Capitolo 35

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Il viso del ragazzo s'inrigidisce fino a diventare una maschera di paura, confusione e pura incredulità.
Il suo volto, già candido di natura, si è fatto mortalmente pallido. La bocca carnosa si spalanca per la riluttanza nel credere alle mie parole.
Senza nemmeno esitare, Jimin afferra saldamente il mio polso trascinandomi in bagno per poi chiuderci all'interno di una cabina.

"Tu cosa?! Stai scherzando spero!" sussurra con tono incredulo

"Vorrei che fosse tutto uno scherzo."

Il ragazzo si passa nervosamente una mano tra la sua folta chioma di capelli portandoli all'indietro; impreca per poi stringere i denti ricolmo di ansia e terrore.

"Come è successo? Come lo hai ucciso?" cerca di mantenere la calma.

"Ero dietro le quinte quando ho notato un uomo sospetto che continuava a camminare avanti e indietro come se stesse cercando qualcuno. Gli ho domandato chi cercasse e l'uomo si è rivelato essere Jaesang! Mi ha strattonata e chiusa in uno stanzino pieno di apparecchi elettrici per poi minacciarmi e soffocarmi con un panno premuto sulla mia faccia. Ho finto di svenire...aveva un coltello... L'ho preso per difendermi e... L' ho pugnalato! Prima alla gamba poi sul corpo, infine al collo. Jimin è lui! È lui che ha ucciso Eun Min, me lo ha detto lui stesso! È stato mandato da Lisa per ucciderla! Eun Min sapeva qualcosa riguardo Lisa!! "
Tutto il terrore, l'angoscia e l'orrore dell'accaduto sembrano aver preso il sopravvento su di me trasformandosi in fiumi lacrime amare che bagnano il mio viso spaurito.

Jimin afferra tremante il mio volto tra le sue mani, ora gelide e rigide per la paura. Ma, nonostante sia profondamente scosso da quanto accaduto, sembra prendere il controllo della situazione. Mi guarda intensamente negli occhi:

"Dobbiamo nascondere il corpo. Nessuno dovrà accorgersi di quanto accaduto fino a fine concerto."

"E come? È nello stanzino con gli apparecchi del megaschermo, qualcuno andrà sicuramente a controllare prima o poi visto che c'è stato un breve blackout. Dovremmo chiamare la polizia"

"Non ora. Non ora Giada. So che dovremmo farlo subito ma creerebbe terrore e sgomento tra i fans e non solo. Ricordi cosa ha detto il capo? Questo concerto dovrà essere perfetto! Ne vale la nostra reputazione"

Rimango in silenzio. Ormai non c'è quasi nulla che possa fare se non tentare di evitare che le persone entriano nello stanzino.

Sono diventata un assassina: le mie mani non torneranno mai più pulite. Rimarranno per sempre macchiate del sangue dell'assassino di Eun Min.

"Jimin, dovresti tornare. Di Jaesang me ne occupo io. Non voglio che le tue mani si sporchino del suo sangue. Ti prego, ora vai. A fine concerto chiamerò la polizia."

Il ragazzo mi guarda un pò riluttante; passa il suo pollice sul mio viso stanco per asciugarlo dalle lacrime.

"Metti del nastro attorno alla porta per segnare un guasto cosicche nessuno entri, lo troverai nello sgabuzzino. Resta nei paraggi e controlla che nessuno si avvicini alla porta."

"D'accordo... Esci prima te, poi uscirò io. Se qualcuno ci dovesse vedere..."

Subito il ragazzo esce dal bagno, controlla che non ci sia nessuno per poi farmi segno di uscire.
Non c'è tempo per rammaricarsi: non posso piangere sul latte versato, devo rimanere concetrata per la buona uscita dal piano.

Jimin si allontana e si siede dietro al palco per sistemarsi il microfono

Le luci del concerto fendono l'oscurità della notte ed illuminano a tratti il suo magnifico volto facendolo risplendere come la Luna

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Le luci del concerto fendono l'oscurità della notte ed illuminano a tratti il suo magnifico volto facendolo risplendere come la Luna.
Si nota chiaramente che il ragazzo è profondamente scosso e sopratutto turbato per quello che è accaduto.
E tutto questo non è altro che colpa mia. Se solo avessi avuto piú controllo su me stessa...

Corro verso lo sgabuzzino e grazie a Dio trovo immediatamente il nastro per segnalare il pericolo

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Corro verso lo sgabuzzino e grazie a Dio trovo immediatamente il nastro per segnalare il pericolo. Ne afferro un rotolo per poi raggiungere lo stazino che contiene cadavere di Jaesang e lo applico sulla porta creando una croce ben evidente.

"Che succede?" una voce familiare proviene dalle mie spalle cogliendomi totalmente di sorpresa.

"Aah... Taehyung! Sei tu."

Il ragazzo studia attentamente il mio viso "Tutto bene? Sembra che tu abbia appena visto un fantasma"

"Sto bene, non preoccuparti. Mi hai spaventata..."

Taehyung rimane scettico per qualche istante facendomi letteralmente sudare freddo. Dovrei dirgli cosa è appena accaduto? Dopo tutto anche lui è a conoscenza della morta di Eun Min, ma probabilmente non conosce Jaesang.
Il ragazzo rimane in attesa di una mia risposta.

"È appena successo qualcosa di molto grave, ma lo scoprirai dopo, quando è finito il concerto. A proposito... Quanto manca alla fine dell'intervallo?"

"Meno di cinque minuti"

"Ti hanno già sistemato? Hai bisogno di un panno per asciugarti il sudore? Dell'acqua? Uno snack..?"

"Sono apposto così. Ma sono preoccupato, ti prego raccontami ora cosa è successo, altrimenti resterò col pensiero per tutta la durata delle esibizioni"
Il suo tono si fa più insistente. Non so proprio come affrontare la situazione.

"Riguarda la morte di Eun Min. Il suo assassino è lì dentro..."

"Qui?" poggia una mano alla porta "È qui dentro?" il suo volto si fa un monumento alla sorpresa.

Miracolosamente l'intervallo è finito e tutti i ragazzi rientrano sul palco. Taehyung per ultimo.

"Devi raccontarmi tutto quanto Giada" dice il ragazzo mentre si allontana da me; beve rapidamente un sorso d'acqua di una bottiglietta e si precipita sul palco pronto per esibirsi.

E così, travolta da una bufera si angoscia, terrore e sensi di colpa, me ne sto qui ferma, attendendo che il tempo scorri piú velocemente così da risolvere questa pessima situazione piú in fretta possibile. La mia mente è ancora turbata dalle trepidanti emozioni che mi hanno travolta mentre, con un coltello in mano, stavo per togliere la vita al peggir uomo che io abbia mai incontrato in mia vita.
Volevo che morisse, desideravo vederlo a terra a pregare per la sua vita. Ma persone del genere non meritano di respirare la nostra stessa aria, macchiano il nostro mondo col sangue di povera gente innocente solamente per del denaro. Dello sporco fottutissimo denaro che equivarrebbe alla vita che stanno per strappare dal corpo di qualcuno.
Avrei dovuto rispondere in un altro modo all'ordine "non uccidere" proveniente dalla piccola parte razionale?

Proprio l'imperosità del comando "non uccidere" ci assicura che discendiamo da una serie lunghissima  di generazioni di assassini i quali avevano nel sangue, come forse abbiamo noi stessi, il piacere di uccidere.

Ero pazza.
Ma ero felice.

Scusate se non ho aggiornato di recente. Cercheró di rimediare in questo periodo❤️spero che la storia continui a piacervi💜

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