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Ci trovavamo in casa di Marina, o almeno, io mi trovavo lì dentro, non potevamo entrare in tre in un piccolo appartamento come quello con marito e moglie dentro che dormivano.
Iniziai a cercare quel maledetto inidizio, di cui non sapevo nulla, poteva essere qualsiasi cosa.

-aspetta e questo cos'è?- sussurrai facendomi sentire dai due che mi aspettavano fuori, attraverso l'auricolare. Appeso, all'attaccapanni, c'era una giacca nera, con tante tasche e dietro aveva stampato il simbolo del FBI.

Cercai all'interno delle tasche qualcosa di utile e trovai una chiave ed un biglietto con su scritto:

-avete due giorni di tempo.- poi cercando di fare il meno rumore possibile, uscii dall'appartamento con gli oggetti in mano raggiungendo gli altri due.

-contando il fatto che noi dovevamo prendere questo biglietto un giorno fa, abbiamo praticamente dimezzato il tempo disponibile.- dissi agli altri due che sbuffarono chiedendosi perché era tutto cosí complicato.

Gli dissi quello che vidi nell'appartamento, la giacca e la chiave.
-può essere che sono nell'ex sede dell'FBI.- disse Sabrina e Stefano la guardò, come se si stessero capendo, cosí io li guardai a mia volta scoppiando a ridere.

-non vi seguo.- dissi facendo ridere anche Stefano.
-Giuseppe prima di tutto questo casino ha citato questa ex sede dell'FBI, si trova dopo l'autostrada, in un capannone abbandonato da tutto.- mi spiegò Sabrina che si voltò per incamminarci verso il nascondiglio.

-ma l'FBI non è come la polizia, non dovrebbe arrestarli e basta, facendo finire la notizia in televisione..?- chiese Stefano confuso dalla faccenda, dopotutto aveva ragione perché prendere degli ostaggi e non arrestarli?

-perché all'FBI non interessa mettere dentro le persone,a quei tipi interessa solo interrogare i tizi e dopo che i giornali hanno parlato dell'interrogatorio, posso anche lasciare andare chiunque abbiano preso. A loro interessa solo il primato e superare la polizia comune.- spiegò Sabrina che in quel campo era la più esperta, perciò chiedemmo tutto a lei durante il tragitto.

-ci conviene prendere le moto invece della macchina, cosí possiamo entrare anche nei vicoli e nasconderci meglio.- dissi, e gli altri due annuirono. Stefano, non avendo la patente delle moto, si doveva mettere dietro uno dei due.

-Stefano ti prometto che quando sarà tutto finito, passeremo un po' di tempo solo io e te che dici?- dissi e lui mi sorrise avvicinandosi a me che ero poggiato alla moto.

-grazie per il complimento di prima.- gli sorrisi e poi, inaspettatamente lui mi baciò dolcemente, io misi una mano tra i suoi capelli per avvicinarlo ancora di più, per far danzare le nostre lingue insieme, provocando brividi lungo la schiena ad entrambi, sarei rimasto cosí per sempre.

-andiamo piccioncini.- disse Sabrina riportandoci alla realtà. La guardai ridendo e salii sulla moto aspettando che Stefano facesse lo stesso, per poi abbracciarmi per non cadere.

Speriamo solo che Lorenzo non stia facendo casini...

Scusatemi gli errori non ho avuto molto tempo per rileggere 😅

Assassin|| Saschefano/Pietrenzo [finita]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora