Samanta,
Tu che osservi il cielo,
Lo tieni nel cuore,
Ne mangi le viscere.
Come mai sei così?Il palazzo della dolce giovinezza,
In vetro era, delicato, fragile come le cartine delle mie sigarette;
Si ruppe prematuramente.
Investì i parenti tuoi,
Cadde e nessuno perse il suo tempo a ricostruirlo.Povera Samanta,
Chi diavolo sei?
Non t'ho mai vista in questo mondo di adulti maledetti,
Ti ricordavo piccola, graziosa, vestita.
La tua debolezza è tanta quante sono le stelle del tuo amato orizzonte.Saltasti
E l'invidia aumentò,
Perché tu vuoi tutto per te,
Vuoi essere l'unica,
Vuoi rubare i sorrisi, le carezze, la voce.Sappi che ti ho voluto bene,
Non passò molto tempo che avvenne il disastro
E fu solo colpa tua.
Così strana, egoista, occhi da pesce, dita da gallina,
Non ti capisco proprio,
Davvero.
