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Tҽxƚ αɳԃ Sҽxƚ [VKook]
FanficDove Taehyung scrive a Jungkook, dopo aver preso il suo numero telefonico dal registro scolastico. Tratto dalla storia: "Kook...perché non capisci che io, quando ti vedo, divento un pazzo? Perché non capisci i miei sentimenti? Ho fatto tutto questo...