51. Rompere e ridere

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Parliamo d'amore, vi prego. Non so cosa sia, non so nemmeno se esista come molti dicono. Molti altri affermano che l'amore è per i cagasotto e poi sono i primi a mandare tutto a puttane per questo.
Voglio dire, qualcuno sa cos'è l'amore?
È tutto parecchio confuso, no?
Parliamo di quelle persone che hanno solo paura, come me; ho solo paura. Paura di cosa? Di tutto, del mondo, delle cavallette e che il mio fottuto telefono si scarichi. Ormai non so di cosa parlare, così mi butto sulle banalità, come l'amore.
Ma davvero, l'amore è proprio per tutti? Perché mi sembra di star cercando un polpo nello spazio.
E poi chi lo dice che è la cosa più bella del mondo? Provatemi che c'è qualcuno in questo pianeta disposto a morire per amore. E ce ne sono, eccome se ce ne sono.
Ho delle perplessità; come si fa a credere di guarire solo perché qualche stronzo te lo dice alla tv? Non c'entra molto, ma mio padre mi fa davvero infuriare. Cosa posso fare? Cosa devo fare? Ascoltatemi! Lasciatemi respirare!
Avete mai voluto conoscere qualcuno così tanto da piangere ogni fottuta volta che ci pensate? E la mia prof di italiano cosa vuole da me? Perché devo approfondire? Perché devo studiare la cazzo di bolla d'oro? Penso ancora al mio anno perso e a quanto non mi abbia fatto bene. Sono contraria alle leggi del signore, così dice mio padre. E lui non crede, bestemmia e basta. Allora a cosa serve l'istruzione al giorno d'oggi? La gente ti giudica se sei ignorante, ma al comando abbiamo solo gente stupida, magari quello che sta a giudicarti, no?
L'omosessualità è ancora guardata come qualcosa che va contro natura, io vado anche contro alle leggi del signore! E sarò anche contro natura, come tutti. Non importa. Però un po' fa male pensare che tuo padre non ti accetterà mai completamente. Non importa.
Chiudete gli occhi. Fatelo. Ascoltate il vostro cuore battere e, non appena smette, riapriteli. Vi sfido.
Amo il colore rosso. Ogni cosa di colore rosso mi attira, mi piace, mi fa venire i brividi. Il rosso è il colore dei miei cazzo di capelli, rosso come le fragole, come l'inferno, la lava, le rose, l'amore, il sangue.
Mi prendo una casa piccola piccola, la rendo nera, ci mangio sushi e lacrime, ci fumo erba, ci bevo e ci vomito. Dico sempre di non aver mai vomitato, ma è una cazzata. Ero bulimica e piangevo con lo spazzolino in gola. Ma non importa! Non ci penso nemmeno più.
Credo lo sappiate, ma odio l'estate. La odio come la tv, l'ignoranza, la mia casa. Lasciatemi cantare e solleverò il mondo...non era così, vero?
Ma poi io chi sono? Cosa voglio? Perché sono qui e non lì? Agli inferi intendo.
Ho letto che con l'intenzione si può arrivare ovunque ma non ci credo più, d'altronde è un po' come con la religione; tanto vale fare battesimo, comunione ecc...[...]
Mi piace leggere, non tutto, in particolare Bukowski. Mi sta davvero simpatico. Vorrei scrivere come lui, ma non sono come lui. Sono pesante, ma accidenti, che ho fatto ora? Ho sonno, voglio abbracciare qualcuno, che non sia mio padre, vi prego. Mi abbraccerò da sola, allora. Come faccio da quando non dormo più con la mia mamma. Saranno passati una decina d'anni ormai.
E non sono interessante, lo penso davvero. Non so niente di nulla, non so fare nulla di particolare. Mi piace pensarmi strana ma non speciale o interessante. Non mi amo e dovrei, ma chissà qual è il modo che mi permetterà di amarmi. Magari non c'è .

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