CAP. 38 - Perdonare il Dolore

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POV LEXIE


Appena ho attraversato il portale, il buio mi ha avvolto e, se non fosse stato per Ethan accanto, sarei entrata nel panico. La maledizione è spezzata, ormai lo sento, ma allora dove siamo finiti?

«Lexie, non devi avere paura. L’importante è che siamo insieme, un modo per trovare la strada lo troveremo». Ethan al mio fianco stringe la mia mano e so che ha ragione, ma ho una strana sensazione, come se non fosse davvero tutto finito, e ci sia ancora qualcosa in sospeso che il Destino vuole imporci. In più sono preoccupata per Jake; quando ero in lui percepivo la sua forza diminuire e non vorrei gli fosse successo qualcosa di male.

«Non ho paura, Ethan, sono solo in ansia per Jake. L’hai notato anche tu quanto era debole, non vorrei gli fosse successo qualcosa. Ho una strana sensazione da quando siamo entrati nel portale. Non dirmi che non la senti anche tu questa vibrazione nel corpo!» Lo guardo e annuisce, ma come sempre cerca di non far vedere quanto sia in ansia per non farmi preoccupare. «In più, quando ero connessa ai suoi ricordi, ho sentito la voce di qualcuno che non avrebbe dovuto trovarsi li… Forse sono io che sono paranoica, ma non sono tranquilla. Vorrei davvero sapere come sta Jake.» Noto Ethan irrigidirsi e farsi serio; quindi anche lui l’ha sentita, non era un’allucinazione.

«Pensavo fossero i miei ricordi mischiati a quelli di Jake, ma se anche tu hai sentito la sua voce allora vuol dire che non era frutto della mia fantasia. Cosa ci faceva Cassandra nei ricordi di Jake? Ma, soprattutto, se è morta con noi quel giorno, com’è entrata nella sua vita e nei suoi ricordi?» Vedo il panico nei suoi occhi, che rispecchiano la mia angoscia.

«N-non è possibile che si sia reincarnata in Jake, perché lui è un cacciatore, e loro non hanno anime esterne dentro di loro. C-com’è possibile che Cassie fosse in lui?» Ho paura. Ho veramente il terrore che qualcosa di brutto stia per succedere.

«È davvero parecchio tempo che non sento quel nomignolo… Avevo dimenticato quanto mi piacesse ascoltarlo dalla tua voce, Alexa». Un brivido di paura attraversa gli occhi di Ethan, lo stesso brivido che provo anch’io nel sentire la sua presenza vicino a noi. Non può essere… Non lei! Mi volto e la vedo; non è cambiata, è sempre splendida come la ricordavo…

«Anche il tuo sguardo pieno d’odio è rimasto uguale, ma non credo potessi aspettarmi altro. Comunque, è bello rivedervi. Sono felice – davvero tanto felice – di vedere che siete finalmente insieme. Adesso potete riposare in pace e questa è l’unica cosa che conta».

«Cassandra?! C-com’è possibile!! Tu non dovresti essere qui, dovresti marcire all’inferno con quelli della tua specie! Che cosa diavolo vuoi, ancora? Non ti sembra di averci già fatto soffrire abbastanza?» Ethan comincia ad urlarle contro, e se non fosse per le nostre mani intrecciate, sono sicura che le sarebbe saltato addosso.

«Lo credo anch’io, Alexa. Ethan avrebbe tutto il diritto di aggredirmi e io non mi opporrei, se fosse quello che vuole fare». Cosa? Mi ha dato ragione? Lei, quella che un “no” come risposta non doveva neanche essere considerato? Colei che dettava le regole e guai a contraddirla? La grande Cassandra che si inginocchia al volere degli altri? Non è possibile, deve esserci un trucco!

«Nessun trucco. Ormai la maledizione è spezzata e non servirebbe a niente opporsi alla vostra unione. Ho fatto l’errore più grande della mia vita quel giorno e le conseguenze le avete subite voi ingiustamente» Non riesco a credere a quello che sento: si sta davvero scusando per quello che ha fatto.  «In un certo senso, sì, mi sto scusando. Vedi, quando recitai l’invocazione e di conseguenza morii, volevo davvero separarvi per l’eternità, e non mi importava di finire all’inferno se foste stati separati».

«Bel modo di scusarsi senza rimorso. Sei una strega maligna! Spero davvero che tu rimanga qui a marcire per l’eternità!» Beh, Ethan ha ragione, non è molto consono chiedere scusa, dicendo che eri più che cosciente della tua decisione… Perché dovrei credere al suo pentimento se neanche lei nega di aver provato piacere nel momento in cui la maledizione ha avuto inizio?

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