Un buon profumo di caffè e qualcos'altro fece muovere il naso di Jimin come quello di un coniglio, poi aprì un occhio e infine un altro.
Ci mise un paio di secondi per realizzare dove fosse, con lentezza provò ad alzarsi incamminandosi verso la cucina dalla quale proveniva quell'odore invitante.
I suoi occhi si fermarono ad osservare un Jungkook intento a cucinare, un pò troppo di quanto avrebbero dovuto, ma come poteva distogliere lo sguardo da quelle spalle e quelle braccia muscolose?
Come se avesse sentito i suoi pensieri Jungkook si voltò con un sorriso radioso
"pancakes?"
Jimin annuì disorientato e prese posto nell'isola di marmo finto posta al centro della cucina
"mangia tutto"
un bel piatto di pancakes caldi e dall'aria veramente invitante fecero brontolare all'istante lo stomaco di Jimin che imbarazzato si coprì la pancia, Jungkook lo osservò, ancora quel sorriso a contornargli il viso.
Non gli sembrava vero, essere lì davanti a Jimin, vederlo arrossire, avergli cucinato qualcosa, come ai vecchi tempi.
Non era cambiato di una virgola, davanti al cibo era lo stesso di 6 anni prima.Iniziarono a mangiare in silenzio
"dormito bene?"
annuì, non prestandogli particolare attenzione, i pancakes in quel momento avevano la priorità, soprattutto dopo tutto quel tempo passato con lo stomaco vuoto davanti al letto di Yoongi.Yoongi.
Posò la forchetta sul piatto, la fame improvvisamente passata.
Jungkook inarcò un sopracciglio, stranito dal cambiamento d'umore del ragazzo difronte a se"Yoongi"
Anche a lui passò la fame e anche il sorriso, ma capiva come si sentiva l'arancione e voleva mostrarsi il più sostenitivo possibile
"si, andiamo a trovarlo questo pomeriggio, ormai gli orari di visita sono finiti"
Jimin annuì, l'umore completamente a terra.
Jungkook capì e tolse entrambi i piatti
"vado a farmi una doccia, se hai bisogno non esitare a dirmelo".
Annuì e Jungkook emanò un sospiro, sarebbe stato difficile, per non dire impossibile tornare a farlo sorridere.Jimin si accorse che non aveva chiesto a Jungkook l'orario preciso delle visite, perciò si alzò diretto verso il bagno.
Senza pensare aprì la porta
"Jun-"
Jungkook si girò, l'unica cosa che aveva addosso era l'asciugamano legato malamente che metteva in mostra la V dei sui addominali.
Jimin si sentì morire di vergogna, era così debole, vederlo così non fece che diminuire la sua sanità mentale, doveva andarsene prima di fare qualcosa di cui si sarebbe sicuramente pentito.Ma Jungkook non glielo permise.
L'arancione si sentì afferrare con delicatezza dal moro che stava scatenando una guerra interna senza neanche essersene accorto
"tutto bene?"
Jimin annuì di fretta non guardandolo negli occhi, Jungkook pensò fosse una buona idea abbracciarlo, così da poter calmare l'evidente tensione che stava attenagliando il ragazzo.Male, molto male.
Per Jimin fu come avergli dato il colpo di grazia.
Ora si trovava stretto addosso a quel corpo tonico, caldo e leggermente umido.
Terribilmente caldo.
La sua altezza gli permetteva di arrivare all'incavo del collo del moro e per il corpo e la mente di Jimin fu troppo.
Si abbandonò tra le sue braccia, facendosi stringere e assaporando il suo odore caldo di bagnoschiuma, ogni sua parte del corpo era premuta contro quella dell'altro e la sottile maglia bianca di Jimin non migliorò la situazione"meglio?"
Jungkook allentò la presa permettendo a Jimin di staccarsi dal suo collo e guardarlo negli occhi.
Lui era così dannatamente piccolo rispetto a lui, era così imbarazzante ma dannatamente rassicurante allo stesso tempo.
Annuì guardando altrove, le guance dapprima color del gesso ora intrise di sangue, due frutti succosi da mordere.
Jungkook sorrise
"cosa volevi chiedermi?"
l'arancione posò di nuovo gli occhi sul suo viso
"niente"
il moro annuì staccandosi completamente con lentezza, la maglia del ragazzino si era appiccicata al suo corpo umido dalla doccia permettendo di vedere per un secondo ciò che era presente al disotto, ovvero candida marmorea pelle, muscoli sorprendentemente tonici ma in proporzione al suo aspetto da ventenne.
Si costrinse a staccarselo completamente di dosso, gli faceva ancora lo stesso effetto di tanti anni prima.
"finisco di vestirmi, aspettami di là".Jungkook si buttò di peso sul divano, Jimin si trovava dalla parte opposta, accovacciato in un angolino, gli occhi chiusi.
Il moro sorrise, fece in modo di prendere con lentezza il ragazzino da sotto le braccia e metterselo addosso, entrambi stesi sul divano, Jimin si accoccolò sul suo petto e Jungkook coprì entrambi con una coperta stringendo su di sé l'arancione.
Era tutto così semplice, come se lo avessero fatto altre mille volte prima di quella.
Jungkook sapeva che presto tutto sarebbe svanito appena Yoongi si sarebbe svegliato.
Sapeva che sarebbe tornato a stare male senza la presenza di Jimin intorno a lui.
Gli incubi non sarebbero più stati soltanto sul corpo del piccolo,non lo avrebbero fatto svegliare nel mezzo della notte voglioso, sarebbero stati soltanto su di loro abbracciati sul divano, come in quel momento, a condividere la loro quotidianità.Avrebbe fatto ancora più male.
"Jungkook"
Jimin pronunciò il suo nome a bassa voce, come un pensiero scappato dalle orecchie.
Jungkook sorrise buttando la testa all'indietro e stringendo ancora di più quel piccolo miracolo.Cosa importava se lo avrebbe lasciato?
Avrebbe fatto confessare i suoi sentimenti a Jimin, voleva passare la vita con lui."Non importa quanto tempo ci vorrà Jimin, sarai mio un giorno."
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Sir Park • jikook
FanfictionJeon Jungkook, maggiordomo presso la prestigiosa famiglia Park, avrà come compito quello di essere al servizio del signorino Jimin, viziato e lussurioso.