undici

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jimin's pov

Yoongi si era addormentato.
Rimasi un pò a fissarlo, mi permisi pure di toccargli la pelle nivea del viso e i suoi morbidi capelli.
Cazzo se era bello, una fata.
Ma non potevo dirglielo o mi avrebbe tirato un pugno.
Decisi che era abbastanza, me ne sarei andato, che ore erano? le 22, nemmeno così tardi.
Stavo per alzarmi da terra quando un suo lamento seguito dalle sue dita che  bloccarono una piccola porzione della mia maglia mi fermarono
"continua"
okay, dovevo ammettere che era molto strano che lui apprezzasse il contatto fisico, e ancora peggio era il fatto di essere stato praticamente scoperto, perché nessun amico maschio avrebbe accarezzato il viso di un altro amico maschio, senza qualcosa sotto.
Cazzo, non ci voleva.
Non potevo più andarmene però, sarebbe stato scortese e non mi avrebbe più parlato il giorno dopo, non potevo buttare mesi di lento progresso così.
Tornai al mio posto e continuai ad accarezzargli il viso e i capelli, e sfortuna volle che fui io quello ad addormentarmi.

yoongi's pov

Aveva smesso di accarezzarmi, aveva delle mani così morbide e piccole.
La mia prima impressione di lui era stata molto negativa, pensavo fosse un casinista buono a nulla e invece si era rivelato molto dedito alla musica e in costante ricerca della perfezione, non lo avevo ancora visto ballare ma ero sicuro che sarebbe stato eccellente anche nel ballo.
Ero sempre stata una persona molto riservata e lui lo aveva accettato fin da subito, permettendomi di aprirmi lentamente e con fatica.
Le mie dita finirono per accarezzare il suo viso, indugiai sui suoi capelli arancioni e sulle sue labbra rosse e carnose.
Non ero un tipo passionale, ma Jimin riusciva a scaturire desiderio sensuale anche ad una pietra.
Era fatto così, senza saperlo ti portava via la ragione.
Aggrottò le sopracciglia, infastidito da qualcosa probabilmente, sollevò lentamente la testa ad occhi chiusi e non riuscii a resistere, stampai un delicato bacio su quei boccioli, mi staccai lentamente e le sue labbra umide si separarono dalle mie con dolcezza, fu una cosa paradisiaca.
Ne volevo di più, ma un'improvvisa ansia aveva attraversato il mio corpo, un brivido su tutta la spina dorsale.

Dio, ti prego, dimmi che non l'ho fatto sul serio.

Lui si riappoggiò con la testa sul divano, come se nulla fosse.
Il mio cuore batteva a mille, cos'era questa sensazione? Era terribilmente forte, non ero abituato, ci volle un pò per calmarmi e lo feci fissando il suo viso, immaginando, altri baci e molto altro.
Jimin che mi stai facendo, dannato angelo tentatore.

Sir Park • jikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora