Capitolo 13

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È inutile. Non riesco a pronunciare alcuna parola. Il cuore batte talmente forte tanto da farmi credere che possa uscire dalla mia gola da un momento all'altro. Sono talmente sorpresa da quelle parole da non riuscire più a controllare il mio corpo, è come se fossi appena stata tramutata in una statua,mentre una bufera di emozioni travolge la mia debole anima confusa facendola sbattere tra le pareti della mia mente.

Anche Jimin rimane fermo, il suo viso bianco arrossisce mentre stringe le sue labbra carnose in un espressione seria. Le nostre mani si stringono l'una all'altra, nessuno dei due vuole separarsi.

"... Tu... Mi ami?" la mia voce trema

"Si." mille farfalle volano nel mio stomaco "Tu mi piaci, in questi giorni mi sono accorto di provare qualcosa per te... poi, con tutto quello che è successo ieri notte, ho avuto la conferma di quanto io sia stato fortunato a conoscerti, senza di te mi sarei perso, mi hai salvato da una brutta situazione e mi hai protetto a casa tua, non sai quanto io te ne sia grato"

"Non potevo ignorarti, non volevo che ti capitasse nulla di brutto..."

"L'hai fatto solo perchè ero ubriaco?"
"No. L'ho fatto con il cuore. Ho voluto aiutarti perchè ti reputo una persona importante per me. Non porto a casa mia gente a caso, mi riguardo bene dal farlo." mi mordo il labbro, come sono solita a fare quando sono nervosa. "Ora come stai? Stai meglio...?"

"Ora che ti guardo bene si."
Altro colpo dritto al cuore.

All'improvviso indietreggia e stacca le sue mani dalle mie lasciandomi per un attimo confusa

"Scusa... Io non volevo... Non volevo farti sentire a disagio, lascia perdere quello che ti ho appena detto, fa come se non ti avessi detto niente perdonami"

Lo guardo seria, corrugando la fronte

"Perdonarti? Io non ti perderdoneró mai! "
"Mi dispiace, scusami, sono un coglione"
"... Non ti perdoneró di avermi rubato il cuore."

Jimin sgrana gli occhi, io mi avvicino lui e lo abbraccio forte
"Sei un fottuto ladro Park Jimin" gli sossurro all'orecchio

Il ragazzo mi guarda con un'espressione stupita, indecifrabile
"Tu, davvero...?"
"Si.. tu mi piaci, sono innamorata di te e ora? Ora cosa faccio?"

Il ragazzo mi prende il volto tra le mani e mi bacia. Le nostre labbra si sfiorano e iniziando ad accarezzarsi dolcemente, Il suo respiro caldo si fa sentire sulla mia pelle mandandomi in estasi. Il bacio è lento, pieno di sentimenti ed emozioni, nel mentre, mi viene spontaneo cingere le mie braccia attorno il suo collo caldo, lui mi stringe a sè con le sue braccia muscolose; le nostre bocche si mordono dolcemente a vicenda, scoprendosi, andando ad assaporare il sapore dell'altro. Ci stacchiamo un attimo per prendere fiato per poi riperderci nel bacio. È così bello baciarlo: quelle labbra, che sono solita e ritoccare con il trucco, ora si trovano appicciate alle mie, così carnose e tiepide...

"Ora, ora io ti amo come non ho mai amato nessun altra."

Rimaniamo abbracciati seduti sul letto. Socchiudo la mia bocca, giusto per assaporare di nuovo il sapore di Jimin mentre lui mi stringe forte a sè. Caspita... Questo è il paradiso? È questo l'amore?

"Non possiamo farci scoprire Jimin, se tutto questo dovesse saltare fuori saremo fottuti"

"Sarà tutto segreto, noi due potremo stare insieme all'insaputa di tutti"

Sorrido e annuisco. Ti amo. Ti amo troppo Jimin.

Mi stacco dal suo petto, sono piuttosto imbarazzata e cerco un modo per spostare la sua attenzione altrove
"Hai sete? Ti posso preparare qualcosa per farti sentire meglio dopo la sbornia di ieri... "
"Ma già sto benissimo" ride
"Aigoo, il solito! Mia nonna mi ha insegnato una ricetta di un infuso che è un portento per combattere i postumi dopo essersi ubriacati "
"Mmm... Se proprio insisti accetto più che volentieri"

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