quattro

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jimin's pov

I miei genitori mi avevano presentato la mia futura sposa, ero in età da matrimonio.
I miei sedici anni mi portarono solo guai, scappavo di casa e tornavo giorni dopo, ero diventato più schivo e burbero.
Jungkook si era allontanato, non curava più le ferite, sembrava che fossi io a dovermi prendere cura delle sue, ma quelle non erano ferite visibili.
Era triste e il nostro sguardo non si incrociava per più di un secondo.
Lo vedevo com'era, in disappunto, arrabbiato con sé stesso perché non era stato in grado di crescermi come di dovere.
Mi dispiace jungkook, se solo avessi il coraggio ti racconterei di come la notte sogno le tue mani sul mio corpo, mentre mi metti un cerotto e guarisci il mio cuore.
Mi mancano i tuoi sorrisi, non ne fai più come una volta.
Mi dispiace così tanto, ti sto rendendo solo più triste.
Da grande vorrei essere te.

jungkook's pov

Sposarsi? Lui?
Da quando ci si sposa a sedici anni?
No, no è ancora troppo immaturo.
Ma non lo vedete come scappa di casa e torna giorni dopo ancora più incattivito?  Non è in grado di crearsi una famiglia, non è pronto ad essere padre.
Io..
Io non voglio lasciarlo andare.

Non voglio perderti jimin, rimani qui con me, ho da insegnarti ancora tantissime cose.

jimin's pov

Mi ero posto un obbiettivo, rendere la preparazione di questo matrimonio un inferno.
Scappavo di casa il doppio, se non il triplo, mi rifiutavo di incontrare la mia futura sposa, tornavo a casa ubriaco, spaccavo le cose e urlavo,  tanto.
Malgrado tutto il casino jungkook non usciva dalla mia testa, quello sguardo che mi riservava quando vedeva i miei occhi iniettati di sangue, le parole che correvano incontrollate, una volta credetti di avergli detto che lo trovavo bellissimo, ma non ricordo la sua reazione.
Peccato, avrei veramente voluto vedere come lo avevo ridotto, quel poco che ero riuscito ad aprirmi.

Questa era una di quelle volte.
Jungkook mi aveva accolto come al solito dalla finestra di camera mia, saranno state le 4 di mattina, ma lui era sempre sveglio per me.
Lo stavo rovinando, per colpa mia era perennemente preoccupato e probabilmente non dormiva nemmeno un minuto.
Jungkook perdonami,  tutto questo lo faccio per te.
Mi aveva dato dell'acqua e mi aveva fatto stendere sul mio letto.
Mi misi a fissarlo,
il tempo non passava su di lui.
Era sempre lo stesso uomo di cui mi ero invaghito all'età di dieci anni, forse con dei tratti più marcati, irrimediabilmente attraente.

Perché Jungkook? Perché dovevi essere così bello?

Volevo il tuo sguardo addosso.
Guardami, scavami dentro.
Quegli occhi così preoccupati si posarano sui miei, in silenzio ci fissavamo, la sua mano sulla mia guancia, la mia sulla sua.
Non sarebbe successo niente;
era il nostro modo di parlare, di esprimere qualsiasi cosa senza lacrime, senza urla, senza sorrisi.
Come al solito non riuscii a trattenermi, dopotutto non avevo bevuto tantissimo, fingevo solo per stare tra le sue braccia, come avevo sempre fatto da quando ne avevo memoria.

Jungkook's pov

Perché mi guardi così?
Perché vedo parole in te che non sento dalla tua bocca?
Tutto in te è meraviglioso, perché ti stai rovinando?

Perché mi stai rovinando?

Sir Park • jikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora