Capitolo 39 🔞

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Per qualche lungo, infinito istante ci perdiamo nei nostri sguardi.
I suoi occhi brillano come le stelle più luminose della notte e sorridono timidamente come quelli di un bambino.

"Vorrei proprio capire cosa mi hai fatto per farmi diventare così dipendente da te"
La sua voce esce dolce, pacata, ma con un pizzico di malizia.
Prendo il suo viso tra le mie mani guardandolo con gli occhi ricolmi d'amore.

"Vorrei tanto saperlo anche io. Qualcuno deve averci mandato un incantesimo o fatto bere qualche strano intruglio d'amore"

Poco dopo aver pronunciato queste parole, le nostre bocche si catturano a vicenda in un bacio lento, per assaporare col cuore il gusto delle labbra dell'altro.

"Facciamo un gioco" propongo a Jimin "Giochiamo a nascondino."

Il ragazzo mi guarda con un sorriso stampato sulla sua magnifica bocca
"Si, ma se ti trovo ti bacio".

"Okay, se non mi trovi sono dietro la porta".

Inutile dire che, pochi istanti dopo, mi ritrovo con la schiena contro il muro e le labbra di Jimin attaccate alle mie, cosí bisognose e vogliose da farmi eccitare.
Le sue labbra carnose sfiorano, mordono e succhiano il mio collo provocando degli inevitabili segni violacei.
La sua mano contro il muro mi impedisce ogni muovimento ed il suoi baci procurano al mio corpo lo stesso effetto di un gelato esposto al sole.
Jimin abbassa le braccia per poi sollevarmi in braccio.

"Farò in modo che le favole ci invidino".

Seduti sul letto, Jimin continua a baciarmi appassionatamente mentre con le mani cerca di togliermi la maglietta. Le sue mani sui miei fianchi mi procurano un brivido che corre lungo tutta la mia schiena, come una scossa elettrica.
Cerco a mia volta di svestirlo e, non appena la sua maglietta viene sollevata, rivelo i suoi bellissimi ed invidiabili addominali scolpiti.

"Che ne dici se... Lo facciamo in bagno?"

Così, lui a petto nudo e io in reggiseno, accendiamo la grande doccia e ci ritroviamo entrambi bagnati, da testa ai piedi.
I suoi capelli cadono sulla sua fronte ma lui se li porta all'indietro con la sua mossa che tanto amo e tanto mi eccita.
In men che non si dica, il mio reggiseno schizza fuori dalle vetrate della doccia e Jimin inizia a giocare con i miei capezzoli, sempre baciandomi per poi concentrasi su di essi con le sue tiepide labbra bagnate mandandomi letteralmente al settimo cielo.

Nel mentre, le mie braccia sono cinte al suo collo marmoreo ed inizio ad ansimare per l'enorme quantità di emozioni che vivono ora nella mia mente. La passione, l'eccitazione, la voglia di lui.
La voglia delle sue labbra sul mio corpo, il suo respiro sulla mia pelle, le sue mani che mi coccolano dolcemente ma che non si trattengono nel stringere volenterose il mio sedere e il mio seno.

Il ragazzo afferra il mio viso tra le sue mani e i nostri occhi par che vogliano baciarsi tra loro, mentre l'acqua continua a bagnarci inevitabilmente i nostri visi arrossati per la passione.
Dopo aver allungato la mano sulla cintura dei suoi pantaloncini, ecco che anche loro volano via, seguiti da tutto il nostro intimo. Non c'è una singola parte di noi che non sia a contatto con l'altro.
Mi chino ad inizio un lavoro di bocca, Jimin inizia ad ansimare e di tanto in tanto si fa sfuggire un gemito. Amo sentirlo così, cazzo se lo amo.

Nel momento in cui è all'apice del piacere ed emette un sonoro orgasmo, mi allontano.

"Non ora oppa".
Lui mi guarda intensamente "Occhio per occhio, ora tocca a te piccola stronzetta".
Il ragazzo mi solleva una gamba apponngiandola alla sua spalla per poi inserire prima uno, poi due dita nella mia intimità.
Inizia a muoverle lentamente ed in profondità per poi aumentare la velocità facendomi del tutto perdere il senno della ragione. Nel bagno rieccheggiano i miei gemiti che eccitano terribilmente Jimin.

"Ah... Oppa! Sto... Sto per..." e il ragazzo toglie le dita.
"Cosa c'è jachiya, vuoi di più?". Il suo viso è un monumento al sadismo e alla bellezza allo stesso momento, così dannatamente magnifico arrossato e bagnato dall'acqua tiepida che scorre su di noi.

"Si... Oppa... Ti prego...!"

Jimin si posiziona dentro di me ed emetto un grande gemito non appena da la prima spinta.

"Ti piace eh... Cazzo sei fottutamente stupenda piccola..."
Jimin ansima mordendosi poi il labbro.

"Si, si... Ah!"

Il suono del contatto delle nostre pelli, le nostre voci eccitate unite al ticchettio dell'acqua danno vita ad un appassionato concerto di amore, piacere e goduria.
Dopo un pò, sento nuovamente quel brivido correre lungo il mio corpo...

"Ah... Oppa... Sto per venire...!"
Anche lui è vicino al grande orgasmo e, dopo diverse spinte profonde, viene sporcando il vetro della doccia.

Iniziamo a baciarci, o meglio, limonarci con foga e le nostre mani non resistono alla tentazione di toccare l'altro.

"Ti amo cazzo, ti amo" afferma il ragazzo in preda al godere mentre con la mano riprendo a massaggiare il suo membro.
Poi, improvvisamente, Jimin allunga una mano spegnendo l'acqua. Mi prende in braccio e mi posa sul letto per poi fiondarsi nuovamente su di me baciandomi i seni.
Chissene frega se ora il letto è fradicio se abbiamo solo bisogno dell'altro.

Jimin prende da un comodino un preservativo
"Secondo Round?"

Prendo la bustina dalla sua mano e gli infilo il preservativo
"Secondo Round".

Cosí facciamo l'amore ancora, ancora e ancora fino a quando non crolliamo sul letto stanchi e col respiro affannato.

"È stato bellissimo amore".

"Hai ragione" affermo con il cuore che pulsa alla velocità della luce.

Mi avvicino a lui e Jimin mi stringe in una abbraccio
"Quasi mi dispiace ora mollare questo posto, ci siamo divertiti così tanto..."

"Non hai tutti i torti" ridacchio tra me ripensando al suo viso non appena ha scoperto che si trattava di un Love Motel.
"Domani dovremo partire, tornare alla nostra cara Seoul tra giornalisti e conferenze stampa".

Jimin gira il viso verso di me, con ancora le gote lievemente arrossate
"Lo so. Ma non preoccuparti. Tutta questa trenenda storia avrà una fine".

"Domani tutti quanti avranno sulla bocca i nostri nomi, ci pensi? Saremo cosí popolari!" ridacchio.

"Si! Diventeremo ancora piú famosi. Giada e Jimin, la coppia dell'anno nonchè gli eroi di Seoul" dice alzando una mano verso il soffitto da sinistra a destra.

"Ancora non ci posso credere che sei rimasto qui per me, mi hai addirittura aiutata ad uscire di prigione e a catturare Lisa. Sto forse sognando?"

"No cara" il ragazzo mi accarezza la guancia "È tutto vero, non stai sognando. Sei stata in prigione, hai catturato Lisa e abbiamo fatto l'amore."

"Già, sono felice." do un piccolo bacio a stampo a Jimin.

Dopo una dolce chiaccherata, ci addormentiamo uno accanto all'altra come due bambini.
Il domani ci attende trepidante dall'altra parte del mondo.

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