Go Away

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Era passata una settimana da quando Michael era venuto a casa mia. Una settimana da quell'ipoteteico riavvicinamento che era stato tutt'altro che pacifico.

Il giorno dopo avevo provato a parlare con lui ma mi aveva evitato tutto il giorno, aveva passato le lezioni a darmi occhiatacce e le pause a prendermi in giro indicandomi.

Cercavo di non darci troppo peso perché era appena stato lasciato e capivo il suo dolore.

Oggi non ho nemmeno voglia di alzarmi. Ho dormito si e no 4 ore e so che Michael non mi lascerà stare neppure oggi.

Sono ormai irrascibile 24 ore al giorno e mia madre se n'è accorta. Inutile dire che dopo le battutine iniziali si è resa conto che ho seriamente un problema.

Mi alzo e vado direttamente in bagno, mi sistemo e scendo. Saluto mia madre con un bacio ed esco.

Prima di uscire sento solo un "E la colazione?" e biascico un "non ho fame".

Prendo le cuffie e nel tragitto verso scuola mi accendo una sigaretta.

Sto fumando un pó troppo ma è anche la mia unica valvola di sfogo.

Io e Calum abbiamo discusso un paio di volte questa settimana così ho deciso che meno lo vedo e meno possibilità abbiamo di discutere. Non voglio perdere anche lui.

Quando arrivo a scuola è decisamente presto. Sono le 7.15 e devo stare qui per ancora 45 minuti.

Mi siedo sulla panchina che mi ospita da ormai 4 anni e mi lascio andare ai pensieri. So che Michael è qui da qualche parte ma so che anche se lo cercassi non mi presterebbe attenzione e cercherebbe di ferirmi pur di farmi andare via.

Forse l'idea di essere così duro con lui non è stata una buona idea. Invece che riconquistarlo, l'ho allontanato. E ora soffro di più.

Mi alzo per spegnere la seconda sigaretta nel giro di pochi istanti e vedo delle figure muoversi.

Un ciuffo rosso si sposta velocemente e riconosco Michael.

Mi avvicino per origliare ma non sento molto.

Mi sporgo sul bordo del muro che mi separa da Michael e da colui con cui sta parlando finché non sento chiaramente.
"Luke mi uccide se sa che sono qui."
"E perché mica sei il suo ragazzo."
"Lui è come un fratello per me."
"Tutte balle. Vieni più vicino."

E sento uno schiocco di labbra. Sento il mio cuore rompersi in mille pezzi e le gambe cedere ma non mi muovo.

Quando ho la conferma che quella voce è di Calum, corro verso l'uscita posteriore della scuola e mi lascio trasportare nell'unico posto in cui mi sento al sicuro. Casa.

Entro sbattendo la porta e correndo in camera con le lacrime che scorrono salate sul viso e mi lascio crollare sul letto tra i singhiozzi.

Quando riesco a placare le lacrime mi sento sfinito, deluso e provo mille altre sensazioni insieme. Ma niente può cancellare quello schiocco impresso nella mia memoria. Ho tante domande ma nessuna risposta. Mi sento morire e vorrei prendere a pugni Calum ma ho ancora un pó di buon senso.

Quando mamma rientra per cena, mi trova seduto sulla sedia in cucina. Ho riflettuto tutto il giorno e ho preso una decisone.
"Ciao Lucas, com'è andata a scuola?"
"Non ci sono andato."
"Come?" è infuriata.
"C'è stato un imprevisto e sono tornato. Ma non è questa la cosa importante. La cosa importante è che ho capito che questo non è più il posto per me. Mamma, voglio andare un pó da papà."
"Che stai dicendo Lucas? Hai litigato con Calum? Vedrai che si sistemerà tutto."
"No, mamma. Ho deciso. Voglio andare da papà."
"Ma tuo padre abita a due ore da qui. Dovrai cambiare scuola. Che succede Lucas?"
"È quella l'idea mamma. Voglio andarmene di qui e dimenticare tutto."
"Ma perché?"
"Non chiedermelo mamma. Sappi che ti voglio bene e faccio questo anche per te. Partirò domani mattina. Notte mamma." e risalgo nella mia stanza.

Quando mi sveglio per controllare l'ora, trovo un messaggio di Calum.
"Perché non vieni più a scuola? È tutto a posto? Fammi sapere. Xx."

Mi scappa una risata e mi alzo per preparare le ultime cose da mettere in valigia.

Mamma mi accompagna in stazione senza obiettare anche se lo leggo nei suoi occhi che sta zitta solo per me. Ha capito che qualcosa dentro di me si è rotto e che ho bisogno di tempo per riaggiustarmi.

Prima di partire la saluto e le faccio le mie solite raccomandazioni promettendole una spiegazione, in futuro.

Prima di salire sul treno che mi porterà fino da mio padre, mando un messaggio a Calum
"Non fare l'ipocrita con me. So quello che hai fatto e non ci sono scuse. Con me hai chiuso.
P.s. dai un bacio a Michael da parte mia."

-SPAZIO AUTRICE-

So che avevo detto che non avrei aggiornato ma ho trovato un pó di spazio per voi ♥

Volevo ringraziarvi per tutti i voti e dirvi che nonostante tutto mi aspettavo qualche recensione in più nello scorso capitolo così ho deciso che non aggiornerò finché non avrò qualche recensione. So di star chiedendo molto ma vorrei davvero sapere ciò che pensate della storia.

Notte guys ♥♥♥

InMichaelsarm

In Case -Muke-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora