trenta

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Jungkook guardava distratto le ciocche bionde del più piccolo, intento a dormicchiare su di lui, entrambi comodamente stesi sul divano.
Da un pò di tempo aveva in mente di fare una cosa, prese un respiro profondo e parlò piano
"Jimin?"
il preso in causa mugugnò aggrottando la fronte, ancora preso dal tepore del suo riposino pomeridiano.
"Ti va di andare a Tokyo?"
Jimin alzò lentamente la testa confuso
"che?"
Jungkook ridacchiò per il suo aspetto un pò trasandato, trovandolo comunque bellissimo
"io, tu, viaggio, Giappone, capito?"
nel mentre indicò con il dito se stesso e Jimin, per rendere l'idea
"cosa? Si! "
un ampio sorriso accese il viso del più piccolo intento ad abbracciare forte Jungkook che si mise a ridacchiare affondando il naso tra i suoi capelli.






"Guarda Jungkook! È tutto così bello!"
Jimin si girò euforico, da quella mattina saltellava a destra e a manca come un bambino e il suo sorriso si tramutò in un dolce broncio quando il suo sguardo si posò sulla figura di Jungkook coperta dalla videocamera che non aveva smesso un attimo di riprenderlo.
"Ma la smetti di filmarmi? Guardami con i tuoi occhi e non con l'obbiettivo della macchina"
Jungkook ridacchiò colto sul fatto
"ho capito, la metto via, volevo solo avere più ricordi possibili di noi"
Jimin sorrise afferrandolo per il braccio, baciandolo dolcemente proprio in mezzo alla strada
"questo non lo hai filmato però"
il moro gli afferrò il viso delicatamente, stampandogli un ulteriore bacio
"no, ma lo ricorderò sicuramente".




Le mani non smettevano di tremargli, doveva darsi una calmata, o lo avrebbe fatto cadere e perdere in mezzo a quel caos di bambini urlanti e coppie innamorate.
Decise che quel momento non lo avrebbe filmato, voleva averlo nel cuore, voleva viverlo con la sua totale attenzione, una videocamera sarebbe stata solo d'intralcio.
Jimin era corso verso il balcone del famoso castello fiabesco di Disneyland, era sera e la vista mozzafiato, luci di mille colori, profumi e risate rendevano l'atmosfera perfetta.
Se Jungkook avesse potuto,si sarebbe sicuramente dato una pacca sulla spalla.
Rilasciò un profondo sospiro e si apprestò ad inginocchiarsi, mentre un piccolo pubblico si stava già formando attorno a lui, lasciando la traiettoria tra lui e Jimin completamente libera
"Jimin?"
Il biondo era ancora incantato da quella vista meravigliosa, si girò velocemente e rimase confuso nel vedere Jungkook non più in piedi con la videocamera a coprirgli gli occhi, ma bensì inginocchiato difronte a lui, con una piccola scatolina di velluto rosso tra le mani.
Si coprì la bocca con entrambe le mani, le prime calde lacrime a solcargli il viso

"Jimin, mi hai tolto la salute e il cuore fin da quando eri solo un bambino dai capelli color limone e gli occhi d'ambra. Non averti avuto al mio fianco in questi anni mi ha fatto capire come senza di te non vivo che di illusioni, e senza illusioni non vivo che di te"
vedere il biondo sorridere gli riempì il cuore ancor più di gioia e i bisbiglii intorno a lui non erano che sussurri.
Entrambi si guardarono, e si accorsero di come tutto agli occhi di ciascuno fosse perfetto, non un singolo difetto, non una parola fuori posto
"mi vuoi sposare?"
Jimin rimase per poco impietrito per poi annuire con fermezza, più e più volte
"si! si!"
corse ad abbracciarlo, gli occhi di entrambi come fiumi in piena di acqua dorata, brulicante di gioia.
La consapevolezza di quei quasi 10 anni di sofferenze si frantumò dopo che l'applauso dei presenti riportò Jimin e Jungkook alla realtà, il biondo ora con un pezzo di cielo sull'anulare, le stelle tra di loro, una nuova vita all'orizzonte.

Fine
(credo)

Sir Park • jikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora