"Dannazione alle tue bellissime labbra. "
Essere la truccatrice di Park Jimin ha ben altro in serbo.
Il suo viso, il suo sguardo, le sue labbra sono la mia tela. Il suo respiro si fa sentire sulla mia pelle e i suoi occhi mi uccidono come due proi...
Nella vita ogni tanto si incontrano strani paradossi. Si nutre di merda eppure è l’animale più forte del mondo. E’ lo scarabeo stercoraro, in grado di trascinare e sollevare oggetti che superano di 1141 volte il suo stesso peso. Per comprendere la sua forza basta un paragone forse non preciso, ma sicuramente di grande effetto: se un uomo avesse la sua forza, sarebbe in grado di trascinare un elefante che porta oltre un carico di mezza tonnellata.
Quella dannata tonnellata pesa sul mio cuore, reso più greve e fragile dall'ansia che mi affligge.
Secondo gli studiosi l’ansia è un’eredità dei nostri antenati preistorici, ai quali essa era indispensabile per prevedere e prevenire i pericoli di un mondo decisamente ostile. Oggi l’ansia si presenta con mille sfaccettature. Dalla paura di oggetti o animali a quella di trovarsi in determinate situazioni sociali, dagli attacchi di panico ai pensieri ossessivi e compulsivi. La mente è il cuore dell'ansia, la fa lievitare sempre di più fino a quando essa ci conquista e ci fa perdere la lucidità; ci fa camminare avanti indietro, destra sinistra, da una parte all'altra della stanza come dei forsennati.
L’ansia non è schizzinosa, si contenta di tutto, non c’è cosa che non le piaccia. Un pretesto qualsiasi, un minuscolo fatto di cronaca, lo spreme, lo vezzeggia, ne estrae un disagio mediocre ma sicuro, di cui si pasce. Si accontenta veramente di poco, tutto le va bene.
"Calmati Jimin, andrà tutto bene. Non sei solo" Ripeto tra me e me stringendo il cellulare nella mia mano, probabilmente tra un pò salterà lo schermo.
Sono passati giorni e domani tutto il piana avrà finalmente inizio. Dico finalmente non perché sia voglioso di vivere un'avventura degna da film di spionaggio no, tutt'altro: desidero solamente, esclusivamente liberarmi di Lisa.
Voglio che sparisca, voglio che non abbia più nulla a che fare che me e Giada. Voglio che esca dalle nostre vite e svanisca come la nebbia, come le nuvole dopo una tempesta. Voglio che venga cancellata dal tempo.
Seduto a letto controllo per l'ennesima volta la chat room, oramai i messaggi li so tutti a memoria.
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Voglio assicurarmi di sapere esattamente come agirà quella grandissima figlia di puttana prima che possa fotterci un'altra volta o peggio. Ad una stalker squilibrata non occorre di certo coraggio per uccidere, le basta solamente l'istinto, come gli animali quando cacciano. E proprio come loro dovrò agire: studiare il territorio, la preda, le circostanze. Farmi aiutare dal branco per raggiungere la vittoria.
Ma poi mi rendo conto che altro non posso fare se non leggere e rileggere le stesse frasi. Credo che sia diventata una cosa ipnotica per me.
Esco dalla chatroom, poso il cellulare che apparteneva a Jaesang sul comodino ed afferro il mio per poi andare sulla chat con Giada.
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