Chissà qual era stata la sua reazione riguardo la mia foto...
Lui non aveva ancora avuto una visione intera del mio corpo, poiché dalle videochiamate mostravo solo la parte bassa; con la foto avrebbe potuto vedere i miei addominali.
Quella era un'immagine vecchia di circa cinque mesi, e in quei mesi mi ero allenato molto, perciò i muscoli erano più accentuati.Mi fermai con l'immaginazione: avevo faticato tanto per portare a termine la sofferenza causata dalla prima erezione, sarebbe stato molto più difficile occuparmene di un'altra, forse più grande.
Perciò, mi ripresi e andai a farmi una doccia veloce per togliermi da dosso io sudore.
Entrai nella doccia e mi rilassai, chiusi gli occhi iniziando a lavarmi i capelli, poi il corpo con un bagnoschiuma alla lavanda. Speravo adorasse la lavanda...
Era uno dei miei profumi preferiti e, se solo fosse stato anche uno dei suoi, non avrei di certo esitato a lavarmi sempre con la stessa fragranza per fargli un ennesimo piacere.Dopo essermi lavato, mi avvolsi un asciugamano alla vita e tornai in camera per vestirmi.
Non rimisi gli stessi abiti, optai per una maglia nera e dei jeans strappati, poi una giacca nera da mettere sopra la maglia.
Mi spruzzai un pochino di profumo e guardai l'ora dell'orologio appeso in camera da letto: le cinque e un quarto.Di lì a poco sarei dovuto essere a casa del mio amato.
Quindi, senza aspettare altro tempo, presi le chiavi di casa e il cellulare, scesi le scale e andai all'entrata; ne aprii la porta e uscii di casa sbattendola alle mie spalle.Sistemai le mani nelle tasche e incominciai a camminare verso la casa del marmocchio. Anche se potevo tranquillamente arrivarci con la macchina, preferivo camminare.
Sin da piccolo preferivo usare le gambe al passeggino, mia madre raccontava sempre che ero un bambino molto attivo e giocoso, mi piaceva andare a scorrazzare in giro per casa urlando a volte e agitando dei giocattoli per aria, con un'alto rischio che mi facessi male.Senza quasi accorgermene, ero arrivato davanti la sua porta. Era un casetta ben tenuta, pulitissima e senza una traccia di inchiostro, a differenza di molte altre abitazioni che erano piene del colore delle bombolette spray appartenenti ai soliti quattordicenni rincoglioniti.
Anche io ero un teppista, ma non andavo a sporcare luoghi pubblici come case o parchi.Presi il cellulare e andai sulla nostra chat, appoggiandomi intanto con la schiena al muro.
Tu:
We, passivello. Sono sotto casa tua
Aspettai una risposta, che mi arrivò non molto dopo.
A quanto pareva stava già attendendo un mio messaggio.Babyboy:
Arrivo tra poco
Ma allontanati un pochino...Jimin-hyung potrebbe vederti
Tu:
Credevo fosse uscito
Va bene, aspetto dietro casa tua
Babyboy:
Arrivo, Tae
Spensi lo schermo del telefono e lo infilai nella tasca, sospirando mentre camminavo e mi allontanavo, come da lui richiesto.
Nel mentre, mi accesi una sigaretta. La portai in mezzo alle labbra, ne aspirai un po', successivamente staccai e tirai fuori il fumo.
Non ero solito fumare molto; il pacchetto durava fino ad una settimana. Una sigaretta ogni tanto non faceva mai male, l'importante era non farsi due pacchetti al giorno. Mio padre era un fumatore accanito, però io, a differenza sua, riuscivo a trattenermi da quell'indipendenza.Stavo per finire la sigaretta, quando qualcosa me la strappò dalle mani.
Ero già pronto a spaccare la faccia a quel qualcuno, ma quando mi girai vidi il visino arrabbiato di Jungkook.
Sorrisi, capendo quale fosse la fonte della sua rabbia. Lui inclinò il capo e sbuffò dal naso."Perché stavi fumando?"
"Ciao anche a te, eh" lo presi in giro alzando gli occhi al cielo. "È la prima del giorno, molto probabilmente anche l'ultima. Non fumo così tanto, non quanto credi tu"
"Non voglio che tu fumi, ti farà male" mormorò piagnucolando.
Sospirai un po' alterato, lo presi dalla nuca e lo spinsi contro le mie labbra, iniziando a baciarlo con passione.
Lui squittì dalla sorpresa, portandomi a sorridere sui due boccioli morbidi e rosei.
Mi staccai dopo poco, leccandomi le labbra per sentire ancora il suo sapore di caffè."Vedo che ti ho zittito" ammiccai, facendo scorrere la mano fino alla sua, intrecciando le nostre dita. "Dai andiamo, il cinema non aspetta"
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Tҽxƚ αɳԃ Sҽxƚ [VKook]
FanfictionDove Taehyung scrive a Jungkook, dopo aver preso il suo numero telefonico dal registro scolastico. Tratto dalla storia: "Kook...perché non capisci che io, quando ti vedo, divento un pazzo? Perché non capisci i miei sentimenti? Ho fatto tutto questo...