Capitolo 32

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"Lei... Di nuovo?"

Non so se soprendermi o meno a quando afferma Jimin. Voglio dire, Lisa è una testa bacata e già una volta ha tentato di uccidermi ed è stata quasi beccata, cosa la porterebbe a commettere un omicidio proprio ora che è sotto lo sguardo attento della polizia?
È come uscire del tutto allo scoperto e il teatrino che si è costruita andrebbe perduto. Ma poi, perchè uccidere Eun Min, una ragazza calma e pacifica che non ha mai infastidito nessuno? Lei non c'entra nulla nella storia tra me e Jimin... Forse.

"Jimin non so, Lisa è benissimo capace di uccidere però..."

"Non ha ucciso lei. Avrà sicuramente assoldato qualcuno che si sporcasse le mani per lei."

"Giusto, così si è creata un alibi! Dannazione! Noi siamo a Los Angeles mentre lei è dall'altra parte del mondo a casa tranquilla, magari a sorseggiare una tazza di the, non verrà mai incolpata di questo omicidio!"

"Esatto. Se non è stata Lisa è stato per forza qualcuno che lavora per lei. Qui nessuno può aver ucciso Eun Min: io e te eravamo insieme, i ragazzi idem. Qualcuno dello staff?" il ragazzo corruga la fronte preoccupato.

"No, non è possibile. Tutti volevano bene ad Eun Min, nessuno farebbe una cosa del genere tra quelle persone" le mie parole escono tremanti nonostante la mia convinzione.

"Nulla è da escludere Giada, la verità non é ancora uscita a galla."

"Elementare Watson. Ma io credo fermamente che l'assassimo sia un'altro criminale assoldato da Lisa per uccidere. Tutto questo è opera di Lisa, ne sono più che certa."

Jungkook si avvicina a noi passandomi il cellulare. Il capo esige una spiegazione.

"Mi state dicendo che una mia lavoratrice è stata assassinata a letto?! Come cazzo è stato possibile?!"

Il mio orecchio viene scosso dal tono di voce pauroso del capo.

"Pultroppo ancora non si sa niente. Ma abbiamo dei sospetti..."

"E chi sarebbe stato?"

"Lisa. La ragazza avrebbe assoldato qualcuno per uccidere Eun Min. L'assasino ha salito il muro della camera della ragazza per poi entrare nella finestra e soffocarla con un cuscino."

Un tonfo causato dai pugni del capo sulla sua scrivania devasta nuovamente il mio orecchio.

"Dannazione!!"

"Capo ci servono delle direttive. Come faremo con il concerto? E se la notizia dovesse saltare fuori?"

L'uomo fa una lunga pausa per riprendere fiato; ora la sua voce è fredda e determinata.

"Il concerto si farà. Per quanto ruguarda le voci nessuno di voi dovrà dir niente in giro ed ordina all'hotel di non informare nessuno. Questo omicidio dovrà rimanere nascosto a tutti."

"D'accordo. Faró quanto mi ha detto."

"Ah! E di ai ragazzi di mostrarsi allegri e spensierati stasera se non vogliono che i fans sospettino qualcosa ed inizino a far domande. Dovrà essere un cazzo di concerto meraviglioso quello di stasera.
Quando tornerete qui risolveremo la questione con la polizia."

Prima che possa rispondere, il capo attacca il telefono e nella reception dell'hotel compaiono figure vestite completamente di bianco munite di valigette: la scientifica sta esaminando attentamente la scena del crimine.

Il cadavere di Eun Min viene portato fuori dall'hotel su una barella, completamente avvolto da un telo bianco . A quell'orrore il mio cuore perde un battito e il mio petto sussulta angoscioso.
Gli occhi si gonfiano nuovamente di tiepide lacrime che inumidiscono il mio viso sconcertato e completamente scosso. Osservo distrutta il corpo della ragazza che viene caricato su un'ambulanza e portato via dall'hotel sapendo benissimo che non farà mai più ritorno.

Jungkook si mette una mano nei capelli anche lui vinto dalle emozioni. Si accascia su una poltroncina della recption coprendosi il volto con le mani.
Jimin è anche lui in lacrime, così come Taehyung. Nessuno dice niente.

"Vado un'attimo in bagno, torno subito." dico prima di avviarmi. Ho bisogno di star sola almeno per qualche minuto. Ho bisogno di riprendermi da tutto questo caos e di ritrovare un briciolo di forza che mi aiuti ad andare avanti.
Mi lavo le mani e poi il viso. Rimango a fissarmi allo specchio con sguardo vaquo e gli occhi arrossati per un pò. Ancora non realizzo che una mia cara amica sia appena stata assassinata nel sonno. Ieri c'era e oggi non c'è più. La morte è il più atroce dei mali.

"...Non so cosa dire amica mia, non ho parole per quello ti è successo, solo lacrime. Mi manchi e vorrei averti vicino ma non è possibile.
Un giorno ci rivedremo e torneremo a ridere e scherzare come ai vecchi tempi. Spero che l'aba di ogni giorno ti porti il bacio di mamma e papà."

Quasi me la immagino qui, accanto a me, che mi consola proprio come mi ha sempre consolata nei momenti più tristi.

Eun Min. Ti ringrazio e ti ho voluto bene.
Ripagherò il tuo aiuto trovando la persona che ti ha tolta la vita. La troverò a qualsiasi costo. Te lo prometto.

Esco dal bagno per tornare dai ragazzi. Ora alla reception ci sono tutti e i loro visi non sono altro che fotocopie tristi dei loro sentimenti.

"Giada, come stai?" mi domanda preoccupato Hoseok. Rispondo con un debole e falsissimo "Meglio" anche se in verità sono distrutta.
Taehyung stava spiegando la dinamica della situazione prima che venisse interrotto da un agente il quale ci conferma i nostri pensieri: qualcuno è entrato dalla finestra e ha soffocato Eun Min col guanciale.
Ci domanda se abbiamo dei sospetti su chi sia stato e Io e Jimin ci guardiamo negli occhi.

"Voi ne sapete qualcosa?" chiede incuriosito l'agente.

Passano attimi, secondi in cui il mio sguardo e quello di Jimin si scambiano i pensieri che abbiamo nella mente.

"Ebbene?" domanda l'agente spazientito

"Diciamo che abbiamo dei sospetti..."

"Credo che dovremmo parlarne in privato. Prego seguitemi."

Ci avviamo seguendo l'agente con la consapevolezza e la determinazione di due soldati.

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