Se solo stessi zitta ogni tanto,
Se solo imparassi a lasciar andare ogni cosa,
Se solo ogni lacrima avesse davvero senso,
Se solo la me d'ogni giorno morisse in un sol respiro.
Non dovrei pensare a te,
A me,
Alla mamma,
Al mondo.
Sento di dover star male,
Perché solo così ho un motivo per vivere,
Solo così mi dirò di aver problemi e di doverli risolvere.
Il senso ai miei pensieri è assente,
Com'è assente un sussurro altrui,
Come sono assenti dolci parole e caldi abbracci.
L'unica certezza è la malandata anima,
Tua ma soprattutto mia,
Perché non ci so rinunciare;
Perché essere felici sarebbe uno scherzo,
Una stronzata enorme.
Sono capace solamente di piangermi addosso,
Lacrime salate e dolci lungo tutta la pelle, la stoffa;
Ho sempre questa assurda voglia di chiedere scusa,
Di dimostrare che non sono poi così male come sembra.
Sono così male?
L'insicurezza non mi manca,
La testa dura come la pietra nemmeno;
Difetti su difetti, merda su merda,
Eppure tu non te ne sei ancora andata.
O l'hai fatto?
E io, stupida come sono, non me ne sono nemmeno accorta?
Ci sei?
Anche se fosse, nulla cambierebbe la mia disperata situazione.
"So che fa male" dice la psicologa,
"Fa ancora più male se non si mette un punto a tutto questo groviglio di parole e fatti e sensazioni".
Fa male eccome,
Fa male come se ad ogni minuto si ripetesse tutto daccapo,
Come se non fosse mai iniziato e non fosse mai finito.
Per chi è iniziato?
E per chi, invece, è finito?
Scusa.
