ventotto

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"si pronto? Ciao Yoongi, come sta andando?"
Jimin camminava avanti e indietro per la stanza con una mano tra i capelli che teneva stretti per sfogare l'ansia che lo stava attenagliando
"ah si? torni domani? bello!"
buttò il telefono sul tavolo in vivavoce,  ora seduto sul divano piegato su ste stesso, i capelli torturati da entrambi le sue mani
"si ti aspetto, a domani".
Jungkook ascoltò tutta la chiamata, il biondo doveva sentirsi malissimo.
Avvolse Jimin con le sue braccia poggiando il mento sulla sua testa, accarezzandogli piano la schiena
"che farai?"
Jimin sospirò
"la stessa cosa che hai fatto tu, anche se sarà tremendamente difficile"
schiacciò la sua faccia nel petto del moro, aspirandone l'odore caldo e godendo della sicurezza che riusciva a donargli
"hei"
Jungkook alzò il mento del biondo che ci mise un pò per guardarlo negli occhi
"ti amo, lo sai, vero?"
Jimin annuì sorridente mentre le sue labbra erano premute su quelle del più grande, non c'era passione, solo dolce affetto e preoccupazione.
Era lì che doveva stare, non c'era altro posto al mondo che lo avrebbe reso più felice.

Si incontrarono nell'appartamento che condividevano prima dell'incidente e di tutto il trambusto successivo.
Non la sentiva nemmeno più sua quella casa, non c'era quell'odore di libri e colonia maschile che aveva riempito tanto le sue narici, così tanto da drogarlo.
"Yoongs"
lo abbracciò, dopotutto gli era mancato.
La sua mente malata gli fece ancora quello scherzo, ancora una volta percepì la differenza tra il corpo più alto e muscoloso di Jungkook e quello invece esile di Yoongi, una sensazione stranissima, come se con Jungkook si sentisse il protetto e con Yoongi il protettore.
Jimin si torturò le mani una volta sciolto l'abbraccio, entrambi decisero di andare a fare un giro, per il biondo era tutto così dannatamente strano.

Come si dice a qualcuno che non lo si ama più?  Che si ha trovato l'amore altrove?

Jimin guardò intensamente il gelato al pistacchio e i capelli di Yoongi e un pò l'ansia diminuì sorridendo per la somiglianza tra l'alimento e la persona difronte a sé.
Come al solito, la sua capacità di concentrazione faceva schifo, ma non poteva fare altro, si sentiva davvero malissimo.
"Come mai così silenzioso? Qualcosa non va?"
Yoongi fissò il biondo negli occhi, era strano che si comportasse così, aveva combinato qualcosa e in cuor suo immaginava che cosa, ma sperava di essere nel torto, non sapeva come affrontare la vita di nuovo da solo, gli anni prima di Jimin erano stati tremendamente solitari e tristi, il ragazzino aveva portato una ventata fresca, retoricamente era come se avesse aperto una finestra nella stanza buia e odorosa di chiuso qual'era era il suo cuore.
"No niente, mi sono svegliato male, sai come mi altero quando succede"
Yoongi annuì comprensivo, poteva avere davvero un caratteraccio se lo si svegliava male, si trasformava in un groviglio di nervi o in un muto.
"Come stai, hai avuto qualche dolore? Cos'hanno detto i tuoi?"
Yoongi giocherellò con il rimanente del gelato
"bene, no, hanno dato di matto"
ridacchiò per l'espressione di sua madre, le aveva fatto prendere davvero un gran spavento, aveva sofferto tanto e tutt'ora soffriva nell'avere il suo unico figlio lontano, gli voleva un gran bene.
"Immagino" ridacchiò anche Jimin, per poi spegnere lentamente il sorriso ricordandosi di non esistere per la loro famiglia, Yoongi non aveva voluto ancora presentarlo sapendo quanto sua madre si sarebbe affezionata a lui e questo avrebbe causato troppi casini per lui.
Yoongi odiava le feste, i pranzi e le cene di famiglia, l'interesse eccessivo e sarebbe stato tutto molto più semplice se la sua famiglia non avesse saputo di lui.
Lo capiva, ma lo rendeva al contempo triste, era come se Yoongi non ci tenesse totalmente a lui.
Cosa avrebbe dovuto fare se fosse morto in quell'incidente? Presentarsi al funerale e dire "salve a tutti, sono Jimin, vostro figlio era gay e stavamo assieme da un anno circa"  come se nulla fosse?
In quel momento capì che non era quello che voleva fare.
Non poteva prolungare una relazione solo per il bene di Yoongi, avrebbe sofferto solo di più.
"Yoongi.."
la mentina lo fissò in attesa
"uhm.. ehm.."
Jimin si sistemò a disagio sulla sedia, all'improvviso privo della sicurezza della decisione presa poco prima
"non so come dirlo.."

Sir Park • jikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora