manca solo Vampire tra le mie storie, ma quella ho deciso di pubblicarla più vanti perchè voglio fare un finale fatto bene e in questo momento non ho tempo sorratemi :)
Aspettate aspettate, non pensate che dopo l'omicidio filò tutto liscio... ci lanciarono una granata fumogena e la moto perse l'equilibrio.
Quando il fumo si dissolse, la polizia ormai ci circondava, ma il buio li nascondeva. -corri, va da Lorenzo, raccontagli tutto, sbrigati.-
Sabrina inizió a correre e la polizia prese solo me... continui tu a raccontare sabri?Si... allora... io stavo scappando verso casa dei ragazzi. Appena entrai nella camera di Lorenzo, lui non c'era. Cosí scesi nella base computerizzata e lo trovai a parlare con un ragazzo, credo sia Pietro.
-Lorenzo. Devo parlarti.- lui si preoccupó tantissimo vedendo la mia faccia. Quel ragazzo ci lasciò soli, probabilmente aveva pensato anche male, ma in quel momento non erano miei problemi.
Raccontai tutto quello che era successo a bassa voce, dall'inizio alla fine senza tralasciare neanche un piccolo dettaglio.Lui sospirò come esasperato dagli atteggiamenti di Sascha ma dopo tutto non gli si poteva dargli torto.
Aprí la grande cassaforte nascondendo il codice e prese i giusti soldi per pagare la cauzione. La polizia ancora non diceva niente, c'era qualcosa che non andava perchè di solito la stampa diceva tutto appena poteva.Appena Sascha varcò la porta dell'appartamento venne inondato di domande e lui rispose con un semplice "avevo da fare." Tutti si zittirono e si misero seduti attorno al tavolo per pranzare compresa io. C'era fin troppo silenzio in quella stanza, i rumori delle posate e dei piatti stava diventando irritante, si respirava un aria di ansia, di sicuro proveniva da sascha che faceva di tutto pur di non incontrare lo sguardo di nessuno sembrando il più normale possibile.
Dopo pranzo tutti si ritirarono nelle proprie stanze e io me ne andai come se non fosse successo nulla, lanciando uno sguardo a Lorenzo.
(adesso racconta sascha)
grazie Sabri. Allora, torniamo a me: entrai nella mia camera e mi misi seduto davanti alla scrivania in disordine. C'era una pila di libri a sinistra, il computer nel mezzo e varie scartoffie e documenti che servivano per il mio piano. Avevo i gomiti poggiati sul tavolo, e fissavo il coltellino vicino ai libri che era stato lavato con troppa cura.
Il letto era ancora sfatto e i panni sporchi erano stati lanciati su diesso come se non ci fosse un armadio in quella camera; diciamo che quella stanza era in una situazione pietosa, ma non mi interessava, dovevo ancora realizzare quello che avevo fatto. vicino ad una finestra, con le persiane chiuse, c'era una parete di sughero dove avevo attaccato dei documenti, delle foto... tutto per il piano messo in atto la notte prima.
I passaggi che avevo già fatto come uccidere Marina, erano collegati con del nastro verde, mentre quelli che dovevo ancora fare erano collegati con del nastro rosso. Perchè si, il piano non consisteva solo nell'uccidere Marina, ma anche nel fermare la stampa e trovare il modo per non far scoprire nulla a stefano.
In tutto ciò Lorenzo fu l'unico che mi aveva aiutato nel piano e se ora sono psicopatico è anche colpa sua, ma dobbiamo ancora arrivare al presente, quindi continuiamo. Quella sera, il gruppo doveva fare un colpo, dovevamo portare due scatole di droga ad una banda in centro, e capite bene che era abbastanza difficile...
Capretteee oggi mi dovete adorare sappiatelo, divertitevi a leggere tutti 'sti capitolo ciauu :))
Piaciuti?
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Assassin|| Saschefano/Pietrenzo [finita]
Fanfic"Svelata l'identità di quattro youtuber italiani. I fan aspettano risposte e le domande sono sempre di piú. I Mates sono veramente delle spie? Sascha Burci ha veramente ucciso Marina Banfi?" Diceva La TV. Il corvino rimase immobile ed impassibile da...