Capitolo 18

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Questa notte finalmente sono riusciuta a riposarmi dopo tanto tempo. Apro e socchiudo lentamente gli occhi per poi alzarmi lentamente per sedermi sul bordo del letto. Cristina dorme ancora profondamente, non voglio svegliarla.

In cucina, con un pó di fatica dovuta alla mano fasciata, mi preparo la colazione e poi vado a prepararmi in bagno: mentre mi specchio noto solo ora i lividi circolari sul collo, nei punto in cui quell'uomo mi ha afferrato la gola.

Una volta pronta, controllo ancora Cristina che nel frattempo è ancora persa nel mondo dei sogni.
Mi avvicino a lei e vedo il cuscino leggermente segnato da una macchia di saliva, mi lascio scappare una piccola risata.
Dal momento che devo andare al lavoro, le lascio scritto un biglietto

Sono andata al lavoro, ti ringrazio ancora del tuo aiuto♥

Poso di fianco una copia della chiave magnetica per aprire la porta e infine esco per andare al lavoro. Come faró oggi a truccare con una sola mano? Staremo a vedere. Riesco comunque a muovere le dita della mano fasciata quindi non dovrei proprio essere impedita nel lavorare.

Appena varco la soglia del salone mi sento tutti gli occhi addosso; diversi membri dello staff vengono da me per capire cosa mi sia successo e dico loro che sto bene e di non preoccuparsi. Derek, un ragazzo dello staff,  propone di aiutarmi e accetto molto volentieri.

Appena arriva Jimin, vedo il suo sguardo cambiare totalmente espressione e corre verso da me

"Che ti è successo?!" esamina il mio collo  "Come mai sei ridotta così??"

"Ieri, appena arrivata a casa, un uomo è entrato a casa mia e mi ha aggredita per dei soldi..."
"Cosa?! Stai scherzando?!"
"No... Pultroppo è andata così..." faccio scappare un sospiro
"La mano...ti fa male?"
"Non molto, sono caduta e dei pezzi di vetro si sono conficcati nel palmo"
"Aigoo"  si passa una mano nei capelli "Perchè non mi hai detto niente? Sarei venuto da te alla velocità della luce"
"Vedi... Dopo che mi ha aggredita sono riuscita a scappare. Sono svenuta e mi hanno portata all'ospedale dove sono rimasta per un pó, prima di tornare a casa"

Gli occhi di Jimin si fanno scuri, più di quanto già lo siano. Il suo sguardo è rabbioso, pieno di ira e anche tristezza. Non dice parola, mi guarda la mano, poi il collo.

"Quel tipo, lo faccio fuori. " Dice fermamente

Voglio parlare con lui, voglio raccontargli la verità. Non voglio tenerlo allo scuro di tutto e poi, ho bisogno di qualcuno con cui sfogarmi.

"Jimin, dopo ti va di venire con me, ti devo dire una cosa"

Gli racconteró quello che mi sta succedendo ultimamente.

"Si, certo, durante la pausa verró da te"

Lo ringrazio e inizio a sistemarlo. Derek mi aiuta nell'opera.

È un periodo in cui i ragazzi devono scattare un sacco di photoshoot, per i manifesti dei concerti,  per l'album che presenterà quattro versioni, per i fansign e le collaborazioni. Insomma, siamo tutti molto impegnati, soprattutto loro. Essere idol è davvero molto impegnativo, bisogna sempre essere perfetti e allenarsi molto: queste sere Jimin si sta allenando con gli altri membri fino a tarda notte per prapararsi al comeback e ai vari eventi. Non manca molto all'uscita del loro album: tra una settimana faranno una live su Vlive in cui presenteranno la nuova era, saranno tutti vestiti come una versione dell'album e avranno tutti quanti i capelli neri.

Scattati i photoshoot io e Jimin abbiamo tempo di vederci. Jimin procede davanti a me. Chiudo la porta dello stanzino affinchè nessuno possa entrare.
Faccio un bel respiro prima di iniziare a parlare

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