Calum

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"Non posso stare a letto per una settimana!" mi lamento rumorosamente.

"Luke, ti hanno dimesso questa mattina, non puoi riprendere a fare le tue cose normalmente." borbotta Michael sdraiato di fianco a me sul letto.

"Ma non posso stare a letto 24 ore su 24."

"Non tutto il giorno. Ma il più possibile."

"Sei ingiusto." sbuffo

"No, lo faccio per te, è diverso. In più tua madre è d'accordo con me."

"Ciò che pensa mia madre non conta. Lei è iperprotettiva nei miei confronti."

"Ti vuole bene almeno quanto te ne voglio io."

"Volete solo proteggermi e mi sta bene, ma non ho 5 anni, so prendermi cura di me stesso."

"Ho visto come sai prenderti cura di te stesso..."

"Non è divertente Michael. Sarò ingenuo ma so prendermi cura di me stesso. Non puoi giudicarmi soprattutto perché quando mi ero trasferito da mio padre ho spaccato il naso a un bullo quindi so difendermi."

"Addirittura? Hai spaccato il naso a un tizio?" ride lui

"Smettila!" dico bruscamente io.

"Ehi calmati."

"È un argomento che non sopporto questo. Non sopporto che la gente mi dica che non so prendermi cura di me stesso perché è ciò che sto facendo da troppi anni." lui si alza sulla schiena avvicinandosi a me.

"Vuoi parlarne?" mi chiede gentilmente.

"No."

"Okay."

"Ora vorrei stare un pó da solo se non ti dispiace."

"Sei sicuro?"

"Si. Ci sentiamo più tardi." soffio io mordendomi il labbro interno per trattenere le lacrime.

"Riposati." mi dice lui lasciandomi un bacio delicato sulla nuca. Si alza, poi, dal letto ed esce lanciandomi un ultimo sguardo quando è sulla soglia.

Io continuo a fissare un punto indistinto di fronte a me fino a quando non sento la porta rinchiudersi.

Sono le 4 del pomeriggio e mamma è al lavoro. Quando sono sicuro che Michael è andato via, mi alzo afferrando le stampelle e scendo al piano di sotto.

Mi metto un cappello, la giacca ed esco.

Ci metto un quarto d'ora ma poi arrivo a destinazione.

Quella casa mi ricorda tantissime cose. Il profumo di biscotti appena sfornati, l'odore del disinfettante per tutte le volte che sono caduto e la mamma di Calum che è come una seconda madre per me.

Ora invece mi sento male al solo pensiero di trovarmici dentro.

Mi faccio coraggio e mi avvicino bussando alla porta.

"Luke! Come ti sei fatto grande! Ma che hai fatto alla gamba, caro?"

"Salve signora! Grazie mille, davvero. Ho avuto un incidente e mi sono rotto la gamba."

"È tanto che Calum non mi parla di te, tutto bene?"

"Si si, avevo solo bisogno di parlarci."

"È di sopra. C'è un altro amico con lui. Non so come si chiami ma ha i capelli rossi." Michael.

"Allora posso andare di sopra?"

In Case -Muke-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora