CHARMED DESTINY

CAP. 17 - Nessuna Remora: Pazzia Assatanata.

Slve a tutti e scusate il ritardo,
ma devo confessarvi che ero molto combattuta se postarlo questo capitolo oppure no,
perché è a tematiche sessuali gay molto esplicite,
l classico V.18 per intenderci,
ma alle fine ho deciso di metterlo,
quindi,
voglio avvisare tutti coloro a cui non piacesse il genere di non leggere.

Buona lettuta e ci sentiamo di sotto ^_^

Alicesme x3

POV NATHAN

Non faccio in tempo ad entrare nel bagno che Alex mi salta addosso, ritrovandomi attaccato alla porta con le sue mani fin dove riesce ad arrivare. Faceva tanto il restio, un cucciolo indifeso, ora riconosco la mia pantera all’opera.

Non avrei mai immaginato che fosse così disinibito a letto, invece ogni volta mi spavento dalla sua audacia e dalla voglia che ha di me.
Non so se sia colpa del bracciale e della forza che sprigiona o dell’amore che abbiamo represso in questi anni, ma ogni volta che siamo insieme sento un desiderio così intenso di lui che mi spaventa.
«Nathan, invece di pensare, perché non agisci e finiamo il discorso che abbiamo interrotto prima? Ti desidero, amore, e abbiamo poco tempo. Ho voglia di te! Qui, ora! Che ne dici del lavandino? Mi è entrata in testa questa fantasia da quando mi hai detto che dovevi andare in bagno: l’immagine di te che mi possiedi sopra il lavello. Dio, mi viene duro solo a pensarci!». Rimango sconvolto dalla sua richiesta e per farmi capire che le sue parole sono vere, si strofina ancora di più su di me e sento la sua erezione completamente turgida che aspetta di essere presa in considerazione.

Lo faccio sedere sul lavello e subito mi avvolge con le sue gambe; lo sento trattenere i gemiti per non farsi sentire e non rendere partecipe l’intero appartamento di quello che stiamo per fare, ma la voglia che ha di me rende difficile la concentrazione e ad ogni mio tocco freme e cercando le mie labbra.
Lo amo da morire!
Vederlo così eccitato e disposto a farsi possedere senza timor, aumenta in me la voglia di prenderlo. Mi stacco dalle sue labbra e comincio a baciarlo prima sul collo, scendendo verso la sua erezione ormai dolorante e, senza dargli il tempo di protestare, lo prendo in bocca.

Comincio a muovermi velocemente e passo dallo succhiare al leccare ogni centimetro della sua erezione, a seconda dei suoi gemiti, in modo da portarlo al limite.
«Nathan… Tu sei completamente pazzo! Non resisterò per molto se continui così...» A questa richiesta – che assomiglia più ad una supplica – intreccia le mani nei miei capelli prima di venirmi in bocca. «Ti voglio dentro di me… ti prego, prendimi!». Lo guardo negli occhi e vedere il suo desiderio è la goccia che mi fa perdere il controllo.

Mi alzo e mi avvento sulle sue labbra, mentre infilo un dito nella sua apertura già umida. Nonostante la voglia sia molta, non voglio fargli male più del dovuto e quindi cerco di prepararlo, stimolando i punti che lo mandano in estasi.

Non ci metto molto a trovarli, ormai lo conosco bene, e appena comincia a muovere il bacino verso di me, capisco che è pronto e mi desidera. Sfilo le dita, ignorando il suo dissenso, e mi avvicino con il mio sesso all’apertura. Lo guardo negli occhi per avere il suo consenso e, appena mi spinge verso di sé, lo penetro con decisione.
Geme, soffocando un urlo, mentre appoggia la fronte sulla mia spalla e mi abbraccia, come per trovare l’equilibrio. «Stai bene, cucciolo?» Respira piano e annuisce. «Mi sa che non è stata una buona idea farlo sul lavandino, non con la voglia che avevamo. Mi dispiace, cucciolo; ti amo e non voglio farti del male, soprattutto quando facciamo l’amore. Forse ha ragione Taker: dobbiamo reprimere un po’ i nostri istinti…» Cerco di distrarlo dal dolore che sta provando; gli massaggio la schiena e lo cullo con dolcezza. «Vuoi che smetta? Sarà un tormento, ma se ti fa male, riesco ancora a fermarmi. Decidi tu...».
«Sto bene, Nate. Ho solo bisogno di qualche minuto per abituarmi. E comunque, ti amo da morire anche io.» Il suo sorriso, anche se sofferente, mi tranquillizza.