Ho il cuore che batte ad una velocità impressionante, eppure sono distesa sul mio letto, con i pensieri altrove e le palpebre pesanti. Sono irrequieta, stanca, sconsolata.
E mi dispiace, cazzo. Mi dispiace se sono quel che sono, ma un po' ne vado fiera e un altro po' mi chiedo con che cervello io stia ragionando.
Mi sento di star per vomitare, con lo stomaco pieno e la mente ancor di più; pensieri, sciocchezze, illusioni...quelle fanno male davvero.
Certe cose non dovrebbero esistere, quelle che ti fanno rendere conto di quanto tu sia stupida a pensare di poter essere speciale, diversa, che in un modo o nell'altro possa accadere qualche tipo di miracolo che ti cambierà la vita da così a così.
Niente miracoli. Mi basterebbe solo un po' di grinta, carezze sul viso, sguardi assonnati alle tre del mattino. È questo che voglio, non so come dirlo, non so come farlo capire, a Dio, ciò che voglio. Dio che non c'è, Dio che prenderei a sberle, Dio che non servi proprio al niente più assoluto e silenzioso.
Sono arrabbiata, con me stessa, con i miei, con il mondo. Sono incazzata nera perché siamo dei buoni a nulla, degli approfittatori, dei meschini pezzi di merda.
Sono così infuriata! Sono così stanca! Che pena che mi faccio, che vergogna che provo di quel che scrivo e dico e penso.
Dovrei dormire e basta, dormire per sempre, dormire da sola, ed è forse quello che farò, perché nessuno scalda il mio letto più del mio respiro e delle mie parole buttate al cucino, al buio.
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