ventisei

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Intrecci di lingue, schiocchi continui e cuori impazziti;
I corpi avvinghiati dei due indietreggiarono fino a cadere di peso sul divano, il biondo guardò per la seconda volta nel giro di pochi minuti la sua maglia per terra mentre la visione dei muscoli tonici e abbronzati davanti a lui lo fece nuovamente ansimare.
Jungkook dal canto suo era deciso a fare suo quel ragazzo, a tutti i costi, non poteva permettersi di aspettare un altro minuto.
Le mani minute di Jimin graffiarono le spalle del moro ripetutamente, preso dalla sensazione inebriante dei baci umidi lasciati sulla sua mandibola e sul suo collo da quelle calde labbra, affamate di assaporare sempre più pelle, ora leggermente imperlata di desiderio.
Jungkook venne torturato da quella estrema voglia di farlo suo subito, tenuta a bada da tutti quegli anni di attesa, dagli innumerevoli sogni erotici e da quel ragazzo biondo che lo invogliava a divorare ogni parte di lui di lenti e focosi baci, un mix letale.
Creò di nuovo la frizione di poco prima, alternando succhiotti a sfregamenti continui, poi giungendo alla rapida conclusione che non voleva consumare la sua prima volta con Jimin su quel divano.
Portò il biondo a mettersi nuovamente a cavalcioni su di lui, godendosi quella posizione che scoprì essere la sua preferita, per poi afferrarlo saldamente dai glutei alzandosi con poca fatica dal divano, ora sentendosi le gambe del ragazzo avvinghiate al suo bacino, entrambi i membri indubbiamente sull'attenti, i jeans terribilmente stretti ad intorpidire il contatto che entrambi bramavano come acqua nel deserto.
Jimin si sentì portare altrove da quelle braccia forti, onestamente sarebbe andato ovunque, sentirsi così desiderato era una sensazione terribilmente piacevole, ancor di più se a farlo erano le labbra di Jungkook, così voraci su di lui.
Il moro lo fece stendere sul letto, sovrastandolo interamente con il suo corpo, decisamente soddisfatto del casino che era diventato il collo del biondo, quasi completamente coperto da macchie di vari colori e dimensioni.
Entrambe le cinture furono slacciate con impazienza, Jungkook si prese due minuti per osservare i jeans del biondo venire sfilati con difficoltà, data la quantità di muscoli che quelle cosce contenevano, ma non per nulla deliziato da quella visione e fu lo stesso per Jimin che si sentì quasi mancare il respiro, non aveva mai varcato quella soglia e il cuore gli batteva forte sulle tempie tanto da farlo ansimare maggiormente.
Una volta sfilati anche i jeans del moro entrambi rimasero a guardarsi interamente, animati da un'ulteriore ondata di voglia di andare a fondo
"sei sicuro?"
Jungkook, malgrado il desiderio, era profondamente rispettoso nei confronti del più piccolo e non avrebbe mai voluto commettere uno sbaglio
"ti prego Jungkook"
bastarono poche parole, pronunciate con tono di estremo bisogno, a far scattare il moro che sfilò anche l'ultimo ostacolo di tessuto, incerto su come proseguire
"vuoi che ti prepari?"
"no Jungkook, fammi tuo subito"
la richiesta venne accolta con piacevole sorpresa dal moro che fece allargare le gambe del biondo, invitandolo ad appoggiarle sui suoi polpacci, mentre si allineò all'apertura cominciando a spingere lentamente.
L'azione fece lamentare di dolore Jimin, preso da un intenso fastidio prolungato
"adesso mi muovo"
il biondo annuì con un'espressione di dolore che a poco a poco si trasformò in piacere, creato da quei movimenti costanti e precisi.
Il suono osceno prodotto da quell'azione continua non fece altro che aumentare la cappa di tensione sessuale che aveva avvolto la stanza, oltre che alle ringhia basse estremamente eccitanti che uscivano dalla bocca di Jungkook, completamente perso tra quelle intense sensazioni.
Jimin era un casino di gemiti e ansiti, non aveva idea della tempesta ormonale che stava scatenando nel moro, troppo intento a vedere i muscoli guizzare avanti e indietro ad ogni movimento e a sentire come tutto là sotto si stava facendo bagnato e sporco di lussuria
"j- jungkook"
il suo nome pronunciato così vicino al suo orecchio, così sensualmente, gli provocò mille brividi e fece aumentare, se pur possibile, la ormai irrefrenabile voglia di sentirlo urlare il suo nome ancora ed ancora, poteva impazzire.
Jimin sentì un improvviso vuoto, il membro di Jungkook non era più dentro di lui, ma la temporanea mancanza fu sostituita da un ulteriore spinta dritta sulla prostata che fece ruotare di piacere gli occhi del biondo e ringhiare il più grande che ruotò il bacino e spinse di nuovo, sempre con più forza.
I gemiti del più piccolo era ciò che di più bello si poteva sentire al mondo, così dannatamente eccitanti.
Le unghie del biondo graffiarono la schiena di un Jungkook sempre più sull'orlo del baratro, non ce la faceva più, presto sarebbe scoppiato.
Tolse di nuovo il membro per permettere alle pareti di ristringersi quel poco per rendere una sua ulteriore intrusione più efficace e piacevole, con spinte lente e controllate
"ti amo Jimin, da morire"
il biondo aprì gli occhi affannato, Jungkook lo stava portando all'altro mondo, mai aveva provato tali sensazioni, pensava di star per esplodere dal piacere
"anche io Jungkook, ti amo da impazzire".
Le ultime spinte furono quelle più passionali, le loro bocche si incontrarono a mezza strada, le lingue calde tanto quanto i loro corpi sudati, ormai esausti, mentre si abbandonarono con un lento e prolungato gemito, Jimin si sentì riempito di quella linfa bollente, Jungkook sporcato da gocce lucide, svuotato finalmente di tutto il suo desiderio.
Unirono le fronti, con il respiro ancora pesante ed irregolare, le mani ognuna sul viso dell'altro, Jungkook si sfilò lentamente stendendosi accanto al biondo, ancora profondamente scosso e terribilmente appagato.
"Grazie, mi hai reso l'uomo più felice al mondo"
Jimin sorrise senza riguardi, anche lui ora condizionato da un'immensa felicità e senso di completezza che fu incrementata ulteriormente dell'invito di Jungkook di mettersi tra le sue braccia, appoggiato al suo caldo petto, ascoltando i battiti impetuosi del suo cuore.

Sir Park • jikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora