Capitolo 31

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"Sei emozionato per stasera?"

"Ci puoi scommettere! Ci saranno migliaia di fans e in piú dovrò mostrare il meglio di me ad una persona davvero importante"

"E chi sarebbe?" domando incuriosita

Jimin afferra le mie guance tra le sue dita pizzicandole leggermente

"Tu"

A quella risposta sento il mio viso riscaldarsi. Arrossisco timidamente e il ragazzo notandolo si fa sfuggire una dolce risatina.
La camera è rischiarata dalla luce che trapassa la grande finestra che domina la parete alla nostra destra; un fascio di luce fa riflettere il pulviscolo nell'aria che par danzare sopra di noi in mille e mille giri.

"Dovrei tornare in camera prima che qualcuno si accorga che ho dormito da te..." le parole si scontrano con il mio pensiero e la mia vera volontà, resterei qui a letto con Jimin per sempre.

"Giusto..." anche Jimin par mentire a sè stesso.

Mi alzo dal letto ed indosso la camicia da notte raccogliendola da terra dopo che ieri notte è volata via prima che facessimo l'amore.
Controvoglia, mi dirigo verso la porta dando un'ultima occhiata a Jimin e il ragazzo risponde con un sorriso piuttosto sforzato.

"A più tardi amore"
Saluto il ragazzo per poi avviarmi verso la scalinata che porta al piano inferiore.
Poco dopo arrivo alla mia camera e la porta si sblocca al passaggio della chiave magnetica.
Non appena entro, rimango sbalordita dallo stato disastroso in cui si trova la mia stanza, pare sia passato un tornado.
Il letto ribaltato, l'armadio spalancato, il comodino aperto, le valigie all'aria. Tutto è fuori posto, tutto è allo sbando.

"Cosa diamine è successo?!"

Mi guardo intorno con aria persa e terrorizzata. La paura cresce nel mio petto gonfiandolo di terrore e di confusione.

"Io... Non ho lasciato la stanza in questo stato...!"

Raccolgo qualche mio vestito da terra prima di uscire di nuovo dalla camera per dirigermi verso quella accanto alla mia: la camera di Eun Min.

"Forse lei ne sa qualcosa..."

Busso alla sua porta ma nessuna risposta.

"Eun Min sono io, Giada! Ti prego è importante!" ma di nuovo nulla.

"Forse sta dormendo ma è già piuttosto tardi, dovrebbe essere già sveglia..."

Continuo a bussare e dall'interno non proviene alcuna risposta.

"Eun Min apri questa dannata porta". Colpi robusti sul lego. "Eun Min!"

La chiamo al telefono e da fuori riesco a sentire la suoneria del suo telefono risuonare nella sua stanza.

"Dannazione, ma perchè non mi risponde!"

Jimin scatta giù dalle scale scendendo i gradini a due a due.

"Cosa sta succedendo Giada?"

"Eun Min non risponde. Temo che le sia successo qualcosa, non è da lei comportarsi così"

Colpisco di nuovo la porta.
Corrono giú anche Jungkook e Taehyung. Quando sono in fondo alle scale, Jimin sta già prendendo a spallate la porta della stanza di Eun Min.

"Fatti da parte" gli dice Jungkook. Da un calcio all'usio che si spalanca con un rumore scricchiolante e sinistro. La ragazza è nel letto con un cuscino sul viso. La finestra della stanza è aperta, il suono delle auto è intenso e monotono.
Mi chino si Eun Min e le tolgo il guanciale da sopra il viso tumefatto. Gli occhi e la bocca sono spalancati, le dita artigliano il lenzuolo. Soffocata!

Taehyung si avvicina al cadavere martoriato della ragazza incredulo e confuso. Dal mio volto iniziano a sgorgare fiumi di lacrime che bagnano il mio viso sconvolto.
Jungkook si avvicina alla finestra. Da terra fino alla camera di Eun Min ci sono segni di graffiature sul muro.

"L'assassino deve essere salito da qui." dice Jimin che si è affacciato a sua volta.

"Qualche rumore deve averlo fatto"

"Eun Min è sconvolta, forse dormiva così profondamente da non aver sentito niente ma..." Taehyung fa una pausa per ricomporsi per poi indicarmi "Possibile che nessuno abbia sentito nulla? Tu non stavi nella camera di fianco alla sua?"

"Non ho sentito nulla" rispondo ansiosa e il ragazzo mi guarda storto per qualche istante facendomi provare un'ansia assurda.

"Dobbiamo chiamare la polizia" interviene freddamente Jimin e Jungkook digita immediatamente il numero sul suo telefono.

"Eun Min... Chi ti ha ridotta cosí...! Chi ti ha uccisa?!"

Piango disperata la perdita di una mia cara compagna che mi ha aiutata sin dal mio primo giorno di lavoro, mi ha sostenuta nei momenti difficili e ascoltato le mie parole come una sorta di madre, dandomi consigli.
Osservo rattristita il suo corpo inerme per poi passare una mano sul suo volto gelido per chiuderle gli occhi. Crollo piangendo sul bordo del letto e le lenzuola s'inzuppano delle mie lacrime.

"Eun Min...! Eun Min...!"

Jimin mi raggiunge dandomi un abbraccio. Jungkook e Taehyung rimangono increduli e seri per tutto il tempo. Noto solo alzandomi che gli occhi di Jungkook sono arrossati ed inumiditi di lacrime, stessa situazione per Taehyung. Jimin rimane accanto a me consolandomi di tanto in tanto con delle parole che, pultroppo, mi entrano da un orecchio ed escono dall'altro.

La sirena di due volanti risuona fuori dalla finestra; Jungkook si avvicina e ci fa capire che la polizia è arrivata.

"Giada, alzati, la polizia è qui" la voce di Jimin esce delicata quasi quanto un soffio.
Due agenti varcano la soglia della camera e ci chiedono di allontanarci dalla scena del crimine.

Esaminano il cadavere di Eun Min e la stanza.

"Chiama la scientifica e i paramedici." ordina un agente al suo compagno il quale obbedisce immediatamente uscendo dalla stanza con il suo walkie talkie.

Nel frattempo l'altro agente inizia a farci delle domande su quanto è accaduo ma, sfortunatamente, non sappiamo nulla a riguardo.

"Ho bussato alla sua porta e non rispondeva. L'ho trovato davvero strano dato che Eun Min non è solita a comportasi in quel modo.
Ho bussato più forte e i ragazzi mi hanno raggiunta e mi hanno aiutata ad aprire la porta, poi, bhe... Abbiamo visto questo orrore... "

Le mie parole escono più tremanti di una foglia mossa dal vento. Le lacrime non smettono di sgorgare come fiumi dai miei occhi.

"D'accordo. Ora dovete lasciar lavorare gli agenti quindi vi prego di recarvi alla reception ed attendere che abbiano finito."

Jimin mi stringe un braccio attorno alle spalle per aiutarmi a camminare; Taehyung e Jungkook ci seguono anche loro scossi.

All'ingresso dell'hotel, che è quasi sotto alla stanza di Eun Min, Taehyung chiama il capo per informarlo su quanto accaduto; mi avvicino a Jimin per rivelargli quanto ho visto in camera mia e il ragazzo sgrana gli occhi alle mie parole.

"Ho paura Jimin... Ho paura..."

Affondo il viso nel suo petto e le lacrime inumidiscono la sua felpa; Jimin mi accarezza lentamente la testa pensieroso.

"Chi può essere stato a commettere una cosa del genere! Chi è che ha una mente così malata da uccidere una persona innocente!"

Jimin mi allontana dal suo petto prendendomi le braccia saldamente; il suo sguardo è più affilato di una lama di una Vergine di Norimberga.

"Non dirmi che..." riesco benissimo a leggere la risposta sul suo volto.

"Deve essere per forza stata lei."

".. LISA?!"

Si limita a guardarmi. Quello sguardo mi dice tutto quello che c'é da dire.

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