È sera ed è ora che vada a prendere Cristina all'aereoporto. Decido di chiamare un taxi e, dopo dieci minuti, sono in viaggio verso la mia destinazione.
Sono felice e impaziente di rivedere la mia migliore amica. Mi mancano i suoi abbracci, le coversazioni faccia a faccia e la sua risata. Lei è una di quelle rare persone che si ha la fortuna di incontrare e conoscere; abbiamo stretto un'amicizia a dir poco invidiabile, la considero ormai come una sorella.
In questo periodo ci siamo sentite solo tramite videochiamata ma non mi è mai bastato, voglio raccontarle tutto di persona e voglio che lei faccia lo stesso con me. Voglio perdermi in un suo abbraccio.Arrivo all'aereoporto e dopo aver pagato il tassista entro nell'enorme struttura ricolma di persone: gente che va, gente che viene, gente che osserva i tabelloni nervosa perchè quasi sicuramente il loro volo è in ritardo. Io attendo Cristina su una panchina dato che sono arrivata piuttosto in anticipo. Decido di mandarle un messaggio
//Cri io sono in aereoporto quando arrivi fammi uno squillo//
Mentre attendo che Cri arrivi, mi perdo nella galleria del mio telefono: riguardo le foto che ho scattato alla scuola qui a Seoul con le mie compagne di corso, quelle scattate il giorno in cui mi hanno dato l'attestato e qualche mio selfie. Osservando quelle foto mi sembra di rivivere velocemente ogni istante, ogni momento che ho voluto catturare nel mio telefono. Ad un certo punto l'occhio si sofferma sulla foto che ho scattato oggi di nascosto a Jimin: rimango ad osservarla ripensando alle sue ultime parole
"la prossima volta, ti prego, non farmi preoccupare..."
Ancora una volta vengo catturata da quella strana sensazione che mi sta tormentando ultimamente.
Sento il mio cellulare vibrare, è Cristina
"Pronto Cri dove sei?"
"Hey Gia! Sto aspettando che arrivi la mia valigia... Oh"Sento dei rumori, come se il suo cellulare stesse sbattendo contro qualcosa
"Eccola! Aspetta un attimo e...presa! Gia? Pronto, ci sei?"
"Si ci sono, ti vengo incontro?"
"Mi faresti un favore, tra bagaglio a mano e valigia mi sto spaccando la schiena"
"Aspetta solo un attimo, ti raggiungo, conosco il posto"
"Grazie ti aspetto appena fuori dall'area dove si ritirano le valigie"Attacco la chiamata e mi dirigo verso di lei a grandi falcate. Appena la vedo il mio cuore esplode dalla felicità
"CRIIII"
"GIAAA"Mi corre incontro con tutte le valigie, ad un certo punto inciampa e quasi cade, riesco a prenderla al volo.
Ci stringiamo forte in un abbraccio, non riesco a trattenere le lacrime dovute alla gioia di rivederla. Sento i suoi singhiozzi sulla spalla, credo che pure lei stia piangendo.
Affondo la faccia tra la sua spalla e il suo collo, non voglio staccarmi da quel magnifico abbraccio.
"Crii sei qui...! Sei finalmente arrivata! Mi sei mancata troppo..." inizio pure io a singhiozzare faticando così a parlare
"Giada...non sai quanto mi sei mancata, tanto, tantissimo!" le sue lacrime mi bagnano il collo
"Ti prego rimaniamo solo un altro secondo abbracciate , è da troppo tempo che non me ne dai uno "dico singhiozzandoQuesto è sicuramente l'abbraccio più commuovente che abbia mai ricevuto. Vorrei tanto rimanere così ma ci stringiamo così forte da farci mancare l'aria.
Le tengo le spalle mentre mi allontano con il viso dalla sua spalla
"Aigoo Giada il tuo mascara..."
"Secondo te ora me ne frega del mascara? Come posso non piangere! Cri! Tu sei qui ora!"Lei mi osserva sorridendo, con gli occhi inondati dalle lacrime appena versate.
"Dammi qua" faccio per prendere il bagaglio a mano, lei me lo cede faticando un pó. Lo prendo
In mano, in effetti pesa parecchio
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Rouge à lèvres
Fanfiction"Dannazione alle tue bellissime labbra. " Essere la truccatrice di Park Jimin ha ben altro in serbo. Il suo viso, il suo sguardo, le sue labbra sono la mia tela. Il suo respiro si fa sentire sulla mia pelle e i suoi occhi mi uccidono come due proi...