PoV Samantha
Non posso credere a quello che sto guardando. Non riesco a staccare gli occhi dalla scena che mi si para davanti. Ho desiderato tanto che accadesse, che si mettessero insieme, ma vederli dal vivo è un'altra cosa. Alex, mezzo nudo, si struscia come un gatto in calore su Nate: gli infila le mani ovunque, gemendo con foga e passione come se non lo vedesse da secoli. Nathan - per non essere da meno - se lo sta mangiando vivo: lo bacia, gli morde il collo, gli lecca ogni centimetro del torace fino a mancargli il respiro, e con le mani gli stringe la schiena lasciando evidenti segni rossi, che con la sua pelle diafana risaltano subito. Poi scende, fino ad infilargli le mani nei pantaloni e Alex si avvicina ancora di più al suo corpo e geme sempre più forte.
Anche le auree sono unite e risplendono di un rosso vivo: sembrano perle incastonate in un rubino, e da quanto sono belle mi fanno quasi male gli occhi. Se continuano così, tra poco me li trovo a scopare sul mio divano. Non mi dispiacerebbe, ma sarebbe un po' imbarazzante trovarmi costretta a scappare da casa mia. Devo fare qualcosa, anche se sento che me ne pentirò di sicuro. Faccio per parlare, ma noto Nathan che si stacca per riprendere fiato cambiando espressione; lo vedo fissare Alex negli occhi – dopo aver preso il suo viso tra le mani – e quel che sento mi spaventa, perché è proprio quello che avevo paura succedesse. «Alexandra, amore mio, sei di nuovo tra le mie braccia. Ho aspettato tanto di sentire il tuo sapore, avere il tuo corpo tra le mani e stavolta non ti lascerò più andare via. Combatteremo e, grazie al loro aiuto, vinceremo». Sento gelarmi in sangue nelle vene.
È successo quel che temevo e ora i miei amici sono impossessati da queste entità. Ormai è troppo tardi per salvarli. No. Non voglio perderli. «No! Vi prego, lasciateli stare. Non portatemi via i miei amici, vi supplico. Tornatevene nel loro subconscio e lasciateli vivere!» urlo verso di loro con tutta la forza che mi è rimasta, sperando che questo possa bastare per salvarli. Vedo Alex e Nate girarsi verso di me; forse si sono ricordati che esisto anch'io, e mi guardano sereni. Alex scende dalle gambe di Nate e si siede accanto a lui – continuando ad abbracciarlo – e mi rivolge un sorriso come non avevo mai visto sul suo viso.
«Stai tranquilla, mia cara amica, non vogliamo assolutamente far loro del male. Anzi, io e il mio amato Ethan speriamo che loro continuino ad amarsi anche quando gli ridaremo il controllo; questo è uno dei punti importanti per riuscire a spezzare la maledizione che ci ha colpiti.» Sentire pronunciare quella spiegazione mi rilassa, ma ancora preoccupata mi siedo sulla poltrona accanto al divano e riesco a fare le domande che mi hanno tormentato tutto il pomeriggio.
«Chi siete? Cosa volete dai miei amici? Perché Alex è svenuto? Perché le loro auree sono sempre di colore anomalo quando sono insieme? Voglio la verità!» tremo e piango, mentre butto fuori tutte le mie angosce e paure in pochi secondi. Tutta la mia sicurezza crolla: mi accascio scomposta sulla poltrona e comincio a singhiozzare, non riuscendo a trattenere neanche i tremiti del mio corpo, che reagisce al mio stato d'animo. Alex – o l'entità che vive in lui – si alza dal divano, si inginocchia di fronte a me e appoggia le sue mani sulle mie; mi sorride e parla come se mi conoscesse da tutta la vita.
«Non ti preoccupare, amica mia, ti racconteremo tutta la verità e poi riavrai i tuoi amici. Ognuno di noi ama la persona con cui condivide il corpo – e per ovvie ragioni io amo doppiamente Nathan e Alex – e non potremmo mai fare qualcosa che potrebbe loro nuocere, perché sarebbe come fare male a noi stessi. Quindi, adesso basta piangere e fammi un bel sorriso. Ad Alex piace tanto quando sorridi, ogni volta pensa che con un tuo sorriso potresti illuminare una città per quanto è luminoso». Finalmente mi calmo e asciugo le lacrime, per poi sistemarmi sulla poltrona e cercare di sorridere come mi ha chiesto. Non so perché, ma sento di potermi fidare ciecamente.
«D'accordo; allora ascolterò ogni parola che mi dirai e poi vedrò se crederti o no. Ma voglio tutta la verità e ricorda che io riesco a capire se stai mentendo.» Dicendo questo Alex si alza e si risiede vicino a Nate, che era rimasto in silenzio per tutto il tempo. A pensarci mi viene da ridere, perché Nathan è tutto tranne che silenzioso. «Sono pronta. Incomincia a parlare».
«Piacere di conoscerti, Samantha. Il mio nome è Alexandra Jensen – ma puoi chiamarmi Lexie –, sono nata il 29 Febbraio 1600 e morta il 10 Ottobre 1622. Sono, o forse e meglio dire ero, una ragazza solare e allegra: adoravo le persone, in particolare i bambini e amavo la vita. Proprio per il mio amare i bambini, divenni la maestra del villaggio e passavo la giornata tra sorrisi e gioia. A volte aiutavo mia madre nelle cucine del castello dove lavorava, portando le cibarie alla tavola del conte, oppure accudivo i figli mentre si svolgevano festeggiamenti. Infine, alcune volte aiutavo mio padre nella nostra attività di famiglia: lui era il fabbro di corte. Era molto stimato in tutto il paese, infatti aveva molte richieste di lavoro e non mancava giorno che arrivassero richieste per il suo operato. Fu così che conobbi Ethan. Lo vidi per la prima volta quando venne ad ordinare delle armi per il suo padrone e da quel giorno il mio cuore batte solo per lui». Non riuscivo a credere alle mie orecchie. Ogni particolare di lei e della sua vita è l'esatta copia di Alex: nome, cognome, data di nascita – certo, a parte l'anno – e persino il lavoro dei suoi parenti è in parte uguale a quello dei genitori di Alex.
Pazzesco. «Lo so a cosa stai pensando. Ogni cosa di me è uguale ad Alex, ma questo non è un caso. Sono state proprio queste caratteristiche che hanno permesso al destino di farmi incarnare in Alexander: soprattutto la data di nascita. Nascere il 29 Febbraio è una rarità e riuscire a trovare la persona giusta è stato difficile. Ti chiederai: "D'accordo la rarità, ma com'è possibile che non si siano mai incontrati prima?". La colpa è tutta nella maledizione che ci ha scagliato contro una strega innamorata di Ethan. Lei lo voleva così tanto, da preferirlo morto piuttosto che con un altra donna, così ci ha maledetti per l'eternità, impedendoci di ritrovarci finché saremmo rimasti Alexandra e Ethan; ogni volta che il destino trovava una persona idonea mi reincarnavo, ma se era una donna io e Ethan non potevamo incontrarci. Ovviamente la maledizione interveniva ogni volta, e faceva in modo che queste persone fossero sempre di sesso femminile; io e Ethan non potevamo fare niente per opporci, finché una anomalia nel tempo non ci ha aiutati. Non so cosa sia stato, se il destino o la maledizione che quel giorno era assente, ma io sono riuscita a rinascere nel corpo di Alex. Sai, quando la persona scelta è ancora nella sua età fanciullesca, i ricordi della sua entità non riaffiorano, anche perché sarebbe difficile poter comunicare con loro per farli andare alla ricerca della sua anima gemella; invece io li ho riavuti subito e non ti posso spiegare la mia meraviglia quando mi sono accorta che Alex era un bambino maschio. Sai, nel vostro secolo l'amore tra uomini è abbastanza normale, ma nel mio tempo non era pensabile una cosa del genere e forse questo è l'unico errore di valutazione di Cassandra. Ho cominciato a sperare, iniziando fin da subito a far sognare Alex con i miei ricordi, per poter comunicare e fargli capire chi fossi, ma il tempo passava e, con il carattere chiuso che aveva, mi era difficile trovare Ethan. Io posso sentirlo se mi trovo vicino alla persona dove riposa, ma come tu sai, Alex era molto timido e non faceva amicizia con nessuno. Avevo quasi perso la speranza, quando un giorno la madre di Alex lo portò all'asilo per cercare di fargli fare amicizia con altri bambini. Lo ricordo ancora oggi: ho sentito il mio Ethan che eravamo ancora in macchina. Povero Alex, quel giorno lo feci dannare. Oltre ad essere agitato per suo conto, gli ho messo addosso anche la mia ansia; era completamente terrorizzato. Piangeva e urlava di voler tornare a casa, che sentiva male al cuore e che aveva paura. Più lui voleva andare via, più io cercavo di spingerlo a restare; era una lotta continua e senza nessun vincitore, finché qualcosa lo fece calmare. È stato un attimo e di colpo l'ho sentito girarsi verso un punto preciso della stanza, come se fosse tirato da una corda invisibile, facendomi ritrovare il mio amore. Ethan era lì, o forse è meglio dire che Nathan era lì, seduto su un tavolino con un sorriso dolcissimo e da quel giorno non ci siamo più separati, aspettando il momento giusto per poter comunicare con loro e chiedergli di aiutarci. È stata una lunga attesa, mentre ogni notte facevo vedere il mio passato nei suoi sogni, sperando che capisse che non erano semplici sogni; ma Alex al mattino non ricordava niente, anche perché io ero troppo debole da sola e, le uniche volte che avevo abbastanza forza, Alex era sveglio, quindi non suggestionabile. Non puoi capire la mia sofferenza quando eravamo tutti insieme; sentivo il mio Ethan e non potevo comunicare con lui, non potevo toccarlo: era un'agonia continua. In più la cosa che mi faceva ancora più male era sentire i sentimenti di Alex verso Nathan che crescevano ogni giorno di più, e non poter far niente quando rinunciava a dichiararsi per paura di perdere la sua amicizia. Alexander lo ama più della sua vita e morirebbe per lui, ma la sua timidezza lo blocca: ma adesso, che finalmente sono riuscita a prendere il controllo e parlare con te, la maledizione può essere spezzata. Ti prego, Samantha, aiutaci, fai in modo che Alexander e Nathan si dichiarino a vicenda. Devono amarsi e unirsi nel profondo, diventare una persona sola. Devono amarsi carnalmente. Solo in questo modo potrò connettermi ad Ethan, fino a quando tu non troverai la persona che può estrarci dai loro corpi e farci finalmente amare per l'eternità. Tu sei la sola che può rompere la maledizione». Io sono senza parole.
Tutto questo è davvero incredibile, eppure eccoci qui. Alexandra mi guarda implorante mentre aspetta una mia reazione, e Ethan mi sorride tranquillamente come se mi avessero detto la lista della spesa; io credo di stare per svenire.
Adesso, per davvero, incomincio a pensare che la fine del mondo sia possibile. Le loro vite sono nelle mie mani e non ho la più pallida idea di come fare per spezzare la maledizione.
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CHARMED DESTINY
RomancePuò il Destino sconfiggere una Maledizione, dettata da una gelosia morbosa? Può il Destino sconfiggere una Maledizione, che impedisce a due anime gemelle di ritrovarsi? Questa è la storia di due ragazzi, cresciuti insieme fin dall'infanzia, che igno...