ventuno

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Jimin si svegliò di nuovo sopra qualcosa di caldo e confortevole, stava diventando quasi un'abitudine posare gli occhi sul viso adulto di Jungkook, sentirsi circondato dalle sue braccia e dalle sue premure.
Sapeva che stava facendo un grandissimo sbaglio, un torto verso Yoongi, ma non riusciva a stare troppo lontano da lui , solo la sua presenza lo faceva sentire al sicuro e Jimin ne aveva estremamente bisogno, fragile com'era diventato.

Sembrava una persona totalmente differente, la corazza che era convinto di aver creato intorno a lui non era che un viso impassibile e la paura di amare di nuovo.
Yoongi a quel tempo gli era sembrato innocuo, debole ai suoi occhi, perciò affezionarsi a lui non era stato un grosso problema, semplicemente perché tutto ciò che provava per lui era solo un forte senso di protezione e affetto, oppure abitudine nell'averlo sempre vicino.

Si era accorto che il suo cuore non era più in grado di provare sentimenti, non aveva più le farfalle nello stomaco, il cervello in confusione, le mani tremanti, il sorriso incontrollato , ovvero tutte le sensazioni che si dovrebbero provare alla presenza della persona amata.

Si era sempre sentito sbagliato per Yoongi, ma allo stesso tempo aveva sviluppato un tale affetto per lui ed immaginarsi senza la mentina al suo fianco  gli provocava insolitamente tristezza e vuoto.

Volse il suo sguardo verso il viso di Jungkook, non poteva fare a meno di sentire il suo cuore pulsare nelle tempie, con lui arrossire usciva spontaneo, dormire con lui usciva spontaneo, essere trattato come il più raro degli oggetti usciva spontaneo e lui voleva solo porre un freno ai suoi pensieri ogni qual volta che i suoi occhi accarezzavano i lineamenti di Jungkook, il suo fisico, il suo sorriso, i suoi occhi.
Il moro in realtà era sveglio già da un pò, voleva soltanto avere su di sé Jimin ancora per un pò, sentirsi osservato, godere del suo caldo respiro e del suo profumo.
Dopo poco non riuscì più a trattenersi ed aprì gli occhi che puntò subito sul più piccolo, entrambi sorrisero.

Quel momento fu interrotto da un lieve movimento che aveva catturato  l'attenzione di Jimin, era incredulo, pensava di averlo immaginato.
Di colpo scese dal corpo di Jungkook e corse verso Yoongi che immobile teneva in sospeso il fiato dei due.
Un altro lieve movimento interessò le dita della mentina, Jimin cacciò un urlo comprendosi la bocca con le mani, per poi correre velocemente verso la prima infermiera trovata per i corridoi.
Fu tutto un casino per i primi minuti, il dottore disse che era soltanto uno spasmo muscolare ed era un buon segno, se avesse continuato a muovere le dita sarebbe presto uscito dal coma.
Il dottore li congedò con un sorriso paterno e nessuno dei due sapeva cosa dire e come comportarsi.

Jimin era felice e combattuto, Jungkook era felice per il ragazzino ma preoccupato.

Tra poco il tempo sarebbe terminato e sarebbe dovuto tornare presto dalla futura moglie, era pronto?
Il sorriso di Jimin era così doloroso anche se ne fece nascere uno spontaneo anche sul suo viso.
Il ragazzino si voltò andando ad abbracciare Jungkook e lui fu ben felice di avvolgerlo e stringerlo a sé per bene.
Si staccarono sorridendo e Jimin corse di nuovo verso il letto di Yoongi tenendogli la mano e dicendogli chissà che cosa.

Avrebbe presto dovuto prendere una decisione.

Sir Park • jikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora