Back To Black

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"Come ci dovremmo comportare quando torneremo a scuola?" chiedo a Michael mentre siamo abbracciati sul divano di casa mia a guardare un film.

"È la stessa domanda che mi hai fatto la prima volta che siamo ritornati insieme. Credo anche che questa domanda porti sfiga quindi non ti darò una risposta."

"Okay. Allora aspetta che vado sull'altra poltrona almeno possiamo comportarci da amici normali." ridacchio io.

"Io direi di cambiare direttamente stanza."

"Ottima idea." rispondo alzandomi di scatto e facendo due passi nella direzione della cucina.

"Scherzavo!" grida lui venendomi a riprendere.

"Sarà meglio che scherzavi!" mi trascina sul divano facendomi sedere su di lui.

"È un avvertimento o un ricatto?" ammicca lui.

"Entrambe le cose. E ora so di cosa posso privarti." lo zittisco io.

"Non lo faresti."

"Vuoi scommettere?"

"Non cederei comunque. Una scommessa è una scommessa."

"Perfetto. Vediamo quanti giorni di astinenza riesci a sopportare visto che il tuo amichetto li sotto si è già risvegliato. Vorrei farti notare che sono solo seduto su di te e che sono vestito."

"Cosa c'entra? Te l'ho sempre detto che sei eccitante! Il mio amico li sotto la pensa come me." rido lasciandogli un bacio a stampo.

"Non mi stai aiutando, sai?" mugula lui.

Per punzecchiarlo ulteriormente, gli bacio il collo e sento la sua erezione crescere sotto le mie gambe. Quando decido di aver passato il limite, mi alzo e vado in cucina.

Mentre apro il frigo per prendere del succo, Michael arriva in cucina e si ferma sullo stipite della porta.

Mentre verso il succo in un bicchiere, alzo la testa per guardarlo.

"Vorresti lasciarmi in queste condizioni?" dice indicando la sua erezione ormai evidentissima.

"Mmm... si."

"Tu scherzi."

"No, sono stato chiaro prima. È una scommessa!" rido prendendo tra le labbra il bicchiere. Una volta bevuto un sorso di succo poso il bicchiere e mi lecco le labbra.

"La vuoi smettere Luke! O finisci tu il lavoro o vado in bagno."

"Non ti azzardare ad andare in bagno!" gli grido contro ridendo.

"Allora vieni e datti da fare."

"No!"

"Ti prego!"

"Non mi faccio pregare per farti una sega!"

"E allora fammela di tua spontanea volontà."

"Cosa mi dai in cambio?"

"Cosa vorresti?" chiede lui vinto.

"Deciderò. Ora andiamo in camera." gli dico mentre gli passo vicino e gli metto una mano sui pantaloni. Lui mi spinge mentre siamo sulle scale e appena entriamo nella stanza sbatte la porta dietro di sé, si toglie la maglietta e si fionda su di me.

Mi sfila la maglia e mi spinge sul letto lasciandosi cadere poi su di me.

Inizia a baciarmi il collo scendendo sempre di poco fino a quando non ribalto le posizioni e mi ritrovo su di lui.

In Case -Muke-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora